“Ingroia dimentica il passato| Alleanze? Dopo le elezioni” - Live Sicilia

“Ingroia dimentica il passato| Alleanze? Dopo le elezioni”

L'ex procuratore risponde ad Antonio Ingroia, che aveva accusato il Pd di non aver mai fatto antimafia: “Con il Movimento Cinque Stelle possibile una convergenza sulla riduzione costi della politica, ma con il voto di protesta non si governa”.

PIETRO GRASSO A LIVESICILIA
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PALERMO – Sono passate poche ore dal primo incontro pubblico fra Pietro Grasso e Antonio Ingroia. Un incontro nelle nuove vesti di politici che ha lasciato una coda velenosa, con Ingroia che, a chiusura dell’incontro, ha attaccato il Pd: “Non fa antimafia”, ha affermato l’ex pm. A replicare ad Ingroia è ancora Grasso, che a margine di un incontro elettorale con Corradino Mineo rilascia un’intervista a LiveSicilia.

Ingroia dice che il Partito democratico non ha mai fatto antimafia?

“Non è assolutamente vero. Forse Ingroia dimentica il passato oppure non ha seguito i lavori parlamentari. Proprio in Parlamento ho sempre trovato il Pd pronto a sposare le mie proposte con emendamenti che la maggioranza non ha fatto passare”.

Pensare ad un asse con le opposizioni per le riforme costituzionali è possibile?

“Qualsiasi valutazione va fatta ad urne chiuse e dopo che sono noti i risultati. Il Pd intanto è l’unico partito riformista che ha delle proposte serie e concrete. Detto questo vedremo se sarà possibile parlare di riforme costituzionali, ammesso che ce ne sia davvero bisogno. Oggi ci sono alcune parti del dettato costituzionale che non sono nemmeno state attuate”.

Oltre a Berlusconi e Monti c’è un altro antagonista del centrosinistra: il Movimento Cinque Stelle, che qui in Sicilia è il primo partito. Come valuta l’ottimo risultato ottenuto alle regionali dal movimento di Grillo?

“In Sicilia c’è una condizione di necessità e difficoltà economiche, acuite in diversi anni di malgoverno. Per questo un voto di protesta ha maggior possibilità di farsi strada. Con un voto di protesta però non si governa. Ad ogni modo ritengo che con gli esponenti del Movimento Cinque Stelle si possa dialogare su singoli temi. Penso alla riduzione dei costi della politica, la lotta all’evasione fiscale, quella alla corruzione ed alla criminalità organizzata”.

Mettere insieme politici scelti dalle primarie e personalità della società civile è stata la scommessa di Bersani. Che impatto ha avuto questo sull’intero scenario?

“Abbiamo composto liste con un forte rapporto con il territorio, ed allo stesso tempo personalità della società civile, quale il sottoscritto, che possono trasformare le idee in disegni di legge. La decisione della commissione di garanzia sull’esclusione di alcuni candidati è stato un segnale dato dalla politica, un invito a sottolineare l’immagine specchiata del partito e a disincagliarsi dal voto clientelare. E devo dire che abbiamo costretto anche gli altri partiti ad alzare l’asticella dell’etica politica”.

Esistono però diversi candidati con procedimenti penali in corso nelle altri liste…

“Non parlo di nomi. Diciamo che sono state fatte delle scelte più che altro volte a colpire l’opinione pubblica”.

Pietro Grasso si sente ministro della Giustizia in pectore?

“Non amo il toto-ministri. Sono abituato a fare un passo alla volta. Falcone diceva sempre: ‘Posa bene il piede prima di andare avanti’. La cosa importante è portare avanti idee, progetti e programmi. Questo posso farlo benissimo anche da semplice parlamentare”.

Che volto ha la politica vista dall’interno?

“Ho avuto un bel regalo dalla politica, mi ha permesso di incontrare le persone, arricchendomi dal punto di vista umano. Girando fra la gente emerge il problema principale della sopravvivenza: ho incontrato una mamma che ha detto pubblicamente di rubare per far mangiare il figlio, e un’anziana che ha una pensione di poche centinaia di euro che la mattina è costretta a vendere cornetti e cocaina per andare avanti. Sono questi i veri problemi del Paese”.

E l’Imu da restituire?

“Bisogna evitare gli illusionisti che cercano di illudere la gente. Bravi a promettere chissà cosa perché sanno che tanto non dovranno andare al governo. Facendo così però rischiano di rendere ingovernabile l’Italia”.

Come giudica l’asse Pd-Udc che è alla guida della Regione Sicilia?

“Sulle alleanze non mi pronuncio. E’ un fatto però che servono a governare”.

Lei però si sarebbe candidato alla guida della Regione con una coalizione composta da Pd e Udc?

“Non mi sono candidato”.


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