ROMA – Il trasferimento ad Aosta di Antonio Ingroia? Non è una punizione. E’ lo stesso pm a sottolinearlo con un tweet. “Nessun esilio, nessuna punizione. Applicano la legge che è uguale per tutti e domani lo ricorderemo in piazza”, scrive Ingroia, facendo riferimento alla manifestazione indetta per domani da Micromega che sostiene l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi.
Ma anche altre voci minimizzano il trasferimento. “In fondo Aosta è un bel posto”. Così il vice presidente del Csm, Michele Vietti, commenta la proposta del Csm di destinare Antonio Ingroia al tribunale di Aosta al suo rientro in magistratura. “Non c’é – dice – assolutamente intento punitivo o volontà ritorsiva, ma solo la normale applicazione della regola”.
“L’unica circoscrizione – ha ricordato Vietti a margine del Forum giuridico Italia-Russia – in cui Ingroia non aveva presentato la sua candidatura era Aosta e la normativa è molto chiara: non si può tornare là dove ci si è candidati. Dunque la soluzione adottata è rispettosa della normativa nonché, credo, non troppo penalizzante per lui”. Per altro, ha aggiunto, “é noto che il Piemonte e la Valle d’Aosta presentino forti infiltrazioni di associazioni criminali in particolare della ‘ndrangheta”.
L’ironia del questore
“Comunque Aosta è sempre più vicina del Guatemala, si mangia meglio e la gente è più affidabile”. Così il questore di Aosta Maurizio Celia commenta scherzosamente su twitter la proposta del Csm di destinare Antonio Ingroia al tribunale di Aosta al suo rientro in magistratura. Celia, originario di Catania, augura anche al magistrato un “Benvenuto al Nord”.