"Ingroia? Preferisco Crozza | Dal '94 solo bombe giudiziarie" - Live Sicilia

“Ingroia? Preferisco Crozza | Dal ’94 solo bombe giudiziarie”

Marcello Dell'Utri

Il senatore Dell'Utri pizzica l'ex pm. E canta le lodi di Piero Grasso. Poi torna a parlare della sua mancata candidatura: "Necessario fare largo ai giovani". Sull'enorme mole di processi che lo riguardano, Dell'Utri si esprime così: "Da quando ho fondato Forza Italia mi sono cadute addosso le bombe giudiziarie".

Dell'Utri
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PALERMO- “L’ho detto e lo ripeto: non mi dispiace di non essere candidato. Il partito è nato con me, ma bisognava cambiare. I vecchi dovevano lasciar spazio ai giovani. Del resto io ho sempre detto che la candidatura era utile per legittima difesa. Adesso cambia poco”. Lo ha detto il senatore Marcello Dell’Utri, prima dell’inizio dell’udienza del processo in cui è imputato in appello per concorso in associazione mafiosa. “Non conviene nemmeno che mi candidi – ha spiegato – Con Berlusconi abbiamo deciso insieme. Io rimango nel partito come iscritto. Non ho nessun ruolo e non mi sono nemmeno occupato della scelta delle candidature”.

“Ingroia non lo ascolto ma guardo l’imitazione di Crozza, quella mi piace molto. Ingroia fa un po’ scena. Fa specie che faccia politica, è passato dal processo politico alla politica. Un salto quasi naturale”. Così il senatore Marcello Dell’Utri ironizza sulla candidatura di Antonio Ingroia alle prossime nazionali. “Grasso è una persona degnissima – ha proseguito, paragonando le due candidature -, anche quando era alla Bacigalupo, bel giocatore tecnicamente elegante. Lui è meglio di Ingroia, è un moderato, non un fanatico. Rimango comunque perplesso del passaggio in politica di chi ha fatto il magistrato”.

Poi inizia l’udienza, nel corso della quale l’avvocato Massimo Krogh difende il proprio assistito: “E’ mai possibile che quest’uomo tradisce l’amico? A Berlusconi gli ha fondato pure il partito. Poi se ha fatto bene o male non ha importanza. Personalmente penso abbia fatto più male che bene. Ma credere che Dell’Utri fosse l’aguzzino di Berlusconi questo davvero fa sorridere”.

“Perché la Procura non ha chiamato in causa Berlusconi come persona offesa? – si chiede Krogh – Se Dell’Utri è complice degli aguzzini di Berlusconi è un paradosso che l’ex premier non sia stato citato come parte offesa. Dei giudici non possono credere alla favola di Cappuccetto Rosso”. “Il pg ha intuito la debolezza dell’accusa – ha proseguito – e si vede nel fatto che ha cercato la prova del concorso esterno in associazione mafiosa negli episodi per i quali Dell’Utri è stato assolto con sentenza definitiva”.

Poi è il turno di Dell’Utri: “Non ci capisco più niente, tutte queste elucubrazioni, tutte queste falsità. Io tutto sommato sto bene, ho tre stent ma me la cavo. Ma se una pena mi deve essere data, vi assicuro che l’ho già scontata. E’ stato chiesto il mio arresto alla Camera, che per una mattinata ha discusso sull’opportunità di mettermi in carcere. Ho evitato gli arresti per un processo, quello per calunnia nei confronti dei collaboratori, che si è risolto con un’assoluzione piena. Sono un po’ stanco, adesso devo rispondere anche dell’accusa di estorsione al mio amico Silvio Berlusconi. Chi non mi conosce potrebbe pure pensare che sia vero”.

“Non mi sono nemmeno candidato nel 1994 quando le candidature le facevo io, nel 1996 mi candidai per difendermi – ha aggiunto -. Volevo fare un partito-azienda, serio per preparare i giovani. Dopo la mia discesa in campo sono stato assalito dalla Procura di Palermo. Non mi pento però, quella mossa era necessaria”.

“Avendo ascoltato Krogh – prosegue Dell’Utri – mi è sovvenuto un ragionevole dubbio, se intervenire o no. Qualsiasi cosa dirò non mi aiuterà nella mia difesa. Sono vent’anni che faccio processi, me ne intendo. Ho cercato di studiare gli interrogatori degli ultimi due testimoni portati davanti la corte, Scilabra e Grado, ma non sono riuscito a leggerli. Ho riletto invece il Gattopardo e ho trovato un passo che mi ha fatto impressione per la somiglianza con la mia vicenda. Comincia così: ‘In nessun luogo come in Sicilia il fatto ha vita breve, non sono nemmeno trascorsi cinque minuti e il nocciolo è già scomparso”. Il processo è stato rinviato al 25 marzo per eventuali repliche delle parti e per la sentenza.

All’uscita dall’aula Dell’Utri è un fiume in piena: “E’ tutto legato alla nascita di Forza Italia. Da quando ho fondato il partito mi sono cadute addosso le bombe giudiziarie”. Sull’inchiesta dell’estorsione di Dell’Utri a Berlusconi, il senatore ha aggiunto: “Quella casa la venderà di più del prezzo che ha pagato a me. Questa storia è da pazzi, davvero da pazzi. Ci sono le accuse, ma ci sono anche i fatti che non si possono cambiare. Ci sono anche le assoluzioni. Mi dispiace per la sofferenza mia, dei miei familiari e dei miei amici. Spero – ha concluso – che i giudici capiscano tutte le considerazioni che sono state fatte, che queste cose facciano breccia nella corte”.


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