Finti invalidi per avere la pensione | Truffa all'Inps, 6 arresti a Palermo - Live Sicilia

Finti invalidi per avere la pensione | Truffa all’Inps, 6 arresti a Palermo

Diciassette persone raggiunte da una misura cautelare. I malati immaginari si sono spacciati per cardiopatici, diabetici, ipovedenti o schizofrenici e l'Istituto nazionale di previdenza sociale ha sborsato un milione e mezzo di euro. GUARDA IL VIDEO CON LE INTERCETTAZIONI

BLITZ DEI CARABINIERI
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PALERMO – Campavano sulle spalle dello Stato. Finti invalidi e malati immaginari erano nel libro paga dell’Inps. I carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno arrestato i componenti di una presunta banda e scoperto una trentina di truffe. Altrettante le persone finite sotto inchiesta. In diciassette sono state raggiunte da una misura cautelare, fra carcere, arresti domiciliari e obbligo di presentazione di presentazione alla polizia giudiziaria. La truffa supera il milione e mezzo di euro.

Nel dettaglio, sei le persone arrestate a Palermo, mentre per altri otto è scattato invece l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. In carcere sono finiti Giuseppe Cinà, 61 anni, Nicola Cipolla, di 63, e Giovanni Tantillo, di 41; ai domiciliari Alina Nicoleta Carmaz, 31 anni, Silvana Giordano, di 51, Paola Pipitone, di 31. Le altre otto misure cautelari riguardano Vito Salvatore Abbate 50 anni, Antonina Buonafortuna, di 63, Maria Citarrella, di 57, Salvatore Di Nuovo, di 32, Loreta Giammona, di 57, Maddalena Marano, di 49, Paolo Meli, di 55, Giuseppe Mignosi, di 40, Giovanna Naccari, di 68, Pietro Sanfilippo, di 61, Deborah Serpa, di 36, Andrea Tantillo, di 43.

Gente che per anni e anni ha incassato una pensione. I finti malati si sono spacciati per cardiopatici, diabetici, ipovedenti o schizofrenici. L’istituto nazionale di previdenza sociale ha dato il via libera a pensioni risultate frutto dell’imbroglio. Ecco perché si tratta del primo step investigativo. I futuri accertamenti dovranno scovare eventuali complicità all’interno delle commissioni che hanno valutato le condizioni di salute dei cittadini.

La banda era composta da palermitani e da alcune donne extracomunitarie che di mestiere fanno le badanti. Accompagnavano anziani e non ed il raggiro diventava più credibile. Il caso limite è quello di un signore capace di incassare 230 mila euro di pensione illegittima. Gli indagati, l’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Dino Petralia e dai sostituti Roberto Tartaglia e Annamaria Picozzi, sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Gli organizzatori del raggiro in cambio dell’aiuto per gabbare l’Inps avrebbero chiesto e ottenuto una quota mensile sugli assegni di invalidità o le indennità di accompagnamento che avrebbero fatto ottenere, oppure una percentuale sugli arretrati incassati dai finti invalidi.


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