Valeria Sudano: "Trantino, grandissimo lavoro. E sulle Province..."

Valeria Sudano: “Trantino, grandissimo lavoro. E sulle Province dico…”

Eletta nel consiglio federale della Lega. L'intervista a tutto campo
LA DEPUTATA ETNEA
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CATANIA – L’elezione nel consiglio federale della Lega. L’imminente voto per le province. La legittimità delle intercettazioni effettuate nella segreteria politica con il caso finito alla Consulta. E poi, con estrema discrezione la questione che riguarda il possibile ritorno del compagno di vita, Luca Sammartino, nel ruolo di vice governatore. La coordinatrice provinciale della Lega, Valeria Sudano, parla a tutto campo.

E lo fa misurando le parole e soppesando gli aggettivi. Non lesinando, però, spunti critici che lasciano poco spazio a qualunque interpretazione politica.

Onorevole Sudano, cosa rappresenta questa elezione nel consiglio federale del partito?
“In realtà rappresenta una elezione importantissima. Si è trattato del primo vero Congresso nazionale della Lega. Dall’arrivo di Salvini a segretario federale del partito la Lega è diventata un partito nazionale. Entrare in questi organismi di partito significa portare all’attenzione della Lega le esigenze della Sicilia e dei siciliani. E sono onorata anzitutto perché eletta anche col supporto proprio di tutti i delegati siciliani. Ringrazio per questo traguardo l’infaticabile Matteo Salvini e il lavoro di Nino Germanà nel suo ruolo di commissario regionale. 

Cambierà qualcosa negli equilibri nazionali interni alla Lega?
“Sì. La Sicilia è sempre più protagonista nella crescita assieme al Meridione del Paese. Insieme alle tante battaglie che la Lega porta avanti, oggi vi è una voce sempre più importante che arriva dal Meridione. Il denominatore comune del nostro partito non è più ideologico: ma punta a salvaguardare le identità delle singole regioni. In una parola, i problemi concreti dei nostri cittadini”.

A proposito di territori, a breve si vota per le Province. Seppur non con un’elezione diretta.
“Noi della Lega non condividiamo affatto le elezioni di secondo livello. Poco tempo fa, alla Camera, avevo presentato un emendamento assieme ad altri gruppi di maggioranza per riportare l’elezione al voto diretto. Qualcuno del centrodestra non ha condiviso la nostra proposta nonostante fosse nel programma elettorale. Quando ero all’Ars ero già contraria al recepimento della legge Delrio. È impensabile non dare voce ai cittadini e alle urne. Ma la Sicilia vive un ulteriore dramma”.

Quale?
“Quello che noi siamo stati commissariati per oltre 10 anni. E le province siciliane sono al disastro: basti pensare alle strade ed all’edilizia scolastica”.

A Catania che accadrà?
“Sul piano delle vicende politiche, il centrodestra ha presentato le sue liste. La Lega cresce ed è attrattiva per tanti amministratori locali e siamo certi che raggiungeremo a queste elezioni una doppia cifra. Ci presentiamo forti di una lista di amministratori competenti e qualificati. E a Trantino consegneremo una squadra di eletti di qualità. Il nostro sindaco è Enrico Trantino e non credo che ci saranno problemi sul contare su una squadra di coalizione che è già al suo fianco. Non credo che vi possa essere alcun tipo di problema”.

E come sta amministrando, a suo avviso, Trantino?
“Io credo che Enrico Trantino stia facendo un grandissimo lavoro. Non solo sull’ordinario ma anche di programmazione per il futuro. E lo si è già visto con alcuni atti importanti”.

A quali si riferisce?
“Mi riferisco allo schema di massima del Piano Regolatore Urbano ed a quello del Porto. La privatizzazione dell’aeroporto. Credo che con Enrico si abbia la possibilità di fare quello che non si è potuto fare a Catania negli ultimi anni. Anche grazie alla squadra che lo affianca”.

Eppure, non sfugge che qualche momento di tensione, ad esempio sulle questioni del Porto, c’è stata.
“Sì, c’è certamente stata qualche divergenza all’interno della maggioranza. Mi dispiace che sia accaduto quello che è accaduto perché in politica, e soprattutto all’interno di una coalizione di maggioranza, ci si confronta e si fa sintesi. E poi si va tutti compatti. Non è stata la prima volta ma spero sia stata l’ultima: l’Mpa deve comportarsi da forza di maggioranza quale è a sostegno delle politiche dell’amministrazione Trantino. 

Anche perché se tutti ci rendiamo conto che il Prp non è mai stato fatto e abbiamo l’occasione, in questa fase, di avere un sindaco e un presidente dell’autorità portuale che hanno avuto la lungimiranza di capire che questa città va fatta crescere e sviluppare, se ci rendiamo conto di avere anche un dialogo privilegiato col Governo nazionale, tramite Salvini a capo del Mit, non credo che – nell’interesse dei catanesi – ci sia molto altro da dire”.

Quello del Porto resta un tema: ma qual è, a suo avviso, la priorità sulla quale dovere insistere o intervenire immediatamente?
“Questa città ha bisogno di regole. Occorre più sicurezza. Catania vive drammaticamente la quotidianità di baby gang e micro criminalità che rendono, dal centro alla periferia, una città in cui mamme e famiglie non trovano serenità. Poi, sicuramente bisogna fare in fretta sulla Zona industriale di Catania che è il nostro biglietto da visita ed anche un polo attrattivo per numerose aziende. 
E in generale il commercio che rimane una questione sulla quale non si può venire meno. Capita di avere sensibilità diverse con Trantino. Però la politica è fatta di confronto e continueremo a confrontarci”.

Più facile a dirsi che a farsi
“I cambiamenti vanno accompagnati. Non devono essere calati dall’alto: in tutte le città del mondo ci sono delle regole. A Catania pare essere diverso. E occorre sforzarci tutti affinché si cambi marcia”.

Senta, sul capitolo legato alle vicende delle intercettazioni in quello che è stato il suo di senatrice, che possiamo dire?
“Intendo dire davvero poco. Se qualunque cittadino subisce un furto o una minaccia, deve denunciare. Ritengo di avere subito una violazione dei miei diritti costituzionalmente garantiti e da cittadina sto agendo per quello che ritengo di avere subito”.

Ci saranno movimenti in giunta regionale che riguarderanno la Lega?
“È una valutazione che farà il presidente Schifani insieme a Luca Sammartino e ai vertici del partito. Ma è anche una valutazione personale che farà Luca che ha sempre sentito vicino nel corso di questi mesi il presidente della Regione”.


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