Invecchia, perde pezzi e occupati: com'è la Palermo del censimento

Invecchia, perde pezzi e occupati: ecco la Palermo del censimento

Piazza Pretoria, sede del Comune
Dal ritratto statistico del capoluogo emergono una città che si svuota e cittadini sempre più anziani. I dettagli

PALERMO – Meno popolosa, sempre più vecchia, zoppicante nella cultura e luogo di alcuni divari degni di nota fra i sessi. Questa è la Palermo presentata dall’Istat, che ne traccia un ritratto nel Censimento permanente della popolazione 2019. Attraverso dati e grafici, l’istituto offre una panoramica statistica dei 647.422 palermitani rilevati (stranieri e non), sulle tendenze occupazionali, nell’ambito degli studi e non solo. Qui sono disponibili i dati diffusi dall’Ufficio statistica del Comune di Palermo.

Residenti in calo

I dato complessivo sui residenti a Palermo risulta in diminuzione rispetto al passato: 5.298 in meno in rapporto al Censimento precedente, quello del 2018, e 10.139 in meno in confronto al Censimento 2011. Quanto agli stranieri censiti nel 2019, sono 23.904 di cui 11.747 uomini e 12.157 donne. I principali paesi di provenienza sono il Bangladesh (5.046 persone), lo Sri Lanka (3.230), la Romania (3.015), il Ghana (2.425) e le Filippine (1.655).

La città è più vecchia

Dando uno sguardo all’età dei cittadini, rispetto a cinquant’anni fa Palermo risulta profondamente cambiata. Il Censimento 2019 evidenzia che i ragazzi fra 0 e 14 anni sono 91.641 cioè il 14,2% del totale, mentre le persone fra 15 e 64 anni sono 418.334, pari al 64,6%; infine gli anziani, con età di 65 anni e più, sono 137.447 ovvero il 21,2% del totale. Un’inversione di tendenza radicale rispetto ai numeri che identificavano la popolazione nel 1971: in quell’anno i ragazzi risultavano più del doppio, 186.676, e rappresentavano il 29% del totale; le persone fra 15 e 64 anni erano 398.033, il 61,9%, mentre gli anziani erano 58.105 e costituivano solo il 9% della popolazione palermitana.

Il colpo d’occhio della ‘piramide delle età’ costruita dal Censimento 2019 è ancor più eloquente. Rispetto al 1971 l’orientamento della piramide si è invertito, col vertice che adesso punta verso il basso, denotando che oggi la vera base è costituita dai palermitani più avanti con gli anni. In confronto al ’71, infatti, nelle classi di età più basse la popolazione residente è sensibilmente diminuita, mentre invece è più numerosa a partire dai 40 anni per le donne e dai 35 per gli uomini. Questa differenza va crescendo man mano che ci si sposta verso le classi di età più elevate.

Studi e analfabetismo

Se da un lato 90.827 cittadini hanno conseguito un titolo di studio superiore al diploma, dall’altro 25.226 sanno leggere e scrivere ma non hanno un titolo di studio. Questi ultimi corrispondono al 4,2% dei censiti dai 9 anni in su, mentre chi possiede una laurea o un dottorato di ricerca ammonta al 15,3%. A possedere la licenza di scuola elementare sono 98.808 palermitani (il 16,6% dei residenti dai 9 anni in su), 193.196 hanno la licenza media (il 32,5%) e 181.576 possiedono il diploma di istruzione secondaria (il 30,5%). Gli analfabeti invece sono 5.621, pari allo 0,9% della popolazione.

Nel report sul censimento diffuso dal Comune di Palermo si rilevano due dati ‘di genere’: le donne superano gli uomini per quanto concerne il possesso un titolo di studio superiore al diploma. Le prime infatti sono 50.138, pari al 55,2% della popolazione di riferimento, contro 40.689 uomini e cioè il 44,8%.

Occupazione

Lo scenario però si ribalta nell’ambito della condizione professionale. In generale, al Censimento 2019 gli occupati sono 189.945 ovvero il 34,2% della popolazione residente di 15 anni e più. Nello specifico, gli uomini risultano più numerosi delle donne: 115.438 contro 74.507, con un tasso di occupazione del 44% contro il 25,4%.


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