“Il voto di Palermo è viziato da anomalie gravissime, chiederemo un’inchiesta sulla regolarità delle elezioni amministrative”. L’accusa, che getta ombre sull’esito delle ultime elezioni per il Comune di Palermo, arriva dal coordinatore siciliano di Fli Carmelo Briguglio. “Chiederemo – ha aggiunto – che anche la magistratura faccia luce su una serie di risultati palesemente alterati che stiamo raccogliendo in un dossier”.
E il dossier potrebbe presto sfociare anche in un esposto alla magistratura. “Ci siamo trovati di fronte – ha detto Briguglio – a una serie di irregolarità incredibili. E per questo reagiremo con forza”.
Tra le presunte irregolarità, prosegue Briguglio, “la presenza in almeno sessanta sezioni, di voti maggiori al numero dei votanti di quella sezione, a verbali scritti a matita o cancellati col correttore. E ancora, voti che mancano all’appello, atti alterati nella loro legittimità”.
Tutte azioni che avrebbero danneggiato Futuro e Libertà, rimasto sotto la soglia del 5%, utile per l’approdo a Sala delle Lapidi, per poche centinaia di voti. “Ma la questione non riguarda solo noi. Intanto, sono stati danneggiati i cittadini palermitani, ai quali è stato offerto un risultato distorto di questa tornata elettorale”.
E altre notizie potrebbero emergere nei prossimi giorni: “Stiamo continuando – ha concluso Briguglio – a raccogliere dati. Arriveremo a presentare un dossier imponente”.
Insomma, a Palermo si torna a parlare di brogli. Quasi un appuntamento fisso, ormai. Anche nell’ultima tornata, quella che cinque anni fa portò Diego Cammarata per la seconda volta sulla poltrona di primo cittadino del capoluogo, furono furenti le proteste dell’allora “sconfitto”, Leoluca Orlando. Oggi il sindaco è lui. Mentre il consiglio comunale, scondo qualcuno, presto potrebbe o dovrebbe cambiare fisionomia.