Irsap, dal Tar mezza bocciatura |per la nomina di Cicero - Live Sicilia

Irsap, dal Tar mezza bocciatura |per la nomina di Cicero

Alfonso Cicero

I giudici amministrativi hanno ritenuto “apprezzabili favorevolmente” le esigenze del ricorso presentato da Casartigiani contro la nomina a commissario del funzionario scelto da Crocetta. A novembre la sentenza. E' l'ennesima puntata di un braccio di ferro cominciato ai tempi di Lombardo

PALERMO – Un lungo, lunghissimo braccio di ferro segna un punto a sfavore del governo di Rosario Crocetta. Il Tribunale amministrativo regionale di Palermo, infatti, ha accolto la domanda cautelare di sospensione e annullamento della nomina di Alfonso Cicero a commissario straordinario dell’Irsap. Il ricorso era stato presentato dalla Casartigiani regionale e di Agrigento, difesa dall’ex assessore al Bilancio Gaetano Armao e dall’avvocato Stefano Catuara. I giudici amministrativi non hanno applicato la sospensiva ma hanno “ritenuto che le esigenze delle parti ricorrenti siano apprezzabili favorevolmente, e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio di merito”. Si tratta quindi di una prima pronuncia favorevole ai ricorrenti, in attesa della sentenza, che il Tar ha fissato “accogliendo la domanda cautelare” per il prossimo novembre.

La “guerra dell’Irsap” affonda le sue radici nell’era di Raffaele Lombardo e rappresentò uno dei punti di massima tensione interna alla giunta guidata dal leader autonomista. Una tensione che sfociò nelle dimissioni dell’allora assessore alle Attività produttive Marco Venturi, espressione della Confindustria nissena, rimasta poi stabilmente al timone dell’assessorato nell’era di Rosario Crocetta con la giovane funzionaria Linda Vancheri.

L’Irsap ossia Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, è l’ente che ha preso il posto delle Asi siciliane, nel quadro ridisegnato dalla riforma voluta dallo stesso Venturi. Sulla scelta del commissario straordinario dell’Irsap si consumò uno strappo profondo in giunta. Venturi, infatti, avrebbe voluto proprio Cicero e si oppose alla nomina da parte di Lombardo di Luciana Giammanco, ricorrendo alla magistratura. Secondo la giunta Lombardo, che affrontò all’epoca la questione della candidatura di Cicero, il funzionario regionale gradito a Venturi non avrebbe avuto i requisiti per ricoprire il ruolo di commissario. Di diverso avviso, evidentemente, è stata la giunta Crocetta, che ha scelto proprio Cicero per l’incarico nel dicembre scorso, su proposta dell’assessore Vancheri.

Da qui il ricorso presentato da Casartigiani, che lamenta anzitutto il mancato insediamento degli organi sociali dell’Irsap, per il quale si protrae ormai da molti mesi la gestione commissariale. “L’Irsap – si legge nel ricorso di Armao, che già da assessore si era opposto alla nomina di Cicero – non solo è sorto già commissariato, per i patenti ritardi del competente assessorato nel predisporre le nomine per la composizione dell’organo amministrativo, ma tale resta per molto tempo, troppo tempo, per non ingenerare la percezione che il commissariamento più che straordinario, sia un ordinario modo di gestire l’importante ente pubblico come propaggine dell’amministrazione regionale e, quindi, con la pervasiva ingerenza della politica, in evidente violazione non solo della legge istitutiva, ma anche di principi generali del diritto amministrativo”.

Secondo i ricorrenti, insomma, “l’istituzione di tale ente pubblico sembra purtroppo divenuta soltanto lo schermo per realizzare, attraverso una gestione commissariale, la gestione ‘politica’ dell’Irsap quale longa manus dell’Assessorato”. Per sostenere questa teoria, il ricorso ricorda tra l’altro che Cicero fa parte della segreteria tecnica dell’assessore Vancheri.

Il ricorso, inoltre, sostiene che Cicero non abbia i titoli per la nomina a commissario, in quanto non è un dirigente e non è laureato. Un punto, questo, che Cicero in passato ha già contestato: “Ho dato mandato legale – diceva ad ottobre – per querelare il presidente della regione Raffaele Lombardo e l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, per avere ripetutamente dichiarato a mezzo stampa che non avevo i requisiti per la nomina a presidente dell’Irsap”. Querele che si aggiungono a querele. I veleni, infatti, scorrono ormai da mesi attorno all’Irsap e alle sue importanti competenze, con un lungo strascico di carte bollate e di esposti.

L’ordinanza della prima sezione del Tar, però, segna un punto a sfavore del governo e della permanenza di Cicero sulla poltrona di commissario. In attesa della sentenza definitiva e dell’insediamento degli organi di governance previsti dalla legge (presidente, cda, consulta delle attività produttive e collegio dei revisori), che dovrebbero avere al loro interno anche rappresentanti delle categorie produttive. E dei quali, a sei mesi dall’istituzione dell’Irsap, non c’è ancora traccia.


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