PALERMO – Riparare la valvola tricuspide senza utilizzare il bisturi, in modo quindi mini-invasivo. L’intervento è stato eseguito in Irsccs-Ismett ed è uno dei pochi casi realizzati in Italia. Attraverso una vena dell’inguine e con tecniche transcatetere innovative è stata riparata un’insufficienza tricuspidale “torrenziale” (grave) senza aprire il torace del paziente.
Ad eseguire l’intervento il team di cardiologia interventistica di Ismett, guidato Caterina Gandolfo, responsabile dell’unità. La paziente di 80 anni sta bene ed è già stata dimessa. L’intervento consiste nell’applicazione di una o più pinzette miniaturizzate (chiamate TriClip), che suturano i lembi della valvola tricuspide tra di loro senza dover aprire il cuore. La procedura ripristina la normale chiusura della valvola ad ogni battito del cuore, in modo da ridurre il grado di insufficienza con notevole beneficio per la salute del paziente.
L’anziana sottoposta all’intervento era affetta da un’insufficienza della valvola tricuspide di grado torrenziale con severe manifestazioni cliniche di scompenso cardiaco e frequenti ospedalizzazioni. L’intervento chirurgico a cuore aperto risultava ad alto rischio e non era stato preso in considerazione perché la paziente soffriva di broncopneumopatia cronica ostruttiva di grado severo, una patologia polmonare che aumenta il rischio operatorio.
“L’intervento – spiega Gandolfo – è durato circa un’ora e mezza ed ha permesso di ridurre l’insufficienza tricuspidale da un grado torrenziale a un grado lieve, con un risultato più che soddisfacente. La paziente ha potuto, infatti, lasciare l’ospedale solo dopo due giorni di degenza. L’impianto di Triclip non comporta, infatti, nessun taglio chirurgico, si interviene attraverso la vena femorale grazie ad una piccola incisione e richiede una anestesia generale solo per tollerare l’ecografia transesofagea, necessaria per visualizzare il cuore e guidare il corretto impianto della clip”.