Ispettori ministeriali a Palermo| Il Comune passato ai raggi X - Live Sicilia

Ispettori ministeriali a Palermo| Il Comune passato ai raggi X

Palazzo delle Aquile

In città tre super burocrati della Ragioneria generale dello Stato. Documenti e atti al setaccio.

PALERMO – Si sono piazzati da cinque giorni in una delle stanze degli uffici del Capo di Gabinetto e ci resteranno fino alla prossima settimana, per poi tornare a gennaio e continuare una verifica a tappeto su tutto quello che ha fatto in questi anni il comune di Palermo. Sono giorni di grande nervosismo a piazza Pretoria per la visita di tre ispettori della Ragioneria Generale dello Stato: tre superburocrati mandati direttamente da Roma con il compito di fare le pulci all’operato dell’amministrazione.

Un’ispezione che tutti, nei corridoi del Comune, definiscono quantomeno anomala: non solo per la durata prevista, ma soprattutto per l’enorme mole di dati e documenti richiesti all’amministrazione della quinta città d’Italia. Difficile capire cosa ha spinto il ministero dell’Economia a passare ai raggi X Palazzo delle Aquile, ma il sospetto, tra gli orlandiani, è che il tutto sia frutto di una segnalazione parlamentare, forse una di quelle presentate dal Movimento Cinque Stelle sulle partecipate o sui dirigenti.

Sta di fatto che da giorni gli uffici comunali sono in fibrillazione. Gli ispettori (Cesare Carassai, Ermanno Piteo e Maria Rita Longo) vengono definiti “concilianti”, ma la missiva riporta una sessantina di punti su cui il Comune deve rispondere. Si va dall’organigramma completo dell’ente, diviso per qualifica e area, agli atti con cui sono stati determinati la dotazione organica e i piani di reclutamento dal 2011 a oggi; dalle delibere che hanno certificato l’assenza di personale in eccesso alle cessazioni di servizio dal 2010 al 2015 con tanto di risparmi; dal personale a tempo determinato agli atti della contrattazione con i dirigenti; dalle progressioni orizzontali ai pagamenti dal 2011 al 2015 della contrattazione decentrata.

E ancora tutti i cedolini degli ultimi 5 anni, le nomine dei dirigenti, le liquidazioni delle indennità, la nomina dei dirigenti di staff e dei diretti collaboratori del sindaco e degli esperti, posizioni organizzative e alte professionalità, i Peg dell’ultimo quinquennio, le certificazioni di osservanza del patto di stabilità, i documenti sulla riduzione della spesa del personale, le stabilizzazioni, le nomine del nucleo di valutazione.

Poi c’è un capitolo tutto dedicato agli incarichi esterni, alle consulenze, ai distacchi presso altri enti, alla nomina del Segretario generale, alle valutazioni del Segretario e degli avvocati comunali, agli incentivi sul condono edilizio, agli appalti, alle auto blu e perfino agli atti di giuramento del sindaco e di nomina degli assessori. Infine le partecipate, con richiesta di documenti sugli affidamenti esterni, la lotta agli sprechi, limiti alla spesa del personale, debiti e crediti.

“Come naturale che sia in un corretto rapporto di collaborazione istituzionale – ha detto il Sindaco Orlando, che ha incontrato i tre ispettori – ho assicurato la massima disponibilità del Comune di Palermo e dei suoi Uffici, garantendo il massimo supporto operativo da parte dei vertici dell’Amministrazione, a partire dalla Segreteria Generale e l’Ufficio di Gabinetto, per lo svolgimento di tale attività svolta dal Ministero”.

Negli effetti, in questi anni il Movimento Cinque Stelle ha presentato numerose interrogazioni alla Camera arrivando a chiedere l’invio di ispettori e perfino lo scioglimento del Comune per gli arresti e gli episodi di corruzione che hanno riguardato dipendenti comunali, l’affidamento in house di servizi strumentali e la nomina dei dirigenti a tempo. Difficile dire se sia stata questa la molla che ha fatto scattare gli ispettori ministeriali, ma intanto la verifica è partita e dalle parti di piazza Pretoria il fiato resta sospeso.


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