ISRAELE – “Battaglie intense” sono in corso nella Striscia. Lo ha detto l’esercito israeliano – ricostruisce l’Ansa – secondo cui nell’ultimo giorno sono stati circa 250 gli “obiettivi terroristici” colpiti in tutta Gaza.
“I soldati – ha spiegato il portavoce militare – continuano a localizzare armi, imbocchi di tunnel, esplosivi e altre infrastrutture militari”. Tra queste, sono state distrutte le postazioni da cui ieri sono stati lanciati i razzi nel centro di Israele.
L’aviazione ha colpito nell’area di Deir al-Balah dove sono stati “eliminati terroristi di Hamas e della Jihad islamica palestinese”. Secondo il portavoce, è stata colpita una “cellula armata nei pressi di una scuola nel nord di Gaza” e in un’altra scuola, sempre nel nord, sono state trovate “armi e munizioni”.
Gaza: Usa-Cina, ‘necessaria de-escalation della guerra’
Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri cinese Wang Yi hanno concordato, nel corso di una telefonata tenuta oggi, sulla necessità di una de-escalation del conflitto tra Hamas e Israele.
Blinken, ha fatto sapere il Dipartimento di Stato americano , “ha ribadito l’imperativo che tutte le parti lavorino per evitare che il conflitto si estenda”, mentre Wang – secondo Pechino – ha sottolineato “che la massima priorità è cessare il fuoco e porre fine alla guerra il prima possibile”.
Ex premier Israele, non bombardiamo Gaza in modo indiscriminato
“Se avessimo voluto fare del male ai civili, avremmo potuto vincere l’intera guerra in un giorno, l’8 ottobre”: lo ha detto alla Bbc l’ex primo ministro israeliano, Naftali Bennett, sottolineando che Israele sta mostrando moderazione a Gaza.
“Avremmo potuto bombardare Gaza indiscriminatamente”, ha osservato, aggiungendo che questa “sarebbe stata la cosa più semplice del mondo… (ma) non lo stiamo facendo”.
Gaza: Msf, ospedale di Al-Aqsa sta finendo le forniture mediche
La disponibilità di carburante e forniture mediche ha raggiunto livelli critici all’ospedale di Al-Aqsa, nella Striscia di Gaza, a causa della chiusura delle strade, mentre centinaia di pazienti hanno bisogno di cure d’emergenza a causa degli incessanti bombardamenti israeliani.
Lo rende noto in un comunicato Medici senza frontiere (Msf), sottolineando che lo staff palestinese e internazionale di Msf nell’ospedale riceve in media 150-200 feriti di guerra al giorno dall’inizio di dicembre.
“I pazienti ricoverati sono 700 e ne arrivano sempre di nuovi. Stiamo esaurendo le forniture essenziali per curarli”, afferma Marie-Aure Perreaut Revial, coordinatrice delle emergenze di Msf a Gaza. “La carenza di medicinali e di carburante potrebbe impedire all’ospedale di fornire interventi chirurgici salvavita o cure intensive. Senza elettricità i ventilatori non funzionerebbero più, le donazioni di sangue sarebbero interrotte e la sterilizzazione degli strumenti chirurgici sarebbe impossibile – prosegue Perreaut Revial -. È fondamentale facilitare la fornitura di materiale umanitario.
L’ospedale ha urgente bisogno di set chirurgici, fissatori esterni per fratture e farmaci essenziali, compresi quelli per le malattie croniche”.