Istituto di incremento ippico: tra attività e ippoterapia

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Commenti

    Mi fa piacere che questa volta l’istituto non abbia attaccato il personale di fascia C accusandolo di avere abbandonato i cavalli, come peraltro più volte dichiarato su varie testate.
    Però per completezza del concetto debbo intervenire , quando si parla di messa “in disponibilità” si tratta di licenziamento de facto , non si tratta di mobilità con la speranza di rientrare o di essere assorbito altrove , ebbene chiarire che l’80% dello stipendio si deve intendere decurtato già dalla contingenza e da altri accessori, credo che chi percepisce il reddito di cittadinanza guadagna di più.
    Tutto ciò scaturisce dalla volontà da parte del Governatore Musumeci di non fare applicare una legge che lui volle nel lontano 2019 di riordino della pianta organica che prevede il trasferimento/ mobilità del personale in esubero di fascia C, invece i vertici dell’Ente hanno preferito licenziare 10 dipendenti su 23 e demanzionare da C a A altri 10 con conseguente riduzione dello stipendio questo perché per un’assurda idea di risparmio dei costi, in pratica si scarica sul personale gli eccessivi costi di gestione , come se la cattiva politica di gestione del passato dipende dal personale che, aggiungo, ha / e subisce continue pressioni da parte dei vertici dell’Ente cito solo un fatto, il tentativo di censurare la protesta legalmente autorizzata dei dipendenti tutti i dipendenti, per concludere voglio precisare che l’età media di chi viene licenziato è di 60 anni.
    Vi ringrazio per la possibilità di chiarire alcuni passaggi delle dichiarazioni del Direttore Alessandra, mi auguro che l’autore dell’articolo voglia approfondire la vicenda con il personale.

    Giuseppe Nicotra
    Dipendente dell’Istituto Incremento Ippico

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