PALERMO – Il Consiglio comunale di Palermo ci ha ripensato. O ha deciso di fare retromarcia. Fatto sta che oggi ha approvato un Ordine del giorno che va in direzione diametralmente opposta a quello approvato appena la settimana scorsa e col quale si era chiesto di portare la Cardiochirurgia pediatrica all’Ismett. Una proposta approvata all’unanimità, pochi giorni fa. Ma come detto, Sala delle Lapidi ci ha ripensato.
Così, oggi i consiglieri hanno approvato un Ordine del giorno il cui primo firmatario è il capogruppo del Mov139, Aurelio Scavone, col quale si chiede che la Cardiochirurgia pediatrica torni sì a Palermo, ma nel rispetto del decreto dell’assessore Baldo Gucciardi dello scorso luglio. Un decreto col quale il governo Crocetta ha deciso di trasferire la struttura all’Ospedale dei bambini che fa capo all’Arnas Civico.
“Il ritorno della Cardiochirurgia pediatrica a Palermo, come previsto dal decreto assessoriale del 27 luglio 2016 – si legge nell’Ordine del giorno – rappresenta una tappa molto importante al fine di realizzare in Sicilia un Centro di riferimento di alta specializzazione che sia in grado di fornire una assistenza completa ed adeguata ai circa 500 bambini affetti da cardiopatie congenite che nascono ogni anno, ed agli oltre 12 mila cardiopatici congeninit adulti che non trovano adeguata risposta alle loro richieste di assistenza nei normali centri cardiologici per adulti”. Infine, i consiglieri chiedono al sindaco Orlando di impegnarsi affinché il decreto di Gucciardi trovi “immediata attuazione”.
Una marcia indietro, dicevamo, rispetto alla scorsa settimana. Quando con un Ordine del giorno simile aveva impegnato Orlando, “anche nel suo ruolo di presidente regionale Anci, di sensibilizzare la presidenza della Regione”, affinché l’Ismett diventi la nuova sede per la Cardiochirurgia pediatrica, attualmente al “Bambin Gesù” di Taormina. Un ordine del giorno, quello approvato la scorsa settimana, che ricalcava nel merito quello approvato dall’Assemblea regionale siciliana pochi mesi fa: un atto che portava la firma del coordinatore regionale del Nuovo centrodestra, Francesco Cascio.
Un piccolo caso nel “caso”, insomma. Al momento, però, come detto, il reparto resta a Taormina, dove arrivò sei anni fa, quando l’allora assessore Massimo Russo decise di sottoscrivere una convenzione da circa 9 milioni di euro l’anno, oltre ai circa 10 milioni spesi per costituire a Taormina un centro di cardiochirurgia pediatrica d’avanguardia.
Anche questo, nelle intenzioni dell’allora governo Lombardo, avrebbe dovuto abbattere i viaggi della speranza fuori dalla Sicilia. Una inaugurazione, quella del centro di Taormina, “benedetta” persino dalla presenza del cardinale Tarcisio Bertone. Del resto, pochi anni prima la Sicilia aveva perso l’apporto di un luminare come Carlo Marcelletti, finito sotto inchiesta nel maggio del 2008 e scomparso prematuramente. Da allora, addio alla Cardiochirurgia pediatrica del capoluogo, una scelta fortemente criticata da tante associazioni che curano i diritti dei piccoli malati di cuore. Che hanno “incassato” la promessa del ritorno della struttura a Palermo. Al Comune basta questo. Ci ha ripensato: non dovrà per forza essere l’Ismett la sede della nuova cardiochiurgia pediatrica.