ROMA- “La profonda recessione, la seconda in 6 anni, è finita. I suoi effetti no”, avverte il centro studi di Confindustria stimando che il 2013 si chiuderà “peggio delle attese” col Pil a -1,8%. Nel 2014 invariate le stime a +0,7% e per il 2015 +1,2%, con un “effetto molto piccolo” dalla manovra. Il rapporto deficit/Pil scenderà al 2,7% l’anno prossimo e al 2,3% il successivo. Il Csc avverte che il Paese “ha subito un grave arretramento ed è diventato più fragile” subendo danni “commisurabili solo con quelli di una guerra”. In particolare le persone senza lavoro ed i poveri sono raddoppiati in 6 anni, rispettivamente a 7,3 e 4,8 milioni, e le famiglie “hanno tagliato 7 settimane di consumi”.