La Cisl: "Crocetta |zittisca l'assessore" - Live Sicilia

La Cisl: “Crocetta |zittisca l’assessore”

Il sindacato: "Nella conduzione dell’assessorato c’è stato un deficit, una inadeguatezza di fronte alla gravita della crisi economica e sociale”. La Uil: "Il governo si concentri sui problemi veri"

L'attacco
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PALERMO – “Il presidente della Regione intervenga sull’assessorato regionale al Lavoro e zittisca l’assessore Ester Bonafede”. Si rivolge al governatore Crocetta il segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava, a proposito della “sparata dell’assessore che con le sue superficiali dichiarazioni sugli stipendi degli assessori tecnici, rischia di gettare benzina sul fuoco della disperazione sociale”. “Certe esternazioni – afferma Bernava – pongono un problema di etica pubblica e mostrano scarsa responsabilità del ruolo di assessore”. Ma la Cisl punta il dito anche sulla gestione dell’assessorato. “Fermo restando – precisa il segretario – che le questioni del governo competono ai partiti e alla politica”. Ma è evidente che nella conduzione dell’assessorato c’è stato “un deficit, una inadeguatezza di fronte alla gravita della crisi economica e sociale”. L’assessorato al Lavoro ha brillato per “ritardi e incomprensione”, rimarca la Cisl: dalla Cig in deroga alle politiche per la famiglia e la povertà alle grandi vertenze del lavoro ai servizi per l’impiego. Ed errori di impostazione si rilevano pure riguardo al Piano garanzia giovani. Così, quella dell’assessorato al Lavoro è, per la Cisl, “una priorità che il presidente da una parte, la politica dall’altra, devono mettere all’ordine del giorno”.

Ancora una volta il ceto politico sembra essere sempre più interessato a tutelare i propri interessi se stesso che non a risolvere i drammatici problemi che attanagliano siciliani”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che commenta così le dichiarazioni dell’assessore Bonafede in merito agli stipendi degli assessori tecnici. E Barone aggiunge: “Ci sono in questo momento migliaia di lavoratori che non percepiscono lo stipendio e che non hanno nemmeno idea di che fine faranno. Le risposte attese dalla Finanziaria regionale non sono ancora arrivate anche se abbiamo chiesto più volte al Governo regionale di essere convocati per capire che garanzie si possono dare alle famiglie. Non c’è più tempo da perdere. Chiediamo ai politici di riflettere e di misurarsi su problemi veri”.


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