PATTI – “Mi chiedo e chiedo al presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, all’assessore alla Sanità e a tutti i deputati regionali: ma si può uscire dal pronto soccorso di Patti con un cartone al posto delle stecche?”.
Natalino Natoli affida ad un post social il suo sfogo. I sanitari dell’ospedale Barone Romeo di Patti, in provincia di Messina, hanno bloccato con un cartone la gamba del figlio che ha subito una frattura del perone.
Lo sfogo del padre
Natoli aggiunge su Facebook: “Preciso che i medici non c’entrano niente e fanno solo grandi sacrifici. Solo due medici al pronto soccorso e mancano le stecche da più di un mese per stabilizzare gli arti. Le ambulanze restano in fila per ore, ma forse è meglio finanziare festini prima delle elezioni europee e non la sanità. Mi piacerebbe tantissimo regalare il cartone al presidente della Regione o all’assessore”.
L’ispezione
La riposta del governatore, chiamato direttamente in causa, non si è fatta attendere: “Ho chiesto all’assessore alla Salute, Giovanna Volo, di avviare immediatamente una ispezione per risalire ai responsabili di questa incredibile vicenda, è inaccettabile. Chi ha sbagliato deve pagare – dice Renato Schifani –. Mi metterò in contatto con la famiglia del ragazzo per porgere le scuse a nome della Regione siciliana”.
“Essendo venuta a conoscenza dai giornali di questi gravi fatti – aggiunge l’assessore Volo -, mi sono attivata immediatamente, in pieno accordo con il presidente Schifani, per accertarne l’origine e verificare l’eventuale mancato rispetto delle procedure previste dai protocolli”.
“Dopo aver sentito i vertici dell’azienda sanitaria di Messina, ho dato mandato al dipartimento Attività sanitarie dell’assessorato, guidato dal dirigente generale Salvatore Requirez – prosegue Volo – di procedere con la massima urgenza a un intervento ispettivo. Questo sarà svolto nelle prossime ore e gli esiti mi saranno riferiti al fine di verificare le eventuali responsabilità e adottare i provvedimenti idonei al superamento delle criticità accertate”.
“Vi racconto la mia odissea”
A misurarsi con una sanità siciliana priva di mezzi e risorse è stato Elia Natoli, 30 anni. È lui che si è fratturato la gamba: “Ho avuto un incidente in moto sabato scorso e sono andato alla guardia medica del mio paese, San Piero Patti. Hanno ripulito le ferite e mi hanno detto di andare all’ospedale di Patti per vedere se c’era qualcosa di rotto”.
Qui inizia l’odissea: “In auto con mio padre e un dolore atroce al piede sono arrivato al punto soccorso dove ho atteso dalle 18 all’una di notte. La radiografia ha accertato la rottura del perone, ma quando il medico è andato a cercare le stecche per ingessarmi, ha scoperto che erano finite. A quel punto non sapendo come fare, il medico ha usato del cartone per immobilizzare il piede”.
“Le scuse di Schifani”
Natoli ha ricevuto la telefonata di Schifani: “Mi ha chiamato stamattina per scusarsi. Io comunque sarei dovuto tornare in Ortopedia il lunedì per farmi visitare, ma ho preferito andare a Messina in un centro privato dove mi hanno ingessato. Certo mi è costato 200 euro”.