PALERMO – Un calvario lungo sei anni, durante i quali lei lo aveva denunciato, facendolo arrestare. Ma ciò non è bastato, e l’incubo si è ripresentato, puntuale, la scorsa settimana. Si sono così aperte le porte del carcere per un uomo di 69 anni, accusato di atti persecutori nei confronti dell’ex compagna che nel 2013 aveva troncato la loro relazione. Una decisione che non aveva mai accettato, al punto da trasformare la sua vita in un inferno.
La squadra mobile ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Palermo, Marco Gaeta, su richiesta del pm Giorgia Righi, del pool specializzato coordinato dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi. La donna aveva lasciato il 69enne in seguito alla sua gelosia e alla sua possessività, più volte sfociate in violenza. da quel momento, erano cominciati pedinamenti, persecuzioni telefoniche e persino minacce di morte.
La vittima, dopo un ultimo episodio, nel quale era anche intervenuta una volante della polizia, aveva chiesto un provvedimento: era terrorizzata, visto che l’uomo si era presentato sotto casa impugnando un coltello da cucina. In quell’occasione, il 69enne era stato ammonito dal questore, era quindi stato disposto il divieto di avvicinamento e, successivamente, era stata disposta la custodia cautelare in carcere, con pena definitiva a cinque anni. Una volta uscito dal carcere e in libertà vigilata, ha però continuato a terrorizzare la donna che, per timore di ritorsioni personali, non usciva più di casa.
La sua nuova denuncia risale soltanto alla scorsa settimana, quando l’uomo, dopo numerosi passaggi a bordo della propria auto, effettuati vicino all’abitazione della donna, si è fermato sotto il suo balcone fissandola insistentemente e facendo ripetutamente il segno della croce. A questo punto sono ripartite le indagini, che hanno accertato anche le attuali minacce: il 69enne è stato rinchiuso al Pagliarelli.