La Gesip è salva. Anzi, no - Live Sicilia

La Gesip è salva. Anzi, no

L'Ars approva un ordine del giorno proposto dalla Caronia che prevede il prestito di 50 milioni per la Gesip, ma un tweet della deputata viene frainteso dai lavoratori che gridano alla salvezza dell'azienda. E i sindacati si ribellano: "Non è un emendamento, non cambia nulla".
ARS, BILANCIO
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La Gesip è salva. Anzi, no. La società partecipata del comune di Palermo, a cui sabato scadrà l’ultima proroga e per la quale i tecnici di Palazzo d’Orleans sono in queste ore a Roma per chiedere aiuto al governo Monti, torna al centro della scena e stavolta non per vicende di cronaca.

In questi giorni, infatti, in un’Ars alle prese con il bilancio e la finanziaria, la deputata del Pid nonché candidata a sindaco di Palermo, Marianna Caronia, aveva avanzato la proposta di un emendamento alla manovra per l’anticipazione al comune capoluogo di ben 50 milioni di euro, che Palazzo delle Aquile avrebbe dovuto restituire riorganizzando il sistema delle partecipate e così attingendo ad un fondo ad hoc previsto dal governo nazionale.

Una prospettiva che aveva dato adito a più di una speranza, anche fra i sindacati, che però si sono infrante con la dura realtà dei conti di Palazzo dei Normanni. Così, nella notte, l’emendamento si è trasformato in un ordine del giorno firmato da tutti i capigruppo e accolto come raccomandazione dalla presidenza della Regione, proprio in seguito ad un incontro con Lombardo. Peccato che una parte dei lavoratori non avesse chiara la differenza fra un emendamento, che è una proposta di modifica sostanziale di un testo legislativo, e un ordine del giorno, che è una raccomandazione di indirizzo al governo e che quindi non comporta effetti esecutivi immediati. In mattinata, quindi, si è sparsa la voce, in azienda, che i problemi erano risolti e che la Regione aveva stanziato la somma che avrebbe garantito la partecipata.

Un’aspettativa alimentata anche da un tweet della Caronia, presentatrice dell’ordine del giorno. “Il mio particolare buongiorno alle 1800 famiglie degli operai Gesip. Stanotte ho ottenuto che tutta l’Ars votasse la norma che consentirà loro di proseguire il lavoro”, ha scritto intorno alle sei del mattino la deputata. Dichiarazione poi seguita anche da un comunicato stampa: “La Regione anticiperà 50 milioni di euro per fare ripartire l’attività – si legge nella nota – a patto che nel frattempo, entro il 31 dicembre, il comune riorganizzi le partecipate. In questo modo per la Regione sarà possibile accedere ai fondi statali previsti dal Decreto Salvaitalia, in maniera da farsi restituire la somma anticipata. Non è ancora la soluzione finale di una vicenda complicata ma è un ottimo modo per dare respiro ai lavoratori e tempo al Comune di modificare  radicalmente il sistema delle partecipate. Mi auguro che il Presidente della Regione dia rapidamente seguito a quanto promesso all’Aula ”.

Dichiarazioni che hanno provocato l’immediata reazione di alcuni sindacalisti, che da stamane provano a spiegare ai lavoratori che, nei fatti, nulla è cambiato rispetto a ieri. “E’ stato un gesto di sensibilità dimostrato da tutti i capigruppo che, seppur apprezzato – dice Salvo Barone di Asia – rimane insoddisfacente in quanto non innesca alcun tipo di automatismo a garanzia dei lavoratori. Cosa diversa se avessero inserito la voce in un capitolo di bilancio. Ci lascia perplessi la richiesta di anticipazione delle somme, è come se a un disoccupato si prestassero 50mila euro sapendo che non potrà mai restituirli. Siamo speranzosi che nell’incontro di venerdì, che Asia, Usb e Cisas avranno alla Presidenza della Regione, possa produrre effetti positivi alla vertenza al ritorno da Roma dei tecnici del governatore Lombardo”. Più polemico Piero Giannotta della Cisal: “Ancora a due giorni dalla scadenza di sabato non c’è nulla di concreto, solo atti propagandistici a fini elettorali di tutta la classe politica che non affrontano i problemi reali in termini di servizi e di occupazione”. Ottimista la Uiltucs: “Grazie al presidio dei lavoratori, sviluppatosi durante questi giorni pressol’Assemblea Regionale Siciliana, è stato votato l’ordine del giorno che impegna l’aula sui provvedimenti da assumere per la Gesip. Tale ordine del giorno si incrocia, tra l’altro, con le determinazioni che verranno anche dagli incontri romani previsti per la giornata odierna e dei quali svilppicomunicheremo i risultati”. “Emendamento oppure ordine del giorno? I lavoratori hanno bisogno di risposte concrete. Tutto il resto non conta – spiega Mimma Calabrò, segretario della Fisascat Cisl -. Apprezziamo il gesto dell’Assemblea regionale siciliana, ma ci vuole ben altro per risolvere i problemi dei lavoratori. La nostra posizione non cambia: subito una proroga e poi – conclude – un piano di rilancio serio che garantisca servizi alla città e lavoro stabile per gli operai”.

La Caronia, contattata dalla nostra redazione, ha però ammesso l’errore nel comunicato stampa: “E’ solo un ordine del giorno, dal valore politico importante, ma non ci saranno effetti immediati”. La vicenda Gesip, insomma, continua.


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