La Gesip torna in piazza| E il traffico a Palermo va in tilt - Live Sicilia

La Gesip torna in piazza| E il traffico a Palermo va in tilt

La Gesip torna in piazza e il traffico va in tilt. Il centro storico è paralizzato dai blocchi stradali dei dipendenti che adesso sperano nella Regione per gli ammortizzatori sociali.

BLOCCATO IL CENTRO STORICO
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15.49 Gli operai Gesip sono ancora nel centro città, in parte ai Quattro canti e in parte in via Cavour. Non si registrano però al momento rallentamenti al traffico.

PALERMO – Finita la tregua elettorale, la Gesip torna in piazza e manda in tilt la città. Sono oltre un centinaio i lavorati che questa mattina hanno creato blocchi stradali nel centro storico di Palermo: da via Roma a via Maqueda, passando per corso Vittorio Emanuele e i Quattro canti. Una protesta non annunciata, che ha avuto come conseguenze il traffico impazzito e i palermitani bloccati nelle proprie auto.

La manifestazione è l’effetto dell’incontro tenutosi ieri pomeriggio in Prefettura, alla presenza del Comune e della Regione. Un vertice da cui non è venuta fuori alcuna buona notizia: la cassa integrazione è ancora ferma al palo e solo un tavolo tecnico regionale può sbloccarla con un’apposita autorizzazione. Tavolo a cui prendono parte i sindacati confederali e le categorie produttive e a cui, a questo punto, toccherà decidere se far accedere o meno la società partecipata agli ammortizzatori sociali per cui Roma avrebbe trovato i 15 milioni necessari.

Il sindaco Orlando, nel corso dell’incontro prefettizio, ha addirittura annunciato di essere pronto a denunciare alla Procura della Repubblica la disparità di trattamento tra le Gesip e altre aziende, ma adesso è alla Regione che tutti guardano per una soluzione. Al neo governatore Rosario Crocetta toccherà dare risposte anche alla Gesip e in fretta: se a settembre i lavoratori si sono accontentati dell’anticipo di tredicesima e quattordicesima per sopperire al mancato stipendio, per ottobre non si vedono vie d’uscita. Anche l’ipotesi dei corsi di riqualificazione professionale pare non percorribile nel breve periodo e i 1800 dipendenti sono già sul piede di guerra.

 


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