La giunta non si riunisce | Ma sforna sempre nomine - Live Sicilia

La giunta non si riunisce | Ma sforna sempre nomine

L'ultima riunione del governo risale al 13 gennaio. In quell'occasione, il solito valzer di dirigenti generali. Da allora, il nulla. O quasi: in questi giorni assessori e presidente non sono stati del tutto a guardare e hanno conferito incarichi ad amici e fedelissimi in ogni ramo dell'amministrazione.

L'esecutivo immobile
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PALERMO – Domani sarà il gran giorno. La giunta di Rosario Crocetta si riunisce. Un evento. L’ultima riunione dell’esecutivo, infatti, risale al 13 gennaio scorso. È passato un mese. Un mese di nulla. Anzi, “quasi” nulla. In realtà il governo regionale è riuscito a ingannare il tempo. Il governatore con la sua gita a Roma in occasione dell’elezione di Mattarella e qualche divertente passaggio nei soliti talk show. Il resto della giunta (presidente compreso) ne ha approfittato per piazzare una sfilza di consulenti. La Sicilia affonda. Ma il pensiero è sempre lì: assicurare la “mesata” a qualche fedelissimo.

L’ultima giunta, come dicevamo, risale al 13 gennaio scorso. In quell’occasione, il governo si era già distinto solo per l’ennesimo e dannoso valzer di dirigenti generali. Compresa la nomina di Marco Lupo al dipartimento Territorio. Peccato che poco dopo il governo si sia accorto che il burocrate non poteva insediarsi prima di un mese almeno. Da allora, nulla. A parte qualche incarico a persone “di fiducia”.

È il caso, ad esempio, di Giuseppe Cicala. Uno dei “fedelissimi della prima ora”. Al punto da meritare, fin dall’insediamento di Rosario Crocetta, l’incarico di capo di gabinetto vicario del presidente. Lo sarà fino all’aprile del 2013, poi ecco l’approdo all’assessorato dei Beni culturali. È stato nell’ufficio di gabinetto di Maria Rita Sgarlata, quindi il passaggio, sempre con l’assessore renziano, al Territorio. Lì è rimasto, prima con la siracusana “scivolata” sull’inquietante caso della piscina, poi, per qualche giorno, col giovane Piergiorgio Gerratana, anche lui d’origine aretusea, chiamato e sacrificato poche settimane dopo sull’altare del rimpasto che ha dato vita all’ultima giunta. Ma come accade per tanti “gabinettisti” (e per la verità, anche per qualche assessore), Cicala è stato già ripescato. Sempre all’assessorato al Territorio, dove il neo assessore Maurizio Croce lo ha scelto come consulente per la “valutazione delle proposte di collaborazione e partenariato con enti di ricerca e università nell’ambito dei programmi di iniziativa comunitaria”. Per lui, cinquemila euro lordi per due mesi di lavoro. Eventualmente rinnovabili. Lavorerà a stretto contatto con un’altra consulente appena nominata da Croce. Si tratta dell’avvocato Ester Daina. Per lei, primo consulente esterno del Crocetta-ter, si tratta di un nuovo incarico, dopo quello ricevuto, appunto con l’insediamento della nuova giunta. Mentre nella prima occasione l’avvocato ha dovuto fornire “pareri, valutazioni, espressioni di giudizi in materia di diritto urbanistico, ambientale ed amministrativo su questioni inerenti l’attività istituzionale” per un compenso lordo di 3.582,18 euro, ecco il nuovo ruolo, identico a quello del “collega consulente” Cicala. E quasi identico nell’importo: poco più di cinquemila euro lordi per due mesi di lavoro.

L’assessore alle Infrastrutture Giovanni Pizzo, invece, dopo aver cercato invano un addetto stampa a titolo gratuito, ha deciso di rivolgersi a un consulente a pagamento per faccende di altra natura. Nadia Luciano infatti fornirà all’assesssore in quota Udc una consulenza legale per le “problematiche attinenti i collegamenti marittimi ed i porti”. Il compenso è più o meno quello standard: 4.700 euro lordi per poco più di due mesi di lavoro. Per lei, l’esperienza professionale più recente è quella di consulente legale per il sindacato Ugl.

Quello di Giada Li Calzi, invece, è un nome noto. Non solo per il cognome che ovviamente condivide con la sorella Cleo, ma anche perché la sua esperienza negli uffici di gabinetto è di gran lunga precedente all’ingresso in giunta dell’assessore al Turismo. Per anni, infatti, Giada Li Calzi ha fatto parte degli uffici di staff dell’allora assessore Massimo Russo. In quegli anni, Lucia Borsellino ricopriva il ruolo di dirigente generale. Adesso, l’assessore alla Salute ha deciso di richiamare, in qualità di consulente, l’esperta. La Li Calzi dovrà occuparsi della “promozione dell’integrazione degli strumenti di progettazione e valutazione per attività di programmazione e pianificazione integrata (così da comprendere Fondi europei e progetti obiettivo di Piano sanitario); della promozione dell’integrazione dell’attività per la ricerca sanitaria e della promozione delle attività per lo sviluppo della comunicazione sanitaria”. Per lei poco più di quattromila euro lordi per due mesi di lavoro. Al suo fianco ci sarà addirittura un ex assessore all’Economia. A Roberto Agnello, infatti, è stato rinnovato il contratto di consulenza per altri due mesi alle stesse condizioni economiche della Li Calzi.

Ma il compenso più “corposo” è quello che spetta a Giuseppe Verde. Stimato costituzionalista, graditissimo a Palazzo d’Orleans al punto da essere indicato, dopo l’addio di Marcella Castronovo, come nuovo assessore alla Funzione pubblica, per tutto il 2015 continuerà a occuparsi del più inutile degli organismi: il Sepicos. Organismi che erano, fino a qualche anno fa, presenti nei vari assessorati, prima di essere cancellati dal governo della rivoluzione. Poi, però, a sorpresa, l’organismo è risorto, ma in formato “presidenziale”. Un solo Sepicos alle dipendenze del presidente della Regione

Ma cos’è il Sepicos? Si tratta(va) di uffici deputati alla “pianificazione e al controllo strategico”. In particolare alla valutazione sulle performance dei dipendenti. Doveva rimanere in piedi in attesa di affidare le valutazioni al cosiddetto Oiv (Organismo indipendente di valutazione). Di cui non c’è ancora traccia, come hanno spiegato anche le Sezioni riunite della Corte dei conti negli ultimi giudizi di parifica: “Nel 2012 l’Organismo indipendente di valutazione – scrivono i giudici contabili – non era stato ancora istituito e i competenti Servizi di pianificazione e controllo strategico non avevano ancora completato la valutazione dei dirigenti relativa all’anno 2011. L’Amministrazione regionale, non avendo ancora attivato le procedure previste dal regolamento n. 52 del 2012 (quelle appunto, per l’attivazione degli Oiv, ndr)” aveva “riferito alla Corte l’intenzione di adottare una disciplina per il riallineamento delle scadenze temporali di avvio del sistema di valutazione, nonché la previsione di una temporanea riattivazione dei Servizi di pianificazione e controllo strategico sino all’insediamento dei nuovi soggetti preposti al ciclo di gestione della performance”.

Ma ancora, come detto degli Oiv non c’è traccia. O quasi: “Il 30 maggio 2014 è stato, infatti, pubblicato sulla Gurs l’apposito avviso pubblico per la nomina dei componenti dell’OIV. Tuttavia, – scrive sempre la Corte – considerato che dette iniziative sono state avviate ad anno ormai inoltrato, sembra verosimile che il nuovo Sistema di controllo interno potrà essere concretamente avviato non prima del 2015”. Fino ad allora, insomma, ci dovrà pensare il “risorto” Sepicos guidato da Giuseppe Verde. Per lui, altri 44 mila euro “fino all’insediamento dei nuovi soggetti preposti al ciclo di gestione della performance (Oiv)”. Di cui non c’è traccia ancora. E così, ecco che la consulenza per Verde terminerà nel novembre di quest’anno. Niente Oiv all’orizzonte. Nemmeno in vista della prossima giunta, prevista per domani. Dopo un mese di nulla. Anzi, dopo un mese di nomine.


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