La guerra sulla gestione| tra Di Guardo e i Commissari - Live Sicilia

La guerra sulla gestione| tra Di Guardo e i Commissari

Il sindaco di Misterbianco aveva scritto al prefetto chiedendo l’ammontare delle indennità percepite dai commissari prefettizzi. Intanto l’ultima ordinanza di Crocetta prevede la chiusura della discarica.

Discarica OIKOS
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Il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo

MISTERBIANCO. Forse s’intravede la fine. Adesso c’è anche la firma del dirigente generale Domenico Armenio nel provvedimento di chiusura. Perchè stavolta ci sarebbe, – e il condizionale è quanto mai d’obbligo visto i trascorsi – un preciso aut aut da parte della Regione in merito alla tanto attesa chiusura della discarica Oikos: se da un lato il pool di commissari straordinari, aveva a sorpresa nel maggio scorso presentato una proposta di adeguamento del vecchio progetto di chiusura con cui si preannunciava l’abbancamento di 350 tonnellate di rifiuti oltre ai 240.000 metri cubi già previsti, (cosa che avrebbe conseguentemente protratto i tempi di dismissione dell’impianto), dall’altro è intervenuto il presidente Crocetta con un’ordinanza con cui fissa il termine di chiusura a oggi, 30 giugno 2015. In particolare, nel provvedimento datato 8 giugno la Regione ha stabilito che nella discarica Valanghe d’Inverno si potrà comunque continuare ad abbancare “fino al raggiungimento della capienza massima prevista nel progetto di chiusura anticipata presentato nel novembre del 2014”. Al momento, la mega pattumiera incuneata fra i territori di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia contiene oltre 230 mila tonnellate di immondizia. Secondo i comitati no-discarica e sindaco Antonino Di Guardo, il livello di 240 mila tonnellate di rifiuti grazie al ritmo attuale di conferimento, entro l’estate e non oltre, sarà presumibilmente raggiunto. “Sì, lo confermiamo”, dichiarano a LiveSiciliaCatania i commissari Stefano Scammacca, Riccardo Tenti e Maurizio Cassarino.

L’esistenza dell’aggiornamento progettuale cui si allude, che ha messo in allarme, sindaci, comitati no-discarica e cittadini, è stato oggetto di forte scontro il 27 maggio scorso nel corso dell’ultima conferenza dei servizi nei locali dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente di Palermo. A raccontarci i retroscena è proprio il sindaco di Misterbianco. “Quel giorno Tenti e Scamacca, – dichiara Di Guardo – affermarono che il vecchio progetto presentato dalla Oikos nel novembre 2014 non era più valido, perché la stagione appena trascorsa era stata caratterizzata da abbondanti piogge e pertanto bisognava lavorare ad un altro progetto di miglioramento. Insomma, occorrerebbe mantenere ancora operativa la discarica e abbancare altre 350 tonnellate di rifiuti oltre quelli già necessari e previsti nel vecchio progetto per chiuderla. Stanno andando oltre il loro mandato, – spiega – hanno assunto atti tesi a prolungare la vita della discarica non a chiuderla. Quella proposta era assolutamente intempestiva e provocatoria – evidenzia Di Guardo”.

Ma i commissari Oikos, respingono al mittente ogni accusa. “Sindaco e comitati – proseguono – sono assolutamente disinformati in quanto la Commissione, nell’attesa dell’approvazione del progetto di chiusura, ha presentato alla Regione sin dal 3 maggio una proposta di interventi che erano finalizzati alla sicurezza del sito e certamente non con l’obbiettivo di prolungare la vita della discarica ma di assicurare, al di là della asserita progettualità, una corretta gestione nell’attesa della chiusura vera e propria determinata dalla Regione e ancora non pervenuta. Sulla richiamata intempestività si ribadisce ancora una volta che gli interventi sono stati presentati alla Regione in data 3 maggio, esclusivamente per motivi tecnici e di sicurezza, e quindi ben prima della conferenza di servizi di fine maggio”. Il progetto originale fu sviluppato dal luminare dell’ingegneria catanese, il professore Federico Vagliasindi, appunto, secondo cui tecnicamente per favorire un’ottimale deflusso delle acque piovane occorreva predisporre determinate condizioni all’interno della discarica: in buona sostanza la dismissione definitiva unitamente alla messa in sicurezza della discarica era previo il conferimento di altre 250 tonnellate di spazzatura.

Ma durante l’incontro sarebbe esplosa la polemica, a tal punto che il direttore, Stefano Scammacca avrebbe abbandonato il tavolo. “Non appena chiesi – prosegue Di Guardo – al commissario Scammacca l’ammontare del suo compenso per l’incarico ricoperto alla Oikos si è indignato affermando che la mia domanda era al quanto sgradevole, tanto da alzarsi e abbandonare il tavolo. La mia domanda era lecita, Sono curioso di sapere ancora quanto percepiscono. Da fonti certe, ho sentito che l’ammontare degli indennizzi sfiorerebbe i 90 mila euro al mese”. A seguito di quella riunione, il sindaco misterbianchese scrive al prefetto Federico, chiedendo di conoscere l’ammontare complessivo delle indennità e degli emolumenti mensili percepiti dai commissari straordinari “sia per una legittima esigenza di trasparenza, – afferma Di Guardo – trattandosi di un incarico conferito da un Organo dello Stato, sia perché, in contrasto con quanto dichiarato nella nota prefettizia, la spesa sostenuta per i compensi dei commissari, sebbene a carico della società commissariata, grava sempre sui cittadini in quanto, incidendo sui costi, contribuisce alla determinazione della tariffa di conferimento dei rifiuti. Mi ha insospettito – aggiunge il sindaco – questa loro proposta. Il mio timore è che vogliano prolungare i tempi di gestione al fine di percepire un maggiore compenso”.

Ma i commissari si difendono e affermano: “Le provocatorie affermazioni del Sindaco si fa riferimento alla pertinente risposta della Prefettura che ha indicato la normativa di riferimento ed ha sottolineato che nella fattispecie sono stati presi in considerazione i minimi tariffari ivi previsti. Per completezza d’informazione, si precisa che i parametri di riferimento previsti dalla predetta normativa sono i seguenti: volume d’affari e attività di bilancio che nella fattispecie sono stati valutati dalla Commissione anch’essi nel valori minimi. Le indennità percepite dai commissari, – precisano – al contrario di quanto affermato dal sindaco, non gravano assolutamente sui cittadini in quanto le quote comunali vengono stabilite dalla Regione in base a parametri assolutamente diversi da quelli richiamati dal sindaco. E’ vero invece e va sottolineato che in questi brevi mesi di commissariamento gli utili della discarica Valanghe d’Inverno sono sensibilmente aumentati ed, ove questo dato venisse confermato nel proseguo, i comuni utenti e, quindi, i cittadini potrebbero certamente ottenere un miglioramento delle tariffe”.

Per farla breve. Il progetto di chiusura della discarica era stato presentato nel novembre del 2014 a margine del decreto con cui l’ex direttore generale dell’assessorato all’Energia, Marco Lupo, dopo aver posto il diniego al rinnovo delle autorizzazioni integrali ambientali il 22 luglio 2013, chiedeva alla Oikos in qualità di gestore della discarica di presentare un progetto finalizzato alla chiusura e bonifica definitiva. A seguito poi dell’arresto del ex re dei rifiuti, Proto e del funzionario della regione Vincenzo Cannova, quest’ultimo accusato di avere presumibilmente intascato mazzette in cambio di agevolazioni inerenti al rilascio delle AIA, la discarica Oikos fu interessata da un’informativa antimafia interdittiva. E fu proprio la Regione a chiedere alla prefettura “di valutare la possibilità di applicare misure straordinarie di gestione al fine di prevenire e scongiurare gravissimi inconvenienti igienico sanitari”. Il prefetto della provincia catanese Maria Guia Federico, sulla base dell’art 32 del decreto legge 90/2014, rispose con un decreto con cui nominava il prefetto in quiescenza, Stefano Scammacca, l’ingegnere Riccardo Tenti e il commercialista, Maurizio Cassarino, commissari per la gestione della discarica Valanghe d’Inverno, stabilendo che “la misura straordinaria e temporanea – si legge nel decreto – perduri limitatamente alla completa esecuzione delle opere previste del progetto di chiusura.”

“Il decreto prefettizio – precisano i commissari – è stato emanato il 19 dicembre 2014 e, fino alla data odierna, il progetto di chiusura redatto da Vagliasindi per conto della OIKOS non è stato ancora approvato dalla Regione. In attesa dell’approvazione del progetto esecutivo, i Commissari, anche quali pubblici ufficiali, hanno ritenuto necessario evidenziare alla Regione le criticità di ordine tecnico e amministrativo riscontrate, e segnatamente per scongiurare probabili pericoli per la stabilità delle sponde della discarica e le dannose conseguenze derivanti anche dalla mancata regimentazione delle acque meteoriche, ha avanzato la necessità di interventi correttivi. Tali interventi prevedevano un abbancamento finalizzato esclusivamente alla stabilità del versante che peraltro ad oggi già presenta alcuni cedimenti e fenomeni erosivi – affermano – localizzati”.

Adesso, salvo interpretazioni, il presidente Crocetta chiarendo la validità del progetto presentato nel novembre 2014, non sembrerebbe avallare la proposta di miglioramento progettuale presentato dai commissari prefettizi. Ma la commissione prefettizia chiarisce: “ Non risulta che ad oggi la Regione abbia approvato il progetto di chiusura del novembre 2014. E’ proprio in mancanza di ciò, per l’appunto, che la gestione commissariale ha avanzato le proposte di di adeguamento progettuale. Vale la pena di osservare – evidenziano Scammacca, Tenti e Cassarino – che alcuni degli Enti presenti alla conferenza di servizio hanno ritenuto più che motivato il piano di interventi proposto chiedendo addirittura di acquisire parere di merito del Genio Civile”.

“Oramai il decreto – conclude il sindaco Di Guardo – di chiusura della discarica, munito di tutti i visti, è alla firma del Dirigente Generale ing. Domenico Armenio. Non ci sono più scuse. Ne tengano conto tutti e, principalmente, il Governo regionale. Prendiamo atto di questa nuova ordinanza da parte del presidente e aspettiamo che si metta la parola fine una volta per tutte a questa pagina indecente del nostro territorio”.

La riflessione del comitato No-Discarica non risparmia la stoccata ai commissari. “Il 2015 potrebbe – dichiara – davvero essere l’anno della chiusura, ma non bisogna abbassare la guardia. Come abbiamo visto nelle ultime settimane i “poteri forti” lavorano a tutti i livelli per il mantenimento in vita della discarica. Dobbiamo costantemente vigilare tutti e pretendere il rispetto dei tempi, degli impegni della legge”.


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