Rifiuti, la replica di Oikos: | "Aia, procedimento legittimo" - Live Sicilia

Rifiuti, la replica di Oikos: | “Aia, procedimento legittimo”

Riceviamo e pubblichiamo una nota con cui la società risponde alle dichiarazioni del deputato Fava.

Riceviamo e pubblichiamo una nota con la quale la società Oikos replica alle dichiarazioni del deputato Fava nel corso di una conferenza stampa e riportate ieri dal nostro giornale.

Ancora una volta l’On.le Claudio Fava ha perso una preziosa occasione per tacere riguardo ad argomenti di cui ha dimostrato di essere completamente all’oscuro e per sottrarre al circo mediatico il suo totale disprezzo per i principi cardini dello Stato di diritto.

La sentenza del Tribunale penale di Palermo che riguarda il sig. Domenico Proto rappresenta solo il primo grado di un percorso giudiziario che si articolerà, secondo il dettato costituzionale, nell’appello e nel ricorso per Cassazione.

In pendenza degli ulteriori gradi di giudizio la sentenza non produce alcun effetto giuridico e cede il passo alla presunzione di non colpevolezza di cui all’articolo 27 della Costituzione, disposizione che l’On.le Fava, a quanto pare, non annovera fra le proprie conoscenze di parlamentare regionale.

Qualsiasi richiesta di intervento in ordine alla modifica di provvedimenti amministrativi già emanati dalla pubblica amministrazione, in ragione di una sentenza penale di primo grado che riguarda peraltro una persona fisica e non già la società per azioni OIKOS s.p.a, rappresenta, in primo luogo, l’ennesima dimostrazione di un accanimento politico e ideologico che dovrebbe essere riservato a ben altre cause.

A quanto pare è troppo pretendere dall’On.le Fava una serena lettura delle motivazioni della sentenza penale e una corretta rappresentazione delle convinzioni del Tribunale, il quale non ha mai affermato la natura contra legem dell’AIA rilasciata alla OIKOS nel 2009, non ha evidenziato la mancanza di alcun requisito tecnico o giuridico, né ha mai sancito il coinvolgimento della società per azioni.

Forse sarebbe stato sufficiente che l’On.le Fava avesse esaminato con attenzione tutto il carteggio relativo al procedimento amministrativo che ha condotto al rinnovo dell’AIA emanata nell’agosto del 2019 per evitare richieste strumentali e strampalate.

Avrebbe scoperto, il deputato Fava, infatti, che la OIKOS s.p.a. ha dovuto affrontare due gradi di giudizio amministrativo solo per vedere sancito il proprio diritto all’esame dell’istanza di rinnovo; avrebbe verificato che il gestore ha dovuto attendere altri tre anni, dopo l’esito positivo del contenzioso, prima di potere ottenere un pronunciamento sull’istanza di rinnovo dell’AIA; avrebbe scoperto che proprio il Comune di Misterbianco ha sollecitato con un ricorso al TAR Catania, presentato nei mesi antecedenti l’estate del 2019, la più solerte presa di posizione della Regione sul rinnovo dell’AIA.

Interrogarsi in maniera stucchevolmente retorica, quindi, sulle motivazioni che hanno indotto la regione ad emanare il rinnovo dell’AIA proprio nel mese di agosto del 2019 significa confermare di ignorare colpevolmente le norme di legge che disciplinano il procedimento amministrativo e le vicende che lo hanno contrassegnato.

L’On.le Fava evidentemente non sa che l’istruttoria del procedimento di rinnovo dell’AIA era già conclusa dal mese di aprile 2019 e ignora che la conferenza dei servizi ha deciso, con il consenso del Comune di Misterbianco, per la completezza degli approfondimenti istruttori già a quella data.

A quanto pare è impossibile pretendere dall’On.le Fava la conoscenza di numerosi precedenti giurisprudenziali e di norme di diritto che impongono di attendere la sentenza penale definitiva per valutare la legittimità dell’AIA del 2009 e per richiedere, se del caso, un autonomo riesame dell’amministrazione regionale che metta in evidenza l’eventuale insussistenza dei requisiti necessari per l’ottenimento a quel tempo del rinnovo stesso.

Farebbe meglio l’On.le Fava a dare conto, se ne è capace, dei requisiti necessari di cui OIKOS sarebbe priva per godere della titolarità dell’autorizzazione a gestire la discarica.

La OIKOS s.p.a. in sede di rinnovo dell’AIA, peraltro, è stata nuovamente sottoposta ad accurato esame istruttorio da parte di tutte le amministrazioni pubbliche che sono intervenute nella conferenza di servizi, nessuna delle quali ha evidenziato mancanze di requisiti tecnici o strutturali della discarica di Valanghe d’Inverno.

Ha dell’incredibile, infine, l’incapacità di distinguere la personalità giuridica di una società per azioni da quella di una persona fisica; una distinzione che si apprende al primo anno degli studi di giurisprudenza.

La OIKOS è una persona giuridica all’interno della quale il sig. Domenico Proto non svolge alcun ruolo operativo e non assume alcuna decisione, mantenendo solo la figura di azionista di minoranza nell’ambito di una compagine societaria articolata. La società è gestita da un consiglio di amministrazione che non tollera alcuna illazione in ordine alla propria autonomia e indipendenza.

Solo l’accanimento persecutorio a scopo politico può dare conto della richiesta di applicare immediatamente la sanzione del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione ad una società per azioni che non si identifica con la persona fisica alla quale quella sanzione potrà essere imposta, peraltro, solo ed esclusivamente allorché l’accertamento contenuto nella sentenza penale sarà passato in cosa giudicata.

La OIKOS è una società che da anni lotta quotidianamente per affermare il proprio diritto ad esistere ed operare nel mercato dei rifiuti e non rinuncerà di certo adesso, dinanzi all’ennesima farneticazione ideologica, ad avvalersi degli strumenti che la legge mette a disposizione per tutelare gli interessi economici e non patrimoniali di decine di lavoratori e dei suoi azionisti.

La risposta di Fava

“Non mi risulta che, almeno ufficialmente, la società Oikos faccia parte del governo regionale. Per questo le precisazioni contenute in un comunicato diffuso della società risultano, oltre che volgari nella forma e offensive nel contenuto, grottesche nelle giustificazioni proposte. Delle offese la Oikos sarà chiamata a rispondere nelle opportune sedi legali. Sul piano politico e amministrativo resto invece in attesa di una risposta da parte del presidente Musumeci e del governo regionale, ai quali è stata rivolta la mia interpellanza. Dopo le motivazioni della sentenza di condanna e la scomposta reazione di oggi dell’azienda di Proto, la linea del silenzio appare intollerabile”


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