"La Lega vuole solo il voto subito | Liste? Diremo no ai trasformisti" - Live Sicilia

“La Lega vuole solo il voto subito | Liste? Diremo no ai trasformisti”

Alessandro Pagano: “Il centrodestra? Schema superato. Conte ha tradito. Salvini convinse Berlusconi a candidare Musumeci”.

La crisi la sta seguendo dall’interno, cioè da quel Parlamento che rischia di sciogliersi in caso di elezioni anticipate. Ma il leghista di Sicilia Alessandro Pagano non ha dubbi: “Non c’è un’alternativa al voto subito. Col centrodestra unito? Quelli sono schemi superati”.

Onorevole, partiamo dall’attualità: la Lega ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti del governo di cui fa parte. Non è una contraddizione evidente? Non sarebbe più logico lasciare intanto l’esecutivo?

“Il malessere era evidente da un po’ di tempo. Troppi no nell’azione di governo tesa alla crescita e allo sviluppo, da parte pentastellata, come hanno evidenziato più volte anche osservatori neutrali. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’elezione di Ursula von Leyer, presidente della commissione europea, esponente della politica ultra liberista e della tecnofinanza europea e che è stata eletta per appena sette voti, con i voti determinanti del M5s. Questa elezione aveva fatto il paio con l’elezione, avvenuta solo qualche giorno prima, del Pd Sassoli, presidente del parlamento europeo, anche in questo caso eletto con i voti determinanti del M5s. Insomma si poteva ribaltare l’UE che ci aveva affondato negli ultimi venti anni e che era stato il motivo principale del contratto di governo fra Lega e 5s e invece…”.

 E invece?

“Queste elezioni europeee hanno sancito l’entrata del movimento di Grillo nel club turbo liberista ed anti italiano dell’Unione Europea della Merkel e di Macron. La conseguenza di tutto ciò si è vista plasticamente con una serie di no utilizzati per mettere in difficoltà la Lega: no in materia di opere pubbliche, no alla diminuzione della pressione fiscale e specificamente della Flat tax, no alla decisioni sui “porti chiusi” ai trafficanti di carne umana e alle ong, con conseguente inspiegabile giravolta dei Cinque Stelle sulle politiche migratorie”.

Sono questi quindi i motivi della sfiducia a Conte?

“La sfiducia al Presidente del Consiglio Conte era tanto ovvia quanto consequenziale. Assolutamente non si dovevano e potevano dimettere i nostri ministri che fino a 2-3 mesi fa avevano lavorato bene con i colleghi grillini, ma la sfiducia era rivolta solo al premier Conte che aveva tradito il contratto di governo”.

E adesso? Se si andasse verso un governo ”istituzionale”, secondo lei, sul piano del consenso la Lega perderebbe o guadagnerebbe?

“Cosa vuol dire il governo istituzionale? Mi sembra una definizione molto roboante. Forse sarebbe il caso di dire ‘governo di scopo’. Dove l’unico scopo da parte di taluni partiti, sarebbe quello di mettersi insieme, nonostante le palesi contraddizioni e i loro odi e risentimenti reciprocamente dichiarati, pur di non andare al voto e cercare di sopravvivere. Questi partiti sperano solo di tirare a campare, ma ciò sarebbe deleterio per il popolo. Si comprenderà quindi che questo ‘governo di scopo’ non ha una finalità nobile ma solo un bieco attaccamento alle poltrone, visto che questi partiti, in caso di elezioni, sparirebbero o sarebbero fortemente ridimensionati. Per Salvini e la Lega pertanto non esiste un piano B. Per noi l’unica opzione è quella di andare subito al voto, dare la parola agli italiani e far dire loro cosa pensano circa un nuovo governo: volete affidare il vostro destino ad un partito quale la Lega, dal ‘pensiero forte’ che non va con il cappello in mano da nessuno e che certamente ha le idee chiare su come governare, o volete votare progetti di governo impalpabili o peggio traditori dei nostri interessi legittimi? Noi abbiamo fiducia sul giudizio della gente, gli altri, tutti gli altri, no!”.

Le ripeto: che accadrebbe alla Lega secondo lei se si formasse un governo sostenuto da forze diverse dalle attuali?

“Non mi sottraggo alla sua domanda circa il consenso alla Lega in un eventuale governo di scopo Renzi-m5s-Boldrini e con noi all’opposizione. Secondo me Salvini guadagnerà un consenso incredibile, perché un governo teso a salvare il suo potere, schiavo della Merkel e di Macron, non avrebbe argomenti verso la gente. Insomma Salvini stravincerebbe in un caso o nell’altro”.

In questi giorni si è parlato di andare al voto ricostituendo un blocco di centrodestra, in un certo senso classico, con Forza Italia e Fratelli d’Italia. Lei crede che questa sia la strada giusta?

“Guardi, noi della Lega la pensiamo in maniera diversa. L’ideologia del terzo millennio non vede destra e sinistra contrapposte. Questo è uno schema novecentesco. Le ideologie utopistiche del ventunesimo secolo, guidate dalla tecnocrazia e dalla turbo finanza alla Soros, mirano a realizzare un nuovo feudalesimo: da una parte la ‘nomenklatura”, i super ricchi, circondati dai valvassini a fornire loro servizi, dall’altra parte, i super poveri, i ‘servi della gleba’. Questa ideologia perversa mira a distruggere il ceto medio e a rendere sempre più poveri le genti in modo che non possano ribellarsi al Potere. Uomini e donne, incapaci di resistere quindi. Il modello sociale esattamente opposto a quello costruito attorno al ceto medio e al rispetto di coloro che ‘rimangono indietro’ per dirla alla maniera di qualche uomo di sinistra, intellettualmente onesto. Il ceto medio pensa, studia, fa studiare i propri figli e soprattutto ‘re-agisce’. Per questo va tolto di mezzo e quindi per realizzare questo nuovo modello sociale in Italia come dovunque, è necessario togliere al popolo identità, radici, fede, patria, storia, tradizioni, oltre che ricchezza reale; ma non basta, i moderni totalitarismi mirano ad abbassare ulteriormente la consapevolezza e la dignità di un popolo, togliendo loro il corpo intermedio per eccellenza cioè la famiglia e riducendo la sacralità della vita ad un dettaglio insignificante. Non è finita, vuole renderlo sempre più schiavo delle moderne droghe, non solo quelle classiche, ma anche quelle moderne, quali teorie gender e strumenti informatici, eliminando l’educazione a tutti i livelli ed abbassando sempre più i livelli di istruzione”.

Qual è allora il modello di società a cui punta la Lega?

“Il modello sociale di Matteo Salvini e della Lega è un modello antropocentrico: su ogni cosa e in ogni campo al centro ci sta l’uomo con la sua dignità, la sua fede, le sue tradizioni. Tutto questo per dirle che per Matteo Salvini e la Lega quello che lei definisce ‘schema classico’ è qualcosa di superato. Chi crede nei principi che dovunque vengono narrati è il benvenuto. Ecco perché i sondaggi ci danno oggi al 39% e tutti noi della Lega percepiamo che non è un punto di arrivo, ma di partenza Ma lei non ha idea di quanti uomini e donne, che si definiscono tutt’oggi di sinistra, ci votano? Una marea! E siamo solo all’inizio”.

Eppure nei giorni scorsi si è riaccesa questa ipotesi di una alleanza, di una coalizione di centrodestra in vista del voto. Questa formula vi porterebbe in Sicilia ad allearvi anche con Gianfranco Micciché che nei mesi scorsi non ha lesinato critiche anche molto pungenti e nei confronti di Matteo Salvini. Come la vede?

“Penso che la mia risposta sia da leggere in controluce alla risposta precedente. Miccichè è persona intelligente, dalla spiccata personalità e dal carattere non facile. Le sue dichiarazioni sono da leggere anche in funzione del momento storico e del ruolo che sta occupando. In qualunque caso noi in Regione non abbiamo nessun deputato regionale e non abbiamo gruppo parlamentare”.

A proposito, all’Ars avete perso l’unico deputato eletto con la Lega, Tony Rizzotto. Un problema per voi? Fu un errore candidarlo?

“Il nostro commissario regionale non è un militante qualunque. Matteo Salvini ha voluto quale commissario della lega in Sicilia un uomo della conclamata esperienze leghista, e a lui fisicamente vicino visto che Stefano Candiani è sottosegretario all’interno. Era evidente che Candiani veniva a portare uno stile e un modus operandi assolutamente nuovi per le nostre latitudini. Dico questo perché la Lega ha una forte connotazione gerarchica. Probabilmente l’errore di Tony Rizzotto è stato quello di non aver capito questo processo storico”.

Sempre a proposito dell’Ars, pochi mesi fa si è formato un gruppo, “Ora Sicilia”, che apertamente puntava a un avvicendamento della Lega. Che ne pensa ? La giudica un’operazione utile?

“Ho provato a spiegare prima che chiunque si intravede in un progetto politico dalla forte connotazione antropologica e che veda la Lega quale riferimento politico e culturale può dialogare costruttivamente con la Lega. Ma comprenderà che in questo momento storico la politica regionale non è esattamente al centro dell’agenda politica nazionale, visto fra l’altro che le elezioni regionali sono lontanissime. Quindi con il massimo rispetto per tutti, questo fenomeno penso che vada affrontato al momento giusto”.

Quali sono invece i rapporti tra la Lega e il presidente della Regione Nello Musumeci? Non è un mistero che alcuni tra i fedelissimi del governatore auspichino un rapporto più stretto con voi del Carroccio.

“I rapporti tra Salvini e Musumeci sono di assoluta cordialità. Un rapporto che nasce nel 2017 quando Matteo Salvini convinse Berlusconi a candidare Nello Musumeci quale presidente della Regione. Non dimentichiamo anche che Stefano Candiani fece parlare Nello Musumeci a Pontida. Insomma tutto rientra nella normalità e nella piacevolezza di un rapporto politico che giorno dopo giorno cerca di consolidarsi. Osservando il fenomeno forse mi rendo conto che spesso tra una interlocuzione e l’altra passa troppo tempo, il tutto dovuto ai rispettivi corposi impegni istituzionali. Forse sarebbe utile un canale diplomatico più continuativo, ma stiamo parlando di dettagli. La sostanza non è in discussione”.

Mentre la Lega parla di rinnovamento politico, non mancano gli esponenti con esperienze nel passato. Lei ne è un esempio, non certamente l’unico. Qual è la vera identità della Lega e come si muoverebbe in questo senso, nel caso in cui ci fosse presto la necessità di formare nuove liste per le elezioni politiche?

“Sono passato alla Lega nel maggio del 2016 quando in Sicilia aveva percentuali da prefisso telefonico. Da quel momento ho fatto il coordinatore della Sicilia occidentale girandola in lungo e in largo e parlando con tutti gli uomini politici, con tutti gli opinion leader, con tutti quelli che sono in grado di comprendere un progetto di questo tipo. Non nascondo che la stragrande maggioranza di queste persone mi prendeva per matto. Il rispetto conquistato negli anni precedenti ha fatto sì che io andassi avanti imperterrito. La Lega non è un partito aperto ai trasformisti, chi sceglie la Lega lo fa perché deve crederci. Il rischio di prendere pacchetti di voti e spostarli a convenienza è molto forte e certamente la Lega non ha questo dna. Punteremo quindi su personaggi che credono fortemente nel progetto di Matteo Salvini. Naturalmente le eccezioni esistono ma non manca in un partito dalla forte esperienza come la Lega, il partito più adulto della politica italiana, la possibilità di distinguere tra chi crede nel progetto e chi vuole solo salire su un carro e utilizzarlo come strumento personale, per poi abbandonarlo. Sarà questa la chiave di lettura che la Lega utilizzerà in vista delle prossime elezioni”.

 


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