Maggioranza di Orlando ko sui vigili| Mov139, espulsi due consiglieri - Live Sicilia

Maggioranza di Orlando ko sui vigili| Mov139, espulsi due consiglieri

Sala delle Lapidi boccia per un voto la delibera sui servizi a pagamento della Polizia municipale, ma tra i consiglieri fedeli al sindaco scoppia la bagarre. Espulsi Lo Nigro e Pizzuto: la maggioranza scende a 19.

Palermo - il caso
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AGGIORNAMENTO
Il Mov139 ha decretato l’espulsione di Gaspare Lo Nigro e Cosimo Pizzuto, colpevoli di essersi astenuti oggi nel voto sulla delibera per i servizi a pagamento dei vigili. La comunicazione ufficiale avverrà domattina durante la seduta del consiglio comunale. In questo modo la maggioranza scende a quota 19.

“Il comportamento dei due consiglieri è stato scorretto nei confronti del gruppo – dice Aurelio Scavone – non mi avevano avvertito della loro posizione e hanno prodotto una votazione che non ha consentito l’approvazione dell’atto. I loro comportamenti già da tempo erano riprovevoli, non venendo alle riunioni del gruppo, essendo assenti in consiglio comunale o andando via prima. Comportamenti che una persona responsabile non può tenere. Serietà politica vuole che, quando non si sta bene in un gruppo, lo si abbandoni. Ho creduto quindi opportuno garantire il comportamento corretto degli altri consiglieri”. Malumori anche per il comportamento degli altri gruppi consiliari: “Questo non era un atto politico della giunta ma della Polizia municipale, sarebbe stato normale dopo aver concordato gli emendamenti che i gruppi coinvolti l’avessero votato. Non ci dimentichiamo che l’essere stati eletti comporta responsabilità nei confronti dei cittadini, a prescindere dalle appartenenze politiche, soprattutto per quanto riguarda atti di tipo amministrativo”.

“Rimaniamo stupiti e amareggiati dalla comunicazione di espulsione decisa, a detta del capogruppo Aurelio Scavone, da tutto il Mov139. La decisione è stata comunicata alla stampa prima che ai sottoscritti e ciò ci fa pensare che non è stata presa in nessuna riunione di gruppo ma dai soliti capetti del gruppo e dal movimento in assenza di democrazia”. Questo quanto si legge in una nota congiunta di Lo Nigro e Pizzuto. “Dovevamo essere trattati con più rispetto visto che in questi due anni molte delibere sono state votate e sostenute con i nostri voti, anche se qualcuna non era condivisa – continua la nota – Scavone ha denotato una forte caduta di stile dimostrando ancora una volta di non avere saputo gestire il gruppo, non è un caso che in questi due anni il gruppo abbia perso ben 11 consiglieri su trenta. Nel merito della delibera ci siamo astenuti perché ancora una volta non siamo stati coinvolti e nessuno ci aveva chiesto se eravamo d’accordo sui contenuti che tra l’altro prevedevano un aggravio di costi verso i cittadini che, proprio in questo periodo, non possono essere ancora una volta vessati da tariffe e tasse”. “Sono amareggiato – dice Lo Nigro – perché molte volte ho ribadito che questo gruppo non funzionasse organizzativamente ma non sono stato mai ascoltato, comunque sono stato sempre presente in Consiglio malgrado questo per decisione anche della maggioranza si sia chiuso in alcuni casi dopo pochi minuti tra le mie proteste. E per questo in polemica ha disertato gli ultimi due Consigli”. “Io – afferma Pizzuto – faccio parte di quel gruppo di consiglieri comunali che detiene il numero più altro di presenze in Aula e quindi il capogruppo del movimento mente sapendo di mentire; invece molte volte si è sentita in Aula e nelle riunioni la sua mancanza e quella dei consiglieri della maggioranza che meritavano sin dall’origine della consiliatura ben più della espulsione”. “Valuteremo tutti gli atti che verranno presentati in Aula nell’esclusivo interesse della città per come abbiamo valutato la delibera in argomento – concludono – costituiremo il gruppo degli ‘espulsi dal Mov139 ma liberi’ convinti che si incrementerà velocemente e presto”.

“Non mi è chiaro chi e in quale sede ha deciso l’espulsione dei consiglieri Lo Nigro e Pizzuto e in ogni caso non credo che questa sia la reazione migliore da adottare di fronte al malessere di alcuni consiglieri, che va affrontato con una discussione, non con decisioni unilaterali e categoriche”. Lo dice il vicepresidente del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta (Mov139).

“Ieri ero assente perché impegnato in un corso di aggiornamento presso la Presidenza della Regione, ufficio Cerimoniale, sono semore stato presente in Aula votando secondo le indicazioni del mil gruppo”, dice Giuseppe Maniaci (Mov139).

PALERMO – Bocciato. A sorpresa ma non troppo, visti i malumori della maggioranza. Sala delle Lapidi non riesce ad approvare la delibera per i servizi a pagamento verso terzi della Polizia municipale e in consiglio comunale scoppia il caso, con gli orlandiani falcidiati da assenze e astensioni che certificano i mal di pancia di cui si parlava da giorni. Una delibera su cui gli inquilini di piazza Pretoria hanno discusso per sette sedute e che finisce nel cestino della carta straccia, con buona pace dei caschi bianchi e del comandante Vincenzo Messina che avevano predisposto un regolamento simile a quelli in vigore praticamente ovunque in Italia.

La votazione è stata impietosa: su 32 presenti i sì sono stati solo 16, a dispetto di 9 no e 7 astenuti. In pratica l’approvazione è sfuggita per un voto, anche se adesso nella maggioranza potrebbe scattare il regolamento dei conti con il concreto rischio di espulsioni. Il Mov139 conta ad oggi solo 21 componenti, visto che in nove in questi due anni hanno deciso di fare le valige per emigrare altrove: Bonvissuto, La Colla, Sanlorenzo e Leonardi nel Pd, Calì in Drs, Lombardo e La Corte in Leva democratica, mentre Occhipinti e Caracausi sono rimasti in Idv. Una situazione di per sé non nuova, anche se finora la maggioranza aveva tenuto: il problema è che questa volta solo in 16 su 21 hanno votato favorevole. Si sono registrate infatti nelle file della maggioranza tre assenze (Aluzzo, Calò e Maniaci) e due astensioni (Lo Nigro e Pizzuto).

Una situazione assai delicata, se si considera che da qui a breve si dovrebbero anche rinnovare le commissioni consiliari, con un accordo con le opposizioni, che però adesso potrebbe essere messo in discussione dai precari equilibri d’Aula, per non parlare del bilancio e del Piano triennale delle opere pubbliche che da qui a breve sbarcheranno in consiglio. Per questo i fedelissimi del sindaco stanno valutando eventuali provvedimenti drastici, tra cui anche le espulsioni per chi si è astenuto, così da far rientrare eventuali futuri malumori (anche se in questo caso la maggioranza scenderebbe sotto quota 20). E dire che proprio sabato il primo cittadino aveva riunito i suoi per serrare i ranghi: obiettivo mancato, a giudicare dai risultati, col sindaco che adesso dovrà correre ai ripari.

La delibera prevedeva di far pagare ai privati una serie di servizi giudicati non di pubblica utilità: il consiglio aveva eliminato tra questi le processioni, i riti religiosi, le manifestazioni sportive e i servizi alle municipalizzate. Un dibattito assai animato, in cui non sono mancati i bisticci e i dubbi addirittura su presunti favori alla criminalità o sulla concorrenza alle ditte di vigilanza privata. Troppo poco, evidentemente, per qualcuno nella maggioranza.

LE REAZIONI
“Il consiglio ha perso una grossa occasione per un regolamento che avrebbe allineato Palermo alle più grandi città d’Italia che da anni adottano regolamenti analoghi – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – c’era la possibilità di avere più vigili operativi sfruttando le ore di straordinario per azioni richieste da privati per interessi non collettivi. Il consiglio non ha saputo interpretare l’importanza di questa delibera esitando negativamente un atto dopo una serie di sette sedute in cui la qualità della discussione a tratti è stata veramente di bassissima qualità”.

“Il consiglio comunale, oggi, ha bocciato la delibera presentata dall’amministrazione per i servizi a pagamento dei vigili urbani – dice il capogruppo Idv Filippo Occhipinti – ho votato no perché questo atto trasformava un servizio pubblico in un servizio parzialmente privatizzato, una sorta di Polizia municipale spa. Ma il dato più rilevante è quello politico, ovvero la spaccatura del Mov139 che non consente alla maggioranza di avere i numeri in Aula per approvare un atto proposto da questa amministrazione. Sono molti gli orlandiani che, in questo momento, sono assaliti dai dubbi e manifestano malumori: il sindaco venga in consiglio per trovare una nuova maggioranza che permetta di risollevare Palermo”.

“La maggioranza in verità non esiste da un bel po’ di tempo – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – il problema è che qualcuno non è intervenuto come avrebbe dovuto prendendo atto della situazione di disagio dell’intero consiglio. Negli ultimi sei mesi l’Aula è andata avanti per gli atti di responsabilità delle opposizioni, adesso però si deve aprire una nuova fase politica: Orlando prenda atto che la maggioranza uscita dalle urne è in frantumi. Questa delibera non tartassava nessuno, ma allineava la nostra città al resto d’Italia. L’atto era stato profondamente modificato, ma non ci aveva comunque convinto e per questo abbiamo votato contro. Gli assessori devono cambiare marcia, non è possibile assistere alla dicotomia tra assessori e consiglio: alcuni componenti della giunta non hanno rapporti con l’Aula. Questo ha avuto conseguenze sulla maggioranza, che oggi è finita”.

“Stravolgendo completamente il regolamento predisposto dalla polizia municipale per i servizi a pagamento dei vigili urbani, ancora una volta il Consiglio Comunale ha deciso di non fare gli interessi dei palermitani”. Lo afferma Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia, che prosegue: “Tutto il lavoro di oltre un anno è stato gettato a mare. Dopo cinque sedute d’Aula andate a vuoto, con una grave perdita finanziaria per il Comune di migliaia di euro, un atto importante non è stato approvato perché, nel corso della discussione, è stato svuotato da ogni significato dall’attuale pseudo maggioranza consiliare, che ha palesato tutti contrasti interni. Ho quindi deciso di votare contro proprio perché la proposta presentata dalla polizia municipale è stata modificata in profondità, spogliandola da ogni possibilità che tutte le manifestazioni cittadine si svolgessero sotto il controllo dei vigili urbani. Avevo sognato – prosegue Figuccia – che il presidente del Palermo Zamparini potesse pagare i servizi svolti dai vigili in occasione delle partite allo stadio, avevo sognato che le processioni e le feste organizzate dalle varie confraternite potessero essere regolamentate, avevo sognato che le feste di piazza, che in realtà sono semplici esibizioni di cantanti di terz’ordine, non fossero considerate momenti di alto valore culturale. Dare il via libera al regolamento per i servizi a pagamento dei vigili urbani, così come era stato predisposto all’origine, avrebbe dato un segnale politico di alto livello e di grande cambiamento, nonché avrebbe potuto contribuire a rimpinguare le sempre esangui casse comunali”.

“Da due anni assistiamo a una pessima amministrazione della nostra città – dice Andrea Mineo di Fi – fra continue fibrillazioni litigi ed un sindaco che pensa di candidarsi alla Presidenza della Regione. Oggi è andata in onda la sceneggiata delle espulsioni da un movimento che non esiste nella cartina geografica della politica”.


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