"La 'mamma' e la sua bimba" | Nel delitto c'è una siciliana - Live Sicilia

“La ‘mamma’ e la sua bimba” | Nel delitto c’è una siciliana

Patrizia Armellin e Angelica Cormaci (Foto: Facebook)

Un rapporto nato su una piattaforma virtuale, definito "patologico", che le avrebbe portate a uccidere

Le indagini
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Erano, secondo le accuse almeno, una ‘madre e la sua bimba’ di tre anni, ma solo in un mondo virtuale. Alter ego creati nel simulatore videoludico ‘Second life’, nei panni dei quali la 52enne Patrizia Armellin e la 24enne siciliana Angelica Cormaci avrebbero sviluppato tra loro un “rapporto patologico”. Tanto che sarebbero in grado di uccidere ancora. Accuse, appunto, pesantissime. Così scrive il gip Piera De Stefani, nel cercare di far luce sull’omicidio consumatosi giovedì notte a Vittorio Veneto (Treviso). La vittima è Paolo Vaj, compagno 57enne di Armellin: secondo gli inquirenti, era diventato un ostacolo tra le due donne.

Armellin e Cormaci sono state arrestate venerdì con l’accusa di omicidio volontario in concorso e ieri sono comparse davanti a De Stefani per l’udienza di convalida, ma hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, come scrive Il Corriere della Sera. Dunque non avrebbero confermato né smentito quanto dichiarato al momento dell’arresto, cioè di aver ucciso Vaj difendendosi durante l’ennesima lite violenta scatenata dall’uomo mentre era ubriaco.

Dalle prime ricostruzioni degli investigatori, la vittima avrebbe chiesto ad Armellin di essere accompagnata in auto in città; a lui era stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza. La compagna si sarebbe rifiutata scatenando la lite, e gli inquirenti ipotizzano che Vaj sia stato colpito con un bastone per essere poi soffocato con un cuscino. Un pretesto, sostiene il gip, dietro il quale si celerebbe il malcontento generale delle due amiche per la presenza dell’uomo nella loro vita.

Sui social, Cormaci chiama Armellin “mamy”. Un rapporto, quello parallelo su ‘Second Life’, che per gli inquirenti avrebbe trovato anche una dimensione reale. Ancora Il Corriere scrive che ieri, durante l’udienza in tribunale a Treviso, la preoccupazione principale di Cormaci era stare insieme alla “mamma”, che ha sempre tenuto stretta a sé. A gennaio Angelica ha lasciato la sua Sicilia per raggiungere Armellin e aiutarla a riprendersi da un intervento chirurgico; così le due si sono trovate a convivere a Vittorio Veneto, consolidando il loro rapporto, mentre quello tra Armellin e Vaj avrebbe iniziato a deteriorarsi. Lei non lo avrebbe mai denunciato nonostante la sua aggressività.

Il giudice ha disposto la custodia in carcere per entrambe, come chiesto dal sostituto procuratore Davide Romanelli che coordina l’indagine dei carabinieri di Vittorio Veneto. Il gip De Stefani ha escluso la legittima difesa e riconosciuto sia la quasi flagranza dell’arresto sia i gravi indizi di colpevolezza, oltre al rischio di inquinamento probatorio e il rischio di reiterazione del reato “stante il loro rapporto patologico”, come scrive nell’ordinanza di custodia.

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