Orlando: "Il Festino| è lo specchio della città" - Live Sicilia

Orlando: “Il Festino| è lo specchio della città”

Nella tradizionale celebrazione al Palazzo di città, il cardinale ricorda don Pino Puglisi e ammonisce politici e amministratori: "Interroghiamoci su che città stiamo consegnando alle nuove generazioni".

la messa a palazzo delle aquile
di
3 min di lettura

PALERMO – “Rosalia è sì una santa, ma è anche una cittadina di Palermo e simboleggia il legame tra la città e la chiesa”. Con queste parole il cardinale Paolo Romeo ha aperto la tradizionale Messa in occasione del Festino di Santa Rosalia (clicca qui per il testo integrale dell’omelia), celebrata nell’atrio rimesso a nuovo di Palazzo delle Aquile alla presenza delle autorità civili e militari: un appuntamento che, con il ritorno sulla poltrona di sindaco di Leoluca Orlando, è diventato anche un evento per curiosi e turisti.

Al termine della funzione religiosa, infatti, c’è stato l’omaggio floreale dei vigili del fuoco alla statua della “Santuzza” posta sulla cima della facciata del Palazzo di città, con tanto di applauso di palermitani e turisti che hanno immortalato il momento al suono dei tamburinari. Una piazza tirata a lucido per l’occasione, con tanto di vigili urbani in alta uniforme e a cavallo. “Un turista francese mi ha detto che il Festino è le miroir de la ville (lo specchio della città, ndr) – ha detto Orlando parlando con i cronisti prima dell’inizio della Messa – di una città che fa tornare al lavoro la Gesip e garantisce l’igiene ambientale e si interroga sul proprio futuro. Ecco, proprio la mancanza di futuro è la peste di quest’anno: di chi è senza casa, di chi è disoccupato, del giovane disperato. Bisogna ricostruire la speranza e fare miracoli, come il nuovo basolato del centro storico o la pedonalizzazione delle piazze che si allargherà a tutta la città, anche quella oltre l’Oreto e al di là della circonvallazione”.

E’ stata poi la volta della Messa, animata dalla corale della Polizia municipale e alla quale hanno partecipato anche assessori, consiglieri e burocrati mentre il presidente Totò Orlando faceva gli onori di casa: una celebrazione che apre i riti religiosi che culmineranno lunedì 15 con la processione pomeridiana dell’urna argentea con le reliquie della vergine. “Dobbiamo riconoscere che il tradizionale appuntamento col Festino si ridurrebbe solamente a evento di folklore se non ci lasciassimo scomodare tutti dalla testimonianza della nostra Patrona “, ha detto l’arcivescovo Romeo che nell’omelia ha più volte ricordato l’esempio di don Pino Puglisi (e citato la futura chiesa di Brancaccio) ed esortato i cattolici a smettere di essere “cristiani da salotto”. Esortazione che ha rivolto però anche ai politici che devono essere amministratori “per vocazione e non per mestiere, né per interessi personali”.

Ma durante l’omelia il cardinale non ha mancato anche di far riferimento ai valori della vita e della famiglia, proprio in quel palazzo che un mese fa ha approvato il registro per le unioni civili. “Ci sono valori come quelli della vita e la famiglia, istituzione naturale basata sull’amore fecondo fra un uomo e una donna, che vanno chiaramente affermati e coerentemente sostenuti, e sui quali non sono ammesse confusioni. Promuovere e difendere con chiarezza questi valori, che non è fatto legato alla fede ma alla retta ragione, può far perdere forse il consenso di alcuni gruppi, ma si eviterà di generare confusione e disorientamento in uomini e donne di buona volontà. Non è giusto, infatti, lasciare alle nuove generazioni orientamenti socio-culturali viziati, che portano valori avariati. Una legislazione non serve solo a regolamentare comportamenti, ma possiede una forza pedagogica e culturale che crea stili e abitudini”.

E il richiamo alle responsabilità dei politici è continuato, specie guardando al domani: “Un amministratore che non guardi al futuro è solo un gestore di emergenze – ha ammonito Romeo – questa edizione del Festino, caratterizzata proprio da uno sguardo al futuro attraverso gli occhi dei bambini, dovrebbe obbligarci ad interrogarci su che città stiamo consegnando alle nuove generazioni”. Infine il cardinale ha anche fatto cenno alla nuova parrocchia di Brancaccio, che sarà presto costruita in memoria del beato Puglisi e sarà “una buona scorta di olio per la luce del futuro, un forte segnale da poter dare al quartiere e alla città”.

(clicca qui per il testo integrale dell’omelia)

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI