Precari, regionali, Consorzi | La mini finanziaria è legge - Live Sicilia

Precari, regionali, Consorzi | La mini finanziaria è legge

Palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale siciliana

Approvato il "ddl stralcio" con 35 voti a favore e 19 contrari. Cosa prevede la legge.

Sala d'Ercole
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5 min di lettura

PALERMO – Con 35 voti a favore, 19 contrari e tre astenuti, l’Ars ha dato il definitivo via libera alla mini finanziaria. Un testo nato per accogliere le norme che non avevano trovato posto o erano state bocciate durante l’esame della legge di Stabilità, ma che ha finito per assorbire anche disposizioni di natura diversa. È il caso del recepimento della legge Delrio su Liberi consorzi e Città metropolitane, che sostituiranno le ex Province. La norma è stata inserita in extremis tra gli emendamenti aggiuntivi al ddl stralcio per evitare l’ennesima impugnativa del Consiglio dei ministri. Con l’adeguamento alla normativa nazionale, anche in Sicilia il sindaco metropolitano sarà di diritto il primo cittadino del comune capoluogo dell’ente territoriale.

Una norma che ha ottenuto il via libera anche grazie ai voti di una parte dell’opposizione (Forza Italia e Pid), e all’astensione del Movimento cinquestelle, sulla quale si è consumato uno strappo interno al Partito democratico. L’insidia del voto segreto, con cui l’Ars si è espressa, ha trovato il sostegno di cinque deputati del Pd: Raffaele Nicotra, Paolo Ruggirello, Luca Sammartino, Valeria Sudano e Gianfranco Vullo. Scrutinio segreto richiesto da Giovanni Greco del Partito dei siciliani-Mpa, che oggi in Aula ha difeso la sua scelta: “È uno strumento di democrazia. Il presidente Ardizzone avrebbe dovuto riprendere chi ieri ha definito ‘un’indegnità’ il voto segreto”. Nell’ambito della mini manovra, l’Ars ha recepito anche un’altra norma impugnata dal Consiglio dei ministri, quella relativa agli appalti pubblici. Via libera, poi, ad alcune modifiche al procedimento amministrativo, con l’obiettivo di snellire la macchina burocratica.

Ma sono soprattutto le norme dal carattere “finanziario” a contraddistinguere il testo approvato oggi a Sala d’Ercole. Tra queste, alcune disposizioni con cui l’Ars ha voluto porre rimedio agli “scivoloni” del governo durante l’esame della legga di Stabilità. È il caso del tetto agli stipendi di dipendenti e dirigenti di enti regionali, a esclusione di quelli del settore sanitario. Un tetto fissato a 100mila euro annui lordi. Via libera anche ai prepensionamenti del personale degli enti sottoposti a vigilanza della Regione. Una norma che riguarda anche i dipendenti di Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, assunti prima del 1995, purché non vi siano oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale.

Mini finanziaria che ha affrontato alcune vertenze storiche. L’Ars ha “salvato” Sviluppo Italia Sicilia. Le procedure di finanziamento per la creazione di start up, restart e nuove imprese, per le quali sono previsti 10 milioni di fondi europei, saranno affidate a società in house della Regione, e in via prioritaria proprio alla società partecipata in liquidazione. Un meccanismo simile è stato previsto per permettere ai 1700 operatori degli sportelli multifunzionali di tornare a lavorare. Gli ex sportellisti potranno affiancare i dipendenti dei Centri per l’impiego nelle attività legate alle politiche attive del lavoro tramite organismi in house dell’assessorato al Lavoro o enti accreditati come Agenzie per il lavoro. Novità anche per l’Irsap. Per “salvare” gli stipendi dei dipendenti, l’Ars ha approvato una norma per mettere fine alla “confusione” tra i patrimoni delle ex Asi, in liquidazione, e l’Istituto. Resta ferma la normativa per la governance dell’Irsap, che il governo avrebbe invece voluto modificare, riconoscendo un “peso” maggiore alla Regione nella scelta dei vertici.

Approvata anche la norma che consente ai testimoni di giustizia assunti dalla Regione di essere assegnati ad altre pubbliche amministrazioni. Un emendamento del gruppo Lista Musumeci ha esteso per questi soggetti anche la facoltà di optare per il telelavoro. Con il parere favorevole del governo, passa anche la proposta di Forza Italia che blocca le assunzioni di nuovi testimoni di giustizia fino al 2018.

Cinque milioni di euro fino al 2018 sono stati stanziati per il rinnovo della convenzione tra la Regione e l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico e ospedale specializzato Oasi Maria SS. di Troina Onlus. Via libera al finanziamento per il dissalatore di Vulcano, norma che Sala d’Ercole aveva respinto a voto segreto durante l’esame della finanziaria. È arrivato il sì dell’Aula anche per il finanziamento di un milione per l’aeroporto di Trapani Birgi. Sala d’Ercole ha salvato il Cru, Consiglio regionale dell’urbanistica, accogliendo un emendamento del Movimento cinquestelle.

Dovranno attendere, invece, le scuole paritarie dell’infanzia. Un emendamento del presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, impegna il governo a prevedere, nella manovra correttiva della finanziaria da presentare entro il 17 maggio, il rifinanziamento del capitolo di spesa per l’importo di tre milioni di euro per il 2016.

La Regione potrà affidare in maniera diretta lavori ai Consorzi di bonifica, entro il limite di un milione di euro, evitando così il ricorso al bando pubblico. Lavori nei quali rientreranno quelli finanziati con fondi pubblici regionali ed extraregionali per assicurare la campagna irrigua e la manutenzione delle reti irrigue e dei canali. Purché, però, eseguiti con l’impiego degli operai dei consorzi stessi, degli lavoratori agricolo-forestali e di quelli dell’Ente di sviluppo agricolo. L’Aula ha dato il via libera anche alla norma relativa alla ricerca nel settore della granicoltura e della zootecnia.

Tra le norme approvate, la possibilità per gli studenti con handicap gravi di essere affidati in via sussidiaria ed eventuale al personale interno di ciascun istituto scolastico. Approvate anche alcune disposizioni in materia di programmazione comunitaria, grazie alle quali la Regione potrà utilizzare risorse comunitarie per il completamento di progetti finanziati con fondi europei ma non ancora conclusi. L’Ars ha esteso i trasferimenti dell’articolo 9 della finanziaria anche al mantenimento della quota di partecipazione nei Consorzi universitari e negli Istituti superiori di studi musicali. Passa, poi, la norma sui prestiti, dal fondo pensione, in favore del personale regionale in quiescenza e in servizio. Stanziati, infine, 900mila euro per il 2016 per l’adesione della Regione al programma statale di cofinanziamento di sostegno a favore di piccole e medie imprese.

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