Milo capitale della "giustizia climatica": 3 giorni di rete nazionale

Milo capitale della giustizia climatica: la “tre giorni” della rete nazionale

Al via da oggi: adesioni da tutta la Sicilia

MILO (CATANIA) – Da oggi e fino al cinque maggio, a Milo, sull’Etna. Una “tre giorni” per discutere di giustizia climatica e sociale. E di quanto questi due temi siano spesso collegati.

Si chiama “Action bootcamp” ed è il primo appuntamento di questo genere della rete nazionale che prende il nome di Transistor.

Transizione ecologica

Il concetto è semplice: la transizione ecologica va accelerata e va riportata nelle mani delle comunità. Sono le città a dovere essere il motore del cambiamento e le città sono fatte di persone.

Uomini e donne che si mettono in collegamento e che si impegnano in prima persona, organizzandosi e dandosi degli obiettivi.

A promuovere la rete delle città Transistor è un’iniziativa, partita nel 2019, che si chiama Rinascimento Green. Il cui progetto, adesso, arriva in Sicilia con un esperimento lungo tre giorni e destinato a trenta cittadini e cittadine.

“Le adesioni sono arrivate da tutta la Sicilia, un successo inaspettato”, spiega a LiveSicilia.it Manuela Leone, coordinatrice regionale di Transistor Action Bootcamp. “L’obiettivo di questa iniziativa non è solo divulgativo: vogliamo costruire gruppi organizzati, generare nuove antenne sui territori”.

Mobilità sostenibile

Per questo ci saranno tre giorni di assemblee, workshop e pianificazione fortemente ancorata alle comunità locali. “Un focus particolare riguarderà la mobilità sostenibile – prosegue Leone -. Perché è forse uno dei temi più attuali, nonché quello sul quale è più facile incidere dal basso, con le scelte di ogni giorno”.

“Abbiamo già promosso diverse iniziative nel territorio siciliano, insieme alla cittadinanza e alla società civile. Ora vogliamo estendere il progetto a tutta la nostra regione”, ha spiegato Stephanie Brancaforte, direttrice di Rinascimento Green e residente nell’Isola.

“In Sicilia sono presenti diversi siti inquinati – conclude -. Dobbiamo prenderne atto collettivamente, e collettivamente agire per rafforzare il movimento di tutela climatica, ambientale e sociale per scrivere una storia diversa. Il futuro della Sicilia dipende da noi”.


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