La missione Favara for Ukraine è in Polonia, tanta solidarietà - Live Sicilia

La missione Favara for Ukraine è in Polonia, tanta solidarietà

Ad accogliere la spedizione un imprenditore favarese Giovanni Morgante che si è mobilitato per ospitarli gratuitamente in un albergo
SOLIDARIETÀ
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La missione umanitaria “Favara for Ukraine”, partita da Favara, in provincia di Agrigenti, è arrivata a Chelm, a 20 chilometri dal confine con l’Ucraina, nel cuore della notte.

Ad accogliere la spedizione – con Florinda Saieva in testa, che è la mamma della sedicenne Carla , – un imprenditore favarese Giovanni Morgante che vive e lavora, con la famiglia, ad Okuninka. Morgante, venuto a sapere che stava per arrivare un autobus carico di aiuti umanitari per i profughi ucraini, si è subito mobilitato per accogliere i concittadini ed ospitarli gratuitamente in un albergo.

Da quando ha lasciato Favara, il pullman continua ad essere aiutato: non ha pagato il traghetto per attraversare lo Stretto, né i pedaggi autostradali di Austria e Repubblica Ceca e infine i componenti della spedizione – 9 persone in totale, compreso l’ex ciclista professionista ucraino Sergii – sono stati ospiti dell’imprenditore che, tanti anni fa, ha lasciato Favara per cercare fortuna lavorativa in Polonia.

Da poco è in corso lo scarico dei generi alimentari, prodotti per l’igiene personale e coperte in un punto di raccolta di Chelm. A darsi da fare sono i volontari polacchi, ma anche tutti i componenti della missione partita da Favara, autisti dell’autolinea Patti compresi. Per prima cosa, sono stati scaricati i prodotti per i celiaci di cui c’è grande bisogno.

A pochi passi, alcuni bambini, fra gli scatoloni già depositati, cercano delle scarpe della loro misura.

“Stiamo scaricando viveri e medicine e poi andremo a Lublino dove andremo a prendere i profughi. C’è, per tutti noi, una sensazione di grande gioia, ma allo stesso tempo di grande tristezza per aver visto, stanotte, tante donne e bambini ospitati nel nostro stesso albergo. Gente che è in attesa di scegliere e trovare una destinazione per una vita nuova”, dice Saieva.

“Grazie alla proprietaria dell’albergo che ha ospitato noi gratuitamente ed ha ospitato anche i profughi”, aggiunge emozionata Florinda che ha visto concretizzarsi il primo obiettivo della missione: scaricare viveri, farmaci, coperte e prodotti per l’igiene personale, ma anche per l’accoglienza e la solidarietà ricevuta. “Persone – commenta – che ci hanno accolto e ci hanno consentito di riposare e ristorarci per riprendere il viaggio”.


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