La morte di Salvatore Franco, il cordoglio per un'altra "vittima del lavoro"

La morte di Salvatore Franco: un’altra “vittima del lavoro”

Altro episodio sconcertante che riapre il dibattito sulle condizioni di sicurezza: a Catania come dappertutto.
LA TRAGEDIA
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CATANIA. Una morte che si assomma alle tante, troppe, altre. Ieri è toccato a Salvatore Franco, 60 anni, operaio forestale dell’azienda foreste demaniali. Una caduta ed un colpo violento a terra alla testa. Per lui non c’è stato nulla da fare. Inutili i soccorsi e qualunque tentativo di rianimarlo. E’ accaduto in contrada Zarbata a Randazzo ed il fatto ha riacceso il dibattito sulle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro: a Catania come dappertutto.

L’intervento della Cgil

“L’accaduto segnala quanto sia importante tutelare la sicurezza e la prevenzione in qualunque contesto  occupazionale”. Lo hanno evidenziato il segretario generale della Flai Cgil di Catania, Pino Mandrà, e il segretario generale della Camera del Lavoro di Catania, Carmelo De Caudo. “Non conosciamo le dinamiche dell’incidente ma ci mettiamo subito a disposizione della famiglia per la tutela legale, mentre alle istituzioni ricordiamo che il lavoro degli operai della Forestale va tutelato al pari di altri profili, verificando per esempio le condizioni dei mezzi utilizzati e degli ambienti in cui operano. Tutto ciò – concludono Mandrà e De Caudo – potrà avvenire solo se saranno disponibili organici sufficienti a garantire i controlli. Ricordiamo che il lavoro in agricoltura è tra i più pericolosi; vanno quindi approvate apposite norme che riducano sensibilmente i rischi”.

Il cordoglio dei sindacati

“Esprimiamo rabbia e dolore per il forestale morto in servizio a Randazzo. Piangiamo la vittima, assicuriamo ai familiari ogni sostegno sindacale e legale perché sia fatta piena luce sull’accaduto. E ancora una volta esprimiamo solidarietà a una categoria di lavoratrici e lavoratori troppo spesso penalizzata e offesa per ignoranza o malafede”. Lo affermano i segretari generali di Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uila Sicilia, Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino, che aggiungono: “Siamo certi che le autorità competenti faranno chiarezza in merito all’episodio. Abbiamo oggi un motivo in più per rivendicare sicurezza sul lavoro, spesso negata nella nostra regione da scellerate carenze negli organi incaricati della prevenzione. Al forestale morto a Randazzo intitoleremo idealmente la nostra azione di protesta che da lunedì 24 ci vedrà impegnati con un presidio permanente dinanzi all’Ars per sollecitare rispetto, dignità, certezze, valorizzazione professionale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”.


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