Una barca di soldi. Piovuti giù dall’Europa e utilizzati dalla Regione siciliana per regalarsi un “gioiellino”. Uno sfizio, finora del tutto inutile. Galatea è una nave oceanografica di proprietà di Arpa Sicilia (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale), ente posto sotto il controllo dell’assessorato regionale al Territorio e all’ambiente. Ventitrè metri “full optional”. Corredata, cioè, di apparecchiature ultramoderne (solo la strumentazione scientifica ha un valore di oltre mezzo milione di euro), fondamentali per svolgere compiti molto importanti in tema di tutela ambientale. Per la modica cifra, come detto, di oltre un milione e mezzo. Ma la nave è rimasta ancorata al porto di Palermo dal 22 luglio del 2009 a oggi: lo rivela, in un servizio di Accursio Sabella, il numero di “S” in edicola, che si occupa degli sprechi della Regione.
L’unico viaggio del natante è stato effettuato a metà del 2010: la nave Galatea è salpata da Palermo per compiere le verifiche utili a ottenere la licenza di navigazione. Un viaggio che ha spinto la Regione ad “affittare” un comandante. Poi più niente, tanto che oggi il dirigente generale dell’Arpa Sergio Marino attacca: “In due anni abbiamo subito le lentezze di Regione e Capitaneria di Porto”. L’imbarcazione, comunque, presto potrebbe iniziare a navigare: la gestione è stata data in appalto alla ditta Nautilus che sceglierà anche l’equipaggio.