La paura, poi l'intervento: che bello "vedere" la buona sanità a Palermo - Live Sicilia

La paura, poi l’intervento: che bello “vedere” la buona sanità a Palermo

Una storia di efficienza al reparto oftalmico del Policlinico

Il terrore dentro e fuori di me. Intervento d’urgenza per distacco della retina. Già tremo al pensiero di arrivare al pronto soccorso dell’ospedale. A Palermo, codice rosso, si va bene, ma sarà così? Intanto non riesco neanche a concentrarmi sul mio occhio che non vede, o meglio, vede un muro nero. Il mio oculista di fiducia, Antonio Cuttitta, mi dice di “scappare” per il reparto oftalmico del policlinico Giaccone. Non penso. Non c’è tempo.

Se hai una urgenza devi solo fare in fretta. Mi inoltro, accompagnata, dentro villa Belmonte: “Ah, però”, avrei pensato se fossi stata lucida. Scendo dall’auto, la sala di attesa del pronto soccorso è piena, ma fino ad un certo punto. Mi fanno passare e mi ritrovo al primo piano, presa in consegna da medici, specializzandi ed infermieri. Efficienti? Di più. Analisi, e tutto quello che comporta il protocollo per un intervento di urgenza. Devo aspettare, ovviamente l’esito degli esami. Ma noto tanta pulizia, specie nei locali dei sanitari , personale gentile.

Non ho voglia di apprezzare, adesso ho paura. Mi visitano. La situazione è molto grave. Alle sedici entro in sala operatoria, sveglia. Solo anestesia locale. Praticamente sento tutto, ma nessun dolore. Il personale mi accudisce. Mi adagiano una copertina di lana addosso perché la temperatura in sala è glaciale. Mi chiedono come mi sento, non una volta, ma dieci volte. L’intervento procede per un’ora piena. Poi in osservazione per un bel po’ e poi ad inizio di serata, rientro a casa. Tornerò il giorno dopo.

Sono passati trenta giorni. Io vedo benissimo, ho osservato la prescrizione del chirurgo Cillino, che mi ha operato. E tornerò per un controllo la settimana prossima. Ho trovato una realtà da eccellenza. E mi sono meravigliata. In quel reparto tutto funziona, l’igiene è al top. Sì, lo confermo, quello che dovrebbe essere normale, diventa eccezionale. Non siamo abituati ad un riguardo così ineccepibile nella sanità pubblica. Ultima cosa, avendo un’età.. “agee”, non ho pagato un cent. Da non crederci.


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