La quarantena delle donne| Figli, lavoro e tante rinunce - Live Sicilia

La quarantena delle donne| Figli, lavoro e tante rinunce

Indagine sulle disparità legate al Covid. Tutti i numeri.  

Un paese diviso tra uomini e donne, soprattutto quando si ritira tra le mura domestiche. Con le donne del sud ancora più svantaggiate. È il quadro dei dati raccolti da WeWorld, organizzazione non governativa che nel rapporto “Donna e cura in tempo di Covid 19” realizzato dall’istituto di ricerca Ipsos ha rilevato il maggiore peso sopportato dalle donne durante l’emergenza Coronavirus. Il ritiro in casa per le donne ha significato più lavoro e maggiori difficoltà nel conciliare la professione con la gestione di figli e genitori anziani, e in un caso su due la rinuncia a programmi e progetti di lavoro.

Dal momento in cui il paese si è ritirato, le donne sono state la prima linea: nel centro sud e nelle isole, il 74 per cento di loro ha dichiarato di doversi prendere cura da sola dei figli, rispetto a una media del paese pari al 60 per cento. Tra le donne, la sofferenza maggiore è nella fascia d’età tra 31 e 50 anni, in cui il 71 per cento dichiara di svolgere da sola ogni incombenza domestica. Prendendo in considerazione la cura dei bambini, WeWorld rileva che l’85 per cento delle donne tra i 18 e i 30 anni si prende cura dei propri figli senza alcun aiuto, mentre al sud solo il 7 per cento fa gestire ad altri i propri figli o i genitori anziani o disabili.

Molto diversa la percezione del divario da parte degli uomini. Secondo l’indagine, gli uomini italiani sono convinti di dare un supporto maggiore di quello percepito dalle partner, con il 47 per cento che dichiara di essersi preso cura dei figli insieme alla compagna. Solo il 22 per cento delle donne dichiara di essere stata aiutata nella cura dei figli.

La divisione è destinata a continuare anche in fase di ripresa, finché nidi, asili e scuole resteranno chiusi. Secondo l’indagine di We World, con il ritorno alla normalità il 63 per cento delle donne italiane si prenderà cura dei figli da sola, con il bisogno di conciliare attività che spesso si svolgono in contemporanea come la didattica a distanza e la propria attività professionale, contro il 12 per cento degli uomini costretti ad affrontare la stessa situazione. In più, l’emergenza Coronavirus ha aggravato situazioni di povertà e rinunce: una donna su due del campione ha rinunciato ad almeno un progetto a causa del Covid-19 contro 2 uomini su 5, e soprattutto nella fascia 31-50 anni il 40 per cento delle donne ha annullato o posticipato una ricerca di lavoro, mentre il 38 per cento ha annullato o posticipato attività programmate per i figli.

Questi dati mostrano come le misure messe in campo dalle Istituzioni siano inadeguate o insufficienti a rispondere ai bisogni delle donne”: per Marco Chiesara, presidente di WeWorld, “le donne dichiarano un senso di oppressione, di difficoltà nel gestire un carico mentale e fisico enorme. Questi dati sono confermati dalle richieste di aiuto gestite dalla nostra helpline dedicata alle donne in difficoltà, che abbiamo attivato durante l’emergenza”.


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