La rabbia dei lavoratori Coinres:| aggredito il sindaco di Bagheria - Live Sicilia

La rabbia dei lavoratori Coinres:| aggredito il sindaco di Bagheria

Una riunione, tenutasi a Villabate, per discutere la situazione del consorzio rifiuti della provincia di Palermo finisce male per il sindaco di Bagheria, Vincenzo Lo Meo (nella foto), che a Live Sicilia racconta l'accaduto.

Vincenzo Lo Meo inseguito e strattonato
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E’ stato inseguito, strattonato e afferrato per la giacca, al punto da dovere cercare rifugio nei locali in disuso della polizia municipale. Ad essere aggredito è stato il sindaco di Bagheria, Vincenzo Lo Meo, finito nel mirino di un gruppo di lavoratori del Coinres al termine della riunione che si è tenuta a Villabate per discutere la situazione del consorzio che gestisce la raccolta di rifiuti nella provincia di Palermo. Gli aggressori sarebbero tutti di Misilmeri, uno dei comuni che avrebbe accumulato più stipendi arretrati nei confronti dei lavoratori: una situazione ferma al capolinea, che di fatto è diventata insostenibile per i dipendenti del consorzio.

E così, in assenza delle risposte attese, si è scatenata l’ira. Mentre gli altri sindaci sono riusciti ad allontanarsi, Lo Meo è stato preso di mira. “Prima sono andato incontro al sindaco di Villabate, vicino al quale c’erano i vigili, poi sono stato costretto a rifugiarmi in un locale comunale per mettermi al sicuro. L’amministrazione da me gestita – continua il sindaco – sta facendo di tutto per aiutare questi lavoratori, ma se pensiamo che sono in tutto 530, ci rendiamo conto che il compito non è semplice. Nel frattempo, però, posso dire che coloro che lavorano nel territorio di bagheria sono stati pagati fino ad aprile, mentre in altri comuni ci sono pagamenti delle competenze in arretrato da mesi. Il comune di Bagheria ha messo in azione un’attività volta a smontare il sistema di illegalità e fare venire a galla chi nel consorzio non lavora davvero e, allo stesso tempo, vengono tutelate le casse. Insomma – sottolinea il primo cittadino – io il mio dovere lo faccio e continuerò tranquillamente il mio lavoro. Inoltre – conclude – ho chiesto al prefetto una convocazione per l’Ordine e la Sicurezza: dopo questa aggressione mi sembra il minimo dovere cercare con maggiore concretezza una soluzione e limitare i rischi”.


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