Nasce il 'Crocetta Ter'| I nomi del nuovo governo - Live Sicilia

Nasce il ‘Crocetta Ter’| I nomi del nuovo governo

Il presidente Crocetta, Croce, Contrafatto, Borsellino, Li Calzi, Purpura, Caruso, Vancheri, Lo Bello, Caleca

La squadra: Borsellino, Vancheri, Contrafatto, Purpura, Caruso, Li Calzi, Caleca, Pizzo, Castronovo, Croce, Baccei, Lo Bello. Le probabili deleghe. Ecco l'annuncio ufficiale di Crocetta. Non c'è l'accordo con Articolo 4.  PILLOLE VIDEO

 

PALERMO – Dopo una settimana di trattative il Crocetta ter ha visto la luce. “Una giunta di alto profilo” la definisce il governatore. Che però è alle prese adesso con un caso politico: la rottura che si è consumata dentro Articolo 4. L’eterogeneo movimento di Lino Leanza rivendicava un secondo posto in giunta, che non è arrivato. Si è consumata così una profonda spaccatura, con il mancato riconoscimento da parte del gruppo del nome di Nino Caleca, l’avvocato penalista che andrà all’Agricoltura al posto di Paolo Ezechia Reale.

Nella giunta sono state riconfermate solo Lucia Borsellino e Linda Vancheri. A casa tutti gli altri, inclusa Nelli Scilabra, che crocetta ha provato a difendere fino a ieri. All’economia arriva l’uomo mandato da Graziano Delrio, Alessandro Baccei. Il Pd propone una quaterna di tecnici: la pm Vania Contrafatto, sostituto procuratore di Palermo (area Faraone-Gucciardi), Antonio Purpura, ordinario di Economia del Turismo all’Università di Palermo (Areadem di Lupo), Cleo Li Calzi, presidente del nucleo di valutazione fondi strutturali extraregionali e Bruno Caruso, docente universitario, esperto di diritto del lavoro (questi ultimidue graditi ai “cuperliani”). Resta a bocca asciutta l’area Crisafulli-Capodicasa. Il Megafono ripesca Mariella Lo Bello, che era stata in giunta nel primo governo Crocetta. I riformisti di Totò Cardinale, tra i registi con Faraone e la sponda di Raciti della “grande pace”, puntano sul messinese Maurizio Croce, che andrà al Territorio. L’Udc rinuncia a malincuore a Nico Torrisi (vani i tentativi dei centristi di salvarlo) e punta sul suo capo di gabinetto Giovanni Pizzo e su Marcella Castronovo. Intanto, giovedì (nel giorno in cui Crocetta presenterà la giunta) l’Ars discuterà la mozione di sfiducia al governatore. E lì si capirà se oltre al governo c’è ancora una maggioranza. Se il Pd si è ricompattato, infatti, ci sarà ora da capire l’orientamento degli scontenti di Articolo 4.

La diretta della giornata

Aggiornamento 21.45. Comunicato da Palazzo d’Orleans. “Il presidente della Regione, in una nota, comunica di avere individuato e designato i 12 nuovi assessori della squadra di governo. Confermati al loro posto Lucia Borsellino, con la delega di assessore alla Salute, Linda Vancheri, già assessore alle Attività Produttive riconfermata nel medesimo ruolo. La scelta di entrambe nel quadro generale di totale cambiamento della giunta, è motivata dal rispetto degli accordi elettorali che prevedevano già entrambe le personalità. I nomi dei nuovi assessori che entrano in giunta sono: Alessandro Baccei, economista, concordato dal presidente Crocetta con il sottosegretario Delrio. Certa per lui la delega di assessore all’Economia. Per il PD entrano in giunta: Vania Contrafatto, sostituto procuratore di Palermo, Antonio Purpura, ordinario di Economia del Turismo all’Università di Palermo, Cleo Li Calzi, presidente del nucleo di valutazione fondi strutturali extraregionali, Bruno Caruso, docente universitario, esperto di diritto del lavoro. Per il Megafono, Mariella Lo Bello, per il PDR, Maurizio Croce, dirigente Invitalia, esperto nel campo della prevenzione rischio idrogeologico. Entra pure una personalità quale l’avvocato Nino Caleca, non concordato ufficialmente con Art. 4 ma molto vicino al movimento, essendo stata posta dal gruppo la pregiudiziale di due assessori tra i quali l’avvocato Reale all’ Agricolura. Marcella Castronovo, vice segretario generale della Presidenza del Consiglio e Giovanni Pizzo, già capo segreteria tecnica dell’assessore alle Infrastrutture entrano in giunta per l’UDC. “Si tratta di una giunta di alto profilo – ha detto Crocetta – che ha il gradimento dei partiti e del presidente, che consente di rilanciare il grande lavoro di riforme e cambiamento della Sicilia, in un quadro di condivisione con i partiti e i gruppi parlamentari. L’insediamento avverrà immediatamente dopo l’ acquisizione delle dichiarazioni di incompatibilità, la verifica sulle inconferibilità e dei carichi pendenti. Il presidente presenterà la nuova squadra al completo nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà giovedì mattina”.

 

Aggiornamento 21.28 Non è ancora arrivata una comunicazione ufficiale della composizione della giunta da parte di Rosario Crocetta. Ci sarebbe altissima tensione, a quanto si apprende, dentro Articolo 4, dove si sarebbe consumata una rottura sul nome di Caleca. Anche tra i “cuperliani” del Pd ci sarebbe qualche scontento.

Aggiornamento 21.05 Le deleghe dovrebbero essere così distribuite. Alla Sanità e alle Attività produttive restano le uscenti riconfermate Borsellino e Vancheri. All’Economia va Baccei, nome concordato col governo nazionale. Al Turismo dovrebbe andare il docente universitario Purpura, nome che sarebbe stato espresso dalla Areadem di Giuseppe Lupo. Al Lavoro dovrebbe arrivare il giuslavorista catanese Caruso, che sarebbe stato espresso dall’area Cuperlo etnea. Cleo Li Calzi, esperta di fondi comunitari, potrebbe andare ai Beni culturali, assessorato molto indietro nella spesa dei fondi Ue, oppure agli enti locali. In questo secondo caso i Beni culturali andrebbero all’Udc con la Castronovo. Il nome della Li Calzi, in buoni rapporti con Cracolici, avrebbe avuto il via libera anche dai Giovani Turchi di Panepinto e Maggio. Pizzo dovrebbe proseguire il lavoro avviato con Torrisi alle Infrastrutture. Contrafatto, che sarebbe riconducibili all’area di Faraone e Gucciardi (il marito è consigliere comunale Pd a Palermo) e Castronovo potrebbero andare a Energia ed Enti locali ma ancora non è chiaro come le due deleghe saranno divise tra le due nuove esponenti della giunta (a meno che Castronovo non vada ai Beni culturali). Caleca avrà l’Agricoltura. La Lo Bello salvo sorprese proseguirà il lavoro di Nelli Scilabra alla Formazione. Croce va al Territorio.

Aggiornamento 20.40 L’ultimo nome arrivato è quello del penalista Nino Caleca. Ma la scelta dell’assessore da parte del gruppo di Articolo 4 sarebbe stata molto sofferta.

Aggiornamento 20:30 Completata la nuova giunta Croceta. Olre a Lucia Borsellino, Linda Vancheri, Maurizio Croce, e i quattro nomi del Pd anticipati da Livesicilia, ne faranno parte Alessandro Baccei (il supertecnico concordato con Delrio per l’Economia), Giovanni Pizzo, capo di gabinetto delle Infrastrutture designato dall’Udc, Marcella Castronovo, vicesegretario generale della presidenza del Consiglio, designata dall’Udc e Nino Caleca, avvocato, in quota Articolo 4. Per il Megafono torna in giunta Mariella Lo Bello.

Aggiornamento 19.58 Individuata la quaterna in giunta del Pd. Salvo sorprese si tratterebbe del docente universitario di Economia del Turismo all’Univeristà di Palermo Antonio Purpura, il professore all’Università di Catania Sebastiano Caruso, del magistrato Vania Contrafatto e la dirigente regionale Cleo Li Calzi.

Aggiornamento 19.40 Sarebbe molto alta la tensione all’interno del gruppo di Articolo 4. La scelta del nuovo assessore sta creando malumori tra i deputati.

Aggiornamento 19.16 Ancora riuniti i deputati dell’Udc. Come anticipato da Livesicilia uno dei due nomi dei centristi sarebbe quello di Giovanni Pizzo. L’altro dovrebbe essere una donna.

Aggiornamento 19.00 Per la successione a Nelli Scilabra potrebbe entrare in gioco anche l’ultimo candidato a sindacato a Bagheria, Daniele Vella. Comunque politicamente assai vicino all’assessore uscente alla Formazione.

Aggiornamento 18.38 Intanto i gruppi di Articolo 4 e Udc sono riuniti a Palazzo dei Normanni. Da concordare i nomi per l’esecutivo.

Aggiornamento 18.30 Il presidente della Regione Crocetta spiega a Live Sicilia: “Credo che ormai ci siamo. Sto partendo per Roma. Quando atterrerò credo che sarò in grado di dare i nomi del nuovo esecutivo. Alle 20.30 ci sarà il nuovo governo. Al momento ho già i nomi di Pd, Pdr, Megafono e anche del superesperto all’Economia, che non è un siciliano. Ma di nomi non ne farò. Sono in rispettosa attesa che si concluda il dibattito interno ad Articolo 4 e Udc. Ma sono fiducioso,”.

Aggiornamento 18.18 Intanto, ottimismo da Palazzo d’Orleans. Il presidente Crocetta si sarebbe detto certo della possibilità di dare entro stasera i nomi dei componenti della nuova giunta.

Aggiornamento 18.15 In questi minuti a colloquio il presidente Crocetta e il segretario regionale del Pd Fausto Raciti. Siamo alla stretta finale per il governo.

Aggiornamento 18.05 Minuti di telefonate, contatti, colloqui febbrili per trovare la “quadra” sul governo regionale. Circolano già alcuni nomi. Nel PD, i “soliti” Villari e Salerno per i cuperliani, e anche il costituzionalista Verde. Nell’Udc si è fatto il nome in queste ore, di Giovanni Pizzo, che ha ricoperto anche il ruolo di capo della segreteria tecnica di Nico Torrisi. Ma i centristi proveranno fino all’ultimo a ottenere la conferma dell’assessore uscente alle Infrastrutture. Articolo 4, alla fine, potrebbe “accontentarsi” dell’assessorato all’Agricoltura, considerato “di peso” dal governatore. Ma non potrà confermare Paolo Ezechia Reale. In questi minuto il gruppo parlamentare è riunito per trovare un nome che possa rappresentare una delle più numerose, ormai, forze politiche di Sala d’Ercole.

Aggiornamento 17.27 Se l’Udc insiste su Torrisi, Articolo 4 non molla sulla richiesta di un secondo assessore. Troppo complicato mettere d’accordo con una poltrona sola un gruppo così numeroso e variegato. Forte dei suoi 11 deputati, il movimento non cede. E i conti per il nuovo governo Crocetta ter non tornano.

Aggiornamento 17.09  Intanto, a Palazzo dei Normanni la conferenza dei capigruppo fissa la discussione della mozione di sfiducia al presidente Crocetta. Il voto è previsto per giovedì alle 16. Adesso il governatore ha poco meno di 48 ore per evitare che le questioni legate al rimpasto (malumori nell’Udc e in Articolo 4) possano riversarsi sul voto della mozione.

Aggiornamento 17.04 Il gruppo dell’Udc ha difeso le ragioni della permanenza in giunta di Nico Torrisi. “Non rompiamo l’asse col Pd ma stiamo cercando di correggere questa interpretazione così rigida”, spiega il segretario regionale Giovanni Pistorio. I centristi chiedono al Pd un atteggiamento “più flessibile” e “attento alle ragioni dei partner”, tenuto conto che Torrisi ha potuto operare “per pochissimo tempo”. L’altro assessore dell’Udc sarà donna. Ci sono tre o quattro profili in ballo, molto dipenderà dalla delega.

Aggiornamento 16.45 Cominciata la conferenza dei capigruppo all’Ars, che dovrà calendarizzare la mozione di sfiducia. Potrebbe essere discussa dopodomani.

Aggiornamento 16.08 E’ terminata la lunga riunione dei “cuperliani” del Pd. L’area dovrebbe esprimere due nomi, un uomo e una donna. Ancora top secret i nomi.

Aggiornamento 15.05 I malumori all’interno di Articolo 4 non sono legati unicamente alla necessità di non confermare in giunta l’assessore Reale, ma anche alla richiesta, inoltrata nei giorni scorsi e, pare, respinta dal governatore, di ottenere un secondo assessorato oltre a quello all’Agricoltura. La forza politica di Leanza e Sammartino rivendica i numeri all’Ars (11 deputati, che ne fanno la seconda forza della maggioranza) e non riconosce i termini dell’accordo cui ha fatto riferimento in mattinata anche il presidente Crocetta.

Aggiornamento 14.25 E molti scontenti anche tra le fila dell’Udc. In questo momento si sta svolgendo una riunione di gruppo dei centristi a Palazzo dei Normanni. L’azzeramento totale voluto da Crocetta non sarebbe piaciuto. E adesso, anche l’Udc sarebbe pronto a uscire dalla maggioranza.

Aggiornamento 14.10 Malumori nel gruppo di Articolo 4. L’accordo siglato nella notte, infatti, non riguarderebbe la forza politica di Leanza e Sammartino, che spingerebbe per la conferma di Reale al punto da ventilare l’ipotesi di uscire dalla maggioranza di governo.

Aggiornamento 13:25  Crocetta: “Passo indietro sulla Scilabra? Nel momento in cui si è deciso di andare verso l’azzeramento totale, era l’unica soluzione possibile. E non credo che questo fatto delegittimi il governo. Anche perché sia in questo settore che su quello dell’Energia sceglierò io o quantomeno gli assessori dovranno essere a me particolarmente graditi. Nelli è giovane e brava e rappresenta un patrimonio politico a disposizione dei giovani siciliani”.

Aggiormamento 13:16 Crocetta: “Confermeremo in giunta solo Lucia Borsellino e Linda Vancheri. Adesso le forze politiche individueranno tecnici di alto profilo. Tutto chiarito con raciti e i cuperliani? Penso di sì, anche perché mi è stato assicurato che verranno indicati assessori al di fuori delle singole correnti. Sarà insomma una proposta unitaria del Pd”.

Aggiornamento 12,43.Il presidente della Regione Rosario Crocetta conferma: “Nelli Scilabra è fuori dalla giunta. Degli attualia assessori rimangono solo Borsellino e Vancheri. Abbiamo dovuto estromettere Nelli Scilabra dalla giunta perché si è deciso di azzerare tutto. Tornerà utile in altri ruoli, rimane un patrimonio della politica siciliana”. Crocetta – che domani incontrerà Graziano Delrio per scegliere il nome del tecnico romano da schierare all’Economia – sta parlando a margine della conferenza stampa convocata all’ospedale Ingrassia, a Palermo.

Aggiornamento 12:30 L’area del Pd più vicina al segretario Raciti (i così detti cuperliani, che sono in realtà bersaniani e giovani turchi) è riunita da stamattina sul tema del rimpasto.

Aggiornamento 11:15 La parola d’ordine dell’accordo maturato nella maggioranza è “alto profilo”. In giunta dovrebbero entrare tecnici “competenti”, ribadiscono tutte le fonti della maggioranza.

Aggiornamento 10.42 Lo sblocco dello stallo è avvenuto nella notte, quando si sono susseguiti una serie di incontri. Il primo è stato quello tra Rosario Crocetta e Davide Faraone. Il presidente, preso atto della situazione di stallo, avrebbe accettato la proposta del Pd di un governo “profondamente nuovo” mettendo quindi anche in conto la non riconferma degli assessori a lui più vicini. Inoltre, nella divisione delle deleghe, Crocetta si sarebbe fatto carico nella “sua” quota del supertecnico che oggi sarà concordato con Palazzo Chigi, lasciando quattro caselle al Pd. Di fronte all’atteggiamento costruttivo del governatore, anche i partiti che avevano frenato sul rinnovamento totale della squadra sono dovuti scendere a più miti consigli.

Aggiornamento 10:30 L’intesa passerebbe, a quanto si apprende, anche dalla non riconferma dell’uscente Nelli Scilabra. Su questo punto si era registrato un irrigidimento da parte del Pd ed era stato chiaro che l’assessore alla Formazione rappresentava uno dei principali nodi da sciogliere per una ricomposizione. Crocetta avrebbe smussato la sua posizione di difesa a oltranza della permanenza in giunta della studentessa-assessore e di Salvatore Calleri.Il punto comunque è ancora in discussione. Alla fine, degli uscenti dovrebbero restare in giunta solo Lucia Borsellino e Linda Vancheri. Il Pdr inserirà in giunta Maurizio Croce.

Aggiornamento 10.10 Nella notte le forze di maggioranza avrebbero trovato l’intesa per il nuovo governo regionale. Definito, in sostanza, l’identikit dell’esecutivo, mentre sui nomi ancora si dovrà discutere. Scartata l’ipotesi del governo politico, si è tornata all’idea di una giunta composta da tecnici di alto profilo. Anche il presidente Crocetta pare abbia compiuto qualche passo indietro, rinunciando a qualche assessore a lui più vicino. Anche se ancora, come detto, sui nomi c’è il massimo riserbo. Di certo c’è che il governatore abbia espresso la volontà di tenere per sè (cioè per assessori a lui vicini) le deleghe alla Formazione e all’Energia. La notizia potrebbe essere ufficializzata già nel corso del primo pomeriggio.

PALERMO – E siamo arrivati a martedì 28 ottobre. Che era poi il termine ultimo entro il quale Rosario Crocetta avrebbe voluto presentare all’Ars il proprio nuovo governo. Per la verità, negli intenti del governatore si sarebbe dovuto e potuto fare persino prima e battezzare la giunta già venerdì scorso. Ma i giorni sono passati e l’intesa sul Crocetta ter non c’è ancora. La maggioranza si è avviluppata in una ragnatela di veti e richieste, rimanendone al momento imprigionata. Un copione tutto sommato non imprevedibile, le dinamiche di un rimpasto non sono mai cosa semplice, tanto più in una coalizione che è arrivata all’appuntamento quasi in brandelli. Ma da oggi cominciano i tempi supplementari, e a Rosario Crocetta (e alla Sicilia) non conviene che durino troppo.

La giunta è azzerata da quasi una settimana. E ci si domanda per quanti giorni ancora la Sicilia potrà permettersi di restare senza un governo nel pieno dei suoi poteri. Soprattutto mentre la Regione attraversa il guado di un’emergenza continua. Oggi scenderanno in piazza migliaia di forestali siciliani. Che sono solo un tassello del mosaico delle urgenze, tutte o quasi figlie della madre di tutte le emergenze, quella dei conti in rosso della Regione. Occorre mettere mano al bilancio, su questo si è già accumulato un ritardo. Ma al momento non si sa neanche chi dovrà predisporlo. L’unica certezza è che ci penserà un emissario del governo nazionale, da piazzare in giunta per quello che a qualcuno pare un commissariamento dolce, ad altri una grande occasione per la Sicilia. A prescindere dal come la si pensi sul tema, la certezza è che ogni giorno che passa è un giorno perso.

La consapevolezza che occorre fare presto è diffusa. Ma da qui a passare ai fatti ne corre. Perché al momento di trovare una quadra, le singole posizioni dei partiti, delle loro correnti, e persino dei singoli deputati, faticano ancora a trovare una composizione. I nodi da sciogliere sono sempre quelli che da giorni Livesicilia racconta: il tasso di novità della nuova giunta, il destino di alcuni assessori uscenti, una in particolare, graditi al governatore ma non agli alleati, l’innesto o meno dei deputati in giunta. Su quest’ultimo punto ieri sembrava ci fosse un inizio di accordo. Ma man mano che si andava avanti nella giornata, l’intesa si faceva sempre più una chimera.

Il primo ostacolo da superare, quello su cui una parte del Pd è intransigente, è l’azzeramento (o quasi) della vecchia giunta. Un passaggio che l’ala del partito fin qui ostile al governo ritiene necessario per sancire il passaggio a una fase veramente nuova.

Intanto, oggi ricominceranno i lavori dell’Ars. E c’è una mozione di sfiducia che pende sul governatore. Che ha quindi tutto l’interesse a chiudere al più presto la trattativa per rinsaldare la maggioranza e lasciarsi alle spalle la burrasca. E dare, ultimo ma non meno importante, le risposte chieste dal governo nazionale, senza la cui collaborazione uscire dal pantano dei conti non sarà possibile.

Ecco perché non è da escludere che oggi stesso la crisi possa bruscamente accelerare verso una soluzione, complici magari gli incontri e i conciliaboli notturni.

Si troverà un accordo? Ammesso che tutti davvero lo vogliano, c’è comunque da augurarselo. Visto che malgrado l’adagio popolare per cui più scuro di mezzanotte non può fare, la Sicilia si sta ritrovando in una condizione peggiore rispetto a quella di essere gestita da un governo inadeguato. Ossia quella di non avercelo proprio un governo.

Sperare che il senso di responsabilità prevalga su orgogli e fisime è ancora legittimo. E potrebbe davvero ormai essere questione di ore. La pazienza dei siciliani è stata già messa abbastanza a dura prova.


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