Catania, la lezione di Zanda e le ferite ancora aperte nel Pd etneo

Catania, la lezione di Zanda e le ferite ancora aperte nel Pd etneo

Un evento tra sospetti, ilarità e livori

CATANIA – Qualcuno, la battuta, l’ha fatta davvero. E l’ha ripetuta più volte: “Attenzione, attenzione: riunione di carbonari in corso…” La risposta: “Sono stati invitati tutti, nessuno escluso”. Stop. Di certo c’è che si è trattato di un evento alla luce del sole, con ospite d’onore Luigi Zanda, uno dei padri nobili del Partito democratico proveniente dalla sinistra Dc. Che ha tenuto una lezione magistrale all’interno dell’ex Monastero dei benedettini, oggi sede del dipartimento dei Scienze Umane dell’Università di Catania, dal titolo ‘Le sfide istituzionali e sociali della politica in Italia e in Europa‘.

Zanda a Catania

L’evento era a porte aperte e gli ospiti a viso scoperto. Ma c’è un ma che suscita ilarità (e sospetti). Questo perché l’organizzazione del convegno era a cura di ‘Comunità in progresso’, sigla fondata da Angelo Villari, l’ex segretario provinciale del Pd entrato in rotta di collisione con Anthony Barbagallo in occasione delle scorse Regionali siciliane.

La vicenda è complessa e riguarda la regola sulla non candidabilità dei cosiddetti impresentabili (coloro cioè che hanno subito condanne anche solo in primo grado). Il criterio era stato invocato dall’allora candidata alla carica di governatore per il centrosinistra, Caterina Chinnici (nel frattempo transitata in Forza Italia). Si tratta di un capitolo fratricida della storia del Pd siciliano. Una pagina dolorosa che ha determinato la controversa candidatura di Angelo Villari nelle liste del progetto siculo-populista di Cateno De Luca. E la ferita – assicurano i bene informati – non è ancora rimarginata.

L’altra contesa nel Pd catanese

Anche in occasione delle Amministrative catanesi dello scorso anno si è arrivati al quasi strappo tra Anthony Barbagallo, che del Pd è segretario regionale, e il più volte sindaco del capoluogo etneo, Enzo Bianco. Un divorzio mai consumato, perché la ricandidatura dell’ex primo cittadino fu stoppata dai giudici della Corte dei conti per le vicende giudiziarie connesse al dissesto del Comune di Catania. Ebbene, anche Bianco, ieri, era tra i presenti. In prima fila. A onorare la lunga amicizia con Zanda (consolidata negli anni della fu Margherita) e sostenere le ragioni culturali di un’appartenenza politica.

L’incontro con Luigi Zanda: il pubblico.

“Mi sta dando delle informazioni che io non avevo, francamente” dice il senatore dem incontrando LiveSicilia. “Ho accettato l’invito di una associazione culturale, avendo stima di chi ha organizzato questo evento…” ha chiarito Zanda mettendo le mani avanti. “L’ultima cosa che son venuto a fare – ha detto ancora – è occuparmi di politica attiva e politica interna del Pd”. Ma come sta il Partito democratico? Diamoci un appuntamento per il 9 giugno, per parlare dei risultati della Basilicata, del Piemonte, di altri 4 mila comuni italiani e delle elezioni Europee…” L’invito è tagliente e ha tutto il sapore della resa dei conti. Nazionale.


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