Le "blindate" per Crocetta | nel paradiso delle auto blu - Live Sicilia

Le “blindate” per Crocetta | nel paradiso delle auto blu

L'amministrazione regionale ha emanato l'avviso per il noleggio di due vetture "speciali" per il governatore: costeranno 10 mila euro al mese. Intanto l'Isola è, nonostante i tagli, ancora la regione col maggior numero di automobili a disposizione della casta. Ecco dove sono.

I costi della politica
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PALERMO – Le Province saranno pure state abolite. Ma le auto blu sono ancora tutte lì. Oltre 150 le vetture di servizio a disposizione degli enti rinominati Liberi Consorzi. È questo uno dei tanti paradossi che emergono dal report periodico del Ministero della Funzione pubblica sulle automobili della casta. Che scendono nel numero, come dato complessivo. Ma l’Isola presenta ancora “sacche” resistenti alla spending review. La Sicilia, infatti, tra Regione, enti locali, province, resta la Regione col maggior numero di “auto blu”. Nonostante una riduzione superiore del 10% in un anno, infatti, restano ancora tante: 657. Troppe. Più di ogni altra regione d’Italia. Centocinquanta in più della Campania, 230 in più rispetto alla Lombardia, 340 più della Campania.

Come “auto blu”, spiega il ministero della Funzione pubblica, vanno indicate le “vetture di rappresentanza utilizzate dai vertici delle amministrazioni in uso esclusivo o non esclusivo, quelle a disposizione degli uffici e servizi con autista e quelle a disposizione degli uffici senza autista se di cilindrata superiore ai 1.600 di cilindrata”. Le altre sono “vetture di servizio”. In totale, le auto a disposizione della pubblica amministrazione siciliana sono quasi 2.900 (scese anche queste, del 7 per cento). E a queste, tra poco, potrebbero aggiungersi due vetture molto particolari: l’amministrazione regionale cerca le due auto blindate del presidente Crocetta. Costeranno 60 mila euro per sei mesi. Esclusa la spesa per l’autista. Una cifra destinata a crescere, se la macchina del governatore viaggerà più del previsto.

I “picchi”, però, nel diagramma delle auto della casta, si trovano tra il Comune di Catania e l’Asp di Ragusa. Il capoluogo etneo, infatti, gestisce la bellezza di 103 auto di servizo. Tre in meno dell’Azienda sanitaria ragusana. Una delle più piccole in Sicilia, ma la più “automunita”. Tra queste vetture, sette sono di grossa cilindrata. E a guardar bene, sono proprio le aziende sanitarie a rappresentare il “paradiso” delle auto blu. Con qualche eccezione. All’Asp di Palermo, diretta da Antonio Candela, ad esempio, esiste una sola vettura di servizio, e neppure di grossa cilindrata. Tra l’azienda palermitana e quella messinese, è tutto un “viavai” di auto blu. A Messina, ad esempio, sono 103, ad Agrigento 57, a Catania 71, a Enna 16, a Siracusa 61, a Trapani 65, a Caltanisetta 35. E non rinunciano alle auto di servizio nemmeno le aziende ospedaliere: a Palermo, ad esempio, l’ospedale Villa Sofia Cervello “vanta” 9 auto, il Civico 11, il Policlinico sette; a Catania invece ecco le due auto di servizio del “Cannizzaro”, le tre del “Garibaldi”.

Come detto, però, il governo regionale è riuscito a “cancellare” le Province, ma non le sue auto blu. Stando sempre al report del Ministero della Funzione pubblica, la ex Provincia di Agrigento dispone di 34 auto di servizio, quella di Messina 31, quella di Ragusa 24. Il numero maggiore però è detenuto dall’ex provincia di Catania: 37 le auto di servizio, 15 delle quali di grossa cilindrata. Ma forse alle falde dell’Etna l’auto blu è assolutamente necessaria, visto che quello etneo è, tra i capoluoghi, quello che dispone del maggior numero di auto di servizio: la bellezza di 103. Quasi il doppio di quelle del Comune di Messina (53), due volte e mezzo quelle a disposizione del Comune di Palermo (42), tre volte in più quelle dei Comuni di Trapani, Siracusa e Agrigento.

Ma le auto di servizio “reggono” agli urti dell’austerity un po’ dovunque. È il caso, ad esempio, di uno dei classici “carrozzoni” siciliani. All’Esa, infatti, le auto di servizio sono ben 81. All’Arpa, l’Agenzia che si occupa dell’ambiente sono 25, mentre anche le Università pubbliche siciliane non rinunciano: sono 23 le vetture di servizio all’Ateneo di Messina, una in meno in quello di Catania, 18 all’Università di Palermo.

Numeri che “stridono” (in particolare nel caso di Comuni, Province ed Esa) con quello tutto sommato “esiguo” delle auto blu della Regione. Ridotte, dopo una serie di tagli, ad appena 58 unità. Tutte Fiat Panda. Escluse, ovviamente, quelle a disposizione della giunta. Una per ogni assessore. E non parliamo di utilitarie italiane, ma di tedesche di grossa cilindrata. Audi, per la precisione. Il cui contratto di noleggio però scadrà proprio in questi giorni. Poco male: le 12 vetture verranno sostituite da altrettante Passat, acquisite attraverso uan convenzione con la Consip, la Centrale degli acquisti per la pubblica amministrazione.

Un’azienda, la Consip, che invece non ha ancora attivato forniture per un altro tipo di vetture. Quelle blindate, per la precisione, che dovranno essere utilizzate per trasportare il presidente della Regione Rosario Crocetta. Una decisione che è frutto, ovviamente, dei rischi legati alle denunce del governatore. Un “livello alto”, riconosciuto dal Comitato per l’ordine e la sicurezza. Ma il Ministero dell’Interno non ha messo a disposizione del presidente la vettura blindata. Così, dovrà pensarci la Regione. Che ha anche emanato un bando pubblico, andato deserto. Si proverà allora a reperire le vettura con una “procedura negoziata”. Più snella e veloce. Fissati già i dettagli del noleggio: si partirà da una base d’asta di 5 mila euro per ognuna delle due auto. Il contratto durerà sei mesi. Se le vettue dovessero superare, in quell’intervallo di tempo, la soglia dei 27 chilometri percorsi, scatterà una ulteriore tariffa: 80 centesimi in più per ogni chilometro percorso.


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