La replica delle associazioni - Live Sicilia

La replica delle associazioni

La nota di Antonio Giovenco, presidente del Coordinamento delle Associazioni storiche dell'Emigrazione.

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’avvocato Antonio Giovenco, presidente del Coordinamento delle Associazioni storiche dell’Emigrazione, in merito all’articolo sui contributi regionali alle associazioni che svolgono manifestazioni all’estero.

 

 

In via preliminare desidero porre l’attenzione sulla natura, sulle finalità e sui benefici di legge previsti dalla L. R. n. 55 del 1980 e successive modifiche e integrazioni.

Attualmente vivono all’estero 800.000 (ottocentomila) siciliani emigrati con passaporto italiano e almeno quattro milioni di prima e seconda generazione senza passaporto.

In particolar modo, il primo dato che contesto nell’articolo pubblicato, riguarda le tipologie di manifestazioni finanziate.

L’Assessorato regionale della Famiglia, Politiche sociali e Lavoro, infatti, con i due decreti contestati nell’articolo, ha destinato la somma di euro 290.000,00 (duecentonovantamila/00) finanziando due diverse tipologie di benefici di legge (€. 145.000,00 X 2).

L’art. 24 della L. R. 55 / 80 disciplina il Turismo sociale in favore dei Siciliani emigrati all’estero che non hanno possibilità economica di rientrare nella propria Regione.

Il costo del turismo sociale è sostenuto per la quota del 30% dall’emigrato e per la quota del 70% dalla Regione Siciliana nei limiti dei fondi assegnati.

L’art. 24 bis della L. R. 55 / 80 disciplina, invece, l’organizzazione di attività culturali a favore degli emigrati siciliani e delle loro famiglie in quelle aree del cosmo dove particolarmente numerosa è la presenza degli emigrati siciliani.

Ciò posto, gli interventi finanziati rientrano in una vera e propria attività sociale e di supporto dei Siciliani all’estero i quali, giova ricordarlo, sono emigrati per necessità e non certamente per loro volontà.

Le attività culturali all’estero, infatti, oltre a garantire il mantenimento del legame con la comunità di Siciliani rappresentano uno strumento di straordinaria promozione dell’immagine della Sicilia nel mondo.

Senza l’attività svolta dalle associazioni storiche negli ultimi 40 anni, si sarebbe perso lo straordianrio legame con le famiglie degli emigrati in tutto il mondo.

Il secondo dato che desidero contestare nell’articolo pubblicato riguarda il fatto che le somme siano state assegnate senza un bando pubblico.

La legge regionale n. 55 / 80 prevede espressamente che la Regione Siciliana organizza le attività previste dalla Legge anche attraverso le associazioni storiche dell’emigrazione esistenti tre anni prima del 1975.

L’Assessore Bonafede, pertanto, assegnando i fondi alle associazioni storiche ha semplicemente applicato la LEGGE della Regione Siciliana nonchè le successive circolari tra cui la n. 523/EM/AAGG n. 49 del 30.07.1986.

Per completezza espositiva, desidero puntualizzare che i bandi pubblici degli scorsi anni, estesi anche a soggetti giuridici che non si occupavano di emigrazione e che non disponevano di referenti e associazioni all’estero, erano da ritenersi parimenti illegittimi.

Il terzo e ultimo dato che contesto nell’articolo pubblicato riguarda il fatto che, a dir di Live Sicilia, l’Assessore nei due decreti non faccia riferimento al tipo di manifestazione che verrà finanziata.

I due decreti sono ampiamente motivati dalla destinazione stessa degli articoli di legge e in particolar modo l’art. 24 che disciplina minuziosamente i turismi sociali e l’art. 24 bis che disciplina le attività culturali in favore degli emigrati.

A tutto questo, devo aggiungere come il fenomeno dell’emigrazione attuale abbia raggiunto livelli straordinari tra i giovani che in quanto tali meritano di trovare spazio all’interno della Finanziaria.

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