PALERMO – La sconfitta alle elezioni amministrative del 4 e 5 ottobre lascia strascichi in casa Lega. Non basta la partecipazione al successo elettorale di Giuseppe Calabrò a Barcellona Pozzo di Gotto per raddrizzare un bilancio pessimo per il Carroccio siciliano. Nelle sfide elettorali più importanti gli uomini di Matteo Salvini, quasi sempre in corsa solitaria, sono finiti nelle ultime posizioni e così è l’europarlamentare Francesca Donato, eletta nell’Isola, ad aprire la resa dei conti. “Il disastroso risultato elettorale di queste ultime amministrative comunali è un dato innegabile”, è l’esordio di Donato in una lunga nota che analizza il voto di pochi giorni fa. “Un chiaro segnale – dice – dei gravi errori politici fatti dal nostro partito”.
Il responso delle urne
I numeri, del resto, parlano chiaro. Il 4,54% di Giacomo Dugo a Marsala, il 5,51% di Giuseppe Savoca a Enna e il 7,06% di Damiano Maisano a Milazzo non possono che allarmare i vertici della Lega. Il Carroccio vince soltanto a Barcellona, dove schiera il suo simbolo insieme con il centrodestra compatto ma dove comunque non riesce a entrare in Consiglio. Ad Agrigento la corsa con Fratelli d’Italia e con una lista civica a sostegno di Daniela Catalano porta quest’ultima poco sotto il 10% e lascia anche lì il Carroccio fuori dal consiglio comunale. La situazione non cambia Marsala, dove gli uomini di Salvini sono rimasti fuori dall’alleanza di centrodestra che ha portato in trionfo Massimo Grillo eletto sindaco al primo turno: il docente universitario Dugo si è fermato al 4,54% e la lista al 2,69%. Lega fuori anche dal consiglio comunale di Enna, dove resta sotto la soglia di sbarramento del 5%. Scoglio superato, invece, a Milazzo, dove il simbolo di Alberto da Giussano raccoglie il 6,5% mentre ad Augusta, in provincia di Siracusa, il tandem con il movimento del governatore Nello Musumeci, Diventerà bellissima, non riesce a spingere il candidato Massimo Casertano oltre il 3,7%.
“Non possiamo restare indifferenti”
Donato lancia l’allarme: “La Lega, primo partito italiano, non può certamente restare indifferente al dato politico dei risultati in Sicilia, soprattutto dopo il largo consenso ottenuto solo un anno fa alle Europee. Un segnale inequivocabile che deve servire a chi guida il partito, per comprendere le dinamiche del territorio siciliano e riorganizzare la struttura locale del partito”. Secondo l’europarlamentare, quindi, “serve un cambio di passo per il bene stesso della Lega”. Al di là dei convenevoli (“al nostro segretario regionale va riconosciuto il merito di avere assolto al difficile compito di creare una struttura organizzata dove prima non c’era nulla”), nel mirino c’è la gestione del proconsole di Matteo Salvini in Sicilia, Stefano Candiani: “La struttura messa in piedi si è rivelata troppo rigida”; evidenzia la deputata europea facendo riferimento “ai vari consiglieri espulsi dopo aver protestato pubblicamente per non aver ricevuto l’attenzione richiesta” e ai commissari cittadini “che si sono dimessi dal loro incarico non trovando interlocuzioni proficue con il direttivo regionale”.
“Serve un segretario siciliano”
Chi invece ha gestito il partito nella cabina di regia guidata da Candiani, secondo Donato, “non sempre” è stato all’altezza del ruolo che gli è stato assegnato. Un ragionamento che prepara il terreno a una conclusione: “I tempi per un segretario siciliano dell Lega nell’Isola sono maturi”, mette a verbale l’esponente del Carroccio a Bruxelles, non prima di avere lanciato una stoccata anche all’assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà: “Abbiamo assunto la responsabilità di governo in un assessorato importante e fortemente simbolico, ma ancora non abbiamo dato il segnale di discontinuità che i nostri elettori si aspettavano”.
La replica del partito: “Contro Candiani critiche lunari”
A poche ore dall’uscita di Donato, la risposta dai vertici regionali della Lega per bocca del vice segretario Francesco Di Giorgio: “Trovo lunare la richiesta di cambio di passo da parte di chi è rimasto sempre fermo”, afferma. “Alcuni cattivi risultati alle amministrative – continua Di Giorgio – come anche i buoni risultati hanno nomi e cognomi ben definiti all’interno della Lega. Tra l’altro non ricordo iniziative memorabili o una prestazione elettorale notevole a Marsala da chi avanza critiche al segretario regionale Candiani. Matteo Salvini oggi ha indicato un percorso serio di apertura della Lega, quella è la strada maestra non certo quella delle piccinerie politiche e delle ambizioni personali”.
Santoro: “Da Donato dichiarazioni inopportune”
All’europarlamentare risponde anche Stefano Santoro, ex assessore al Comune di Palermo nell’era Cammarata e oggi responsabile del dipartimento Giustizia della Lega in Sicilia: “Dichiarazioni ingenerose e inopportune”, dice. “Ipotizzare la commissione di un errore politico e, cosa più grave, addebitarlo al segretario regionale del partito Stefano Candiani, come ha fatto la Donato, si dimostra autolesionistico e non rende un servigio al partito”, ancora Santoro evidenziando il fatto che alle elezioni comunali “spesso l’elettorato opera scelte slegate dall’appartenenza ad un partito o dal proprio pensiero politico, basandosi sui programmi e in molti casi premiando il civismo”.