PALERMO – La commissione Affari istituzionali dell’Ars, con nove voti favorevoli e due contrari, ha esitato il disegno di legge di riforma delle “ex Province” che prevede l’istituzione di sei Liberi Consorzi e tre Città Metropolitane. “È stato un lavoro complesso, adesso tocca all’aula – dice il presidente della commissione Antonello Cracolici – mi aspetto che a Sala d’Ercole si proceda con un confronto aperto ma sereno. È importante che il testo diventi legge al più presto per permettere già nella prossima estate di chiudere la stagione dei commissariamenti e avere i nuovi assetti di governo degli enti”. A favore della riforma si sono espressi i nove esponenti di maggioranza; contrari due esponenti del M5S; assenti i tre esponenti di centrodestra.
La riforma delle Province | Ok definitivo dalla commissione

Il presidente, Antonello Cracolici: "Adesso tocca all'aula".
ma l’assenza del centro destra comunque non gli fa’ onore, e poi mi congratulo con cracolici che non ha ancora capito nulla forse ha bisogno delle ripetizioni.
Sembrerebbe che i liberi consorzi possano ridursi a 5, perchè caltanissetta, nota grande provincia, di fatto sta cominciando a inglobare agrigento, almeno stando alla norma sugli appalti inserita in finanziaria. Magari ad agrigento se ne accorgeranno a cose fatte.
Dopo aver contribuito ad affossare la riforma pretendendo l’inserimento dei referendum ( subito accolta dalla maggioranza cui premeva solo di rendere più complicate le cose ) stavolta il M5S ha votato contro. Ha fatto bene. Ma se è questa la ‘riforma’, chi la presenterà in Aula dovrebbe avere il coraggio di presentarla così. “Onorevoli colleghi, quando la Giunta Crocetta presentò il suo progetto di riforma, basato sullo spirito e la lettera dello Statuto, che prevedeva l’immediata abolizione delle province e la loro sostituzione con consorzi comunali a libera formazione, noi pensammo che fosse una pessima idea. Motivo per cui oggi presentiamo questa proposta con cui tentiamo di lasciare, il più possibile, le cose come stanno, perché a noi sta bene così”.
Concordo perfettamente, dopo un anno si può ritornare all’elezione diretta del presidente del consorzio o sindaco metropolitano, rispuntano le indennità di carica, qualche piccolo aggiustamento alle funzioni, le coperture finanziarie rimangono tali e quali, perché allora ci sono voluti due anni per ritornare sempre allo stesso punto di prima?
rispondo a giuseppe, perchè cosi il grande crocetta nell’ente intermedio ha abrogato di fatto la democrazia che prevedeva le elezioni, in questo momento da allora con i suoi amici commissari nominati dallo zar, dovrebbe avere preso piu’ vigore. ma in tutto questo, la verità è che ha fallito lui e la sua giunta. d’altronde che dovevamo apsettarci.
Andate a consultare la Legge regionale 9 del 1986. Quella approvata in Commissione nel marzo 2015 è’ la riproposizione precisa identica della legge del 1986. Provate a trovare qualche differenza.
Grandi gattopardiani al governo: dire di cambiare tutto per non mutare niente.
Mentre nel resto d’Italia si va verso altre direzioni il popolo siculo allocco sta ancora a dare fiducia a simili personaggi.
La invito a leggere il commento che segue, quello di gino il parrino. Se è finita così la colpa non è certo di Crocetta. Magari ne avrà di altre, ma qui si tratta della riforma delle province. Che Crocetta aveva proposto e che l’ARS ha affossato. Punto e basta.
Sig. Arturo. Non volevo dare alibi a Crocetta. Nell’apposita commissione dell’ars hanno discusso il disegno di legge predisposto da Crocetta e dal suo assessore. L’ARS non ha affossato un bel niente.
Poveri dipendenti non comprendono minimamente quello che li attende. A fronte di una diminuzione evidente degli introiti e dei finanziamenti si ha un mantenimento delle competenze e addirittura un aumento del personale (leggasi Ato, partecipate ecc.ecc.). Come si pagheranno stipendi e quant’altro?
Ma qualcuno si sarà fatto la domanda del perchè nel resto d’Italia si fanno scioperi generali per le situazioni delle soppressione delle province e in Sicilia tutto viene messo a tacere?
@gino il parrino: sono disposto a convenire che il disegno di legge di Crocetta era un po’ timido. Evidentemente era consapevole che il progetto era troppo rivoluzionario per la retrograda classe politica attuale, retrocessa a livelli borbonici rispetto a quella del dopo-guerra, molto più moderna. Ma è stato in commissione che sono stati alzati i limiti minimi di popolazione e fissato il termine capestro di 6 mesi massimo per provvedere, e l’aula ha fatto il resto con i referendum proposti dal M5S…mai una proposta del M5S ha riscosso un così rapido, unanime successo come in questo caso. Mi dica che non è andata così..
caro Presidente Crocetta e cari Onorevoli Consiglieri (tutti)
grazie a voi possiamo vergognarci di essere siciliani
grazie grazie grazie
in altre parti d’Italia (ad es. Bologna) già le città metropolitane sono attive e predispongono il loro personale per il corretto funzionamento dell’Ente,
In Sicilia, vi vantavate di essere precursori nell’iniziativa di “ELIMINARE LE PROVINCE”,
sono passati 2 anni e ad oggi state partorendo una pessima legge che rimanda ad altra data il destino dei dipendenti e che Del Rio.
Dovevate stare a casa e non a consumare la povera gente che credeva di avere un posto di lavoro affidabile nel tempo.
Spieghi meglio,per favore,quanto sostenuto nel suo posto.Grazie