Indagato accusa la zia della bambina - Live Sicilia

Indagato accusa la zia della bambina

LA SCOMPARSA DI DENISE PIPITONE
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“Quando Denise sparì ero in carcere a Catania. La notizia l’ho appresa in tv e poi me ne parlò mia moglie, Rosaria Pulizzi, in un colloquio. In una lettera, inoltre, mia moglie mi disse ‘ti parlero’ dopò. Poi, durante un permesso dal carcere, mia moglie mi disse che la ‘bambina si trovava a Palermo’ e che ‘l’aveva presa Jessicà. Non mi disse chi l’aveva portata a Palermo. Quando ho cercato di saperne di più, mi ha detto: ‘mica posso rovinare mio fratello’ riferendosi a Piero Pulizzi (padre naturale di Denise, ndr)”. Lo ha detto il pluriomicida Giuseppe D’Assaro davanti il Tribunale di Marsala nel corso del processo per il sequestro della piccola Denise Pipitone, la bambina rapita a Mazara del Vallo (Tp) l’1 settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni.

Imputati sono Jessica Pulizzi, 24 anni, sorella (per parte di padre) della bambina rapita, accusata di concorso in sequestro di minorenne, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, 26 anni, italo-tunisino, accusato di false dichiarazioni al pubblico ministero. “Vedevo che mia moglie – ha proseguito D’Assaro, rispondendo alle domande del pm Giacomo Brandini – aveva paura di parlare, anche se mi diceva che poi mi avrebbe detto come erano andate le cose, ma poi non me lo disse. Sempre mia moglie, nel 2003, mi aveva detto della relazione tra Piero Pulizzi e Piera Maggio e che Piero diceva a Piera ‘lascia tuo marito e vieni con me, altrimenti mi prendo la bambina’. I rapporti con la mia ex moglie si sono interrotti quando ho raccontato queste cose”.

D’Assaro, nel dicembre 2007 aveva dichiarato che “Denise era morta dopo la somministrazione di tranquillanti” e poi sarebbe stata “gettata in mare al largo di Palermo”. Una versione che non ha trovato riscontri e alla quale non ha mai creduto Piera Maggio, madre di Denise. Proprio in base a queste rivelazioni, però, D’Assaro è indagato (per occultamento di cadavere, calunnia e autocalunnia) in un secondo filone d’inchiesta assieme alla figlia Giovanna D’Assaro, al marito di questa, Antonino Cinà, e ad Anna Corona, ex moglie di Piero Pulizzi e madre di Jessica Pulizzi, a Maria Silvana Costa e a Giuseppe Lo Bono, tutti tirati in ballo dal D’Assaro che li ha accusati di avere avuto un ruolo nel sequestro della bambina.


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