La Siae batte cassa |Teatro Coppola in rivolta - Live Sicilia

La Siae batte cassa |Teatro Coppola in rivolta

“Siamo stanchi delle ripetute minacce dei suoi funzionari - scrive l’assemblea del Teatro etneo occupato al direttore della S.I.A.E di Catania. Non pagheremo nulla”.  LiveSiciliaCatania ha contattato il direttore per una replica, ma al momento preferisce non esporsi.

L'assemblea scrive all'Agenzia
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CATANIA – Decisa e determinata come non mai, l’assemblea del Teatro Coppola impugna la penna e scrive alla SIAE: “Basta minacce, non avrete alcun tributo da noi”. Comincia così, dalla struttura occupata, che per decenni è stata fiore all’occhiello della Civita catanese, la rivolta simbolica per dire di “NO” alle costanti pressioni subìte – stando alle dichiarazioni diramate dal Teatro – dalla Società Italiana degli Autori e degli Editori.

Destinatario della missiva pubblicata anche su molti canali web è il direttore della S.I.A.E. di Catania, sita in via Puccini, al quale l’assemblea ha rivolto parole di certo non leggere: “Lei periodicamente finge di non capire la natura e le motivazioni di questo spazio culturale restituito alla città – si legge nella missiva – Abbiamo ripetutamente spiegato ai Suoi emissari che è perfettamente inutile venire a esigere tributi da un’assemblea che ha scelto la strada della legittima illegalità per sottrarre la fruizione culturale ai continui taglieggiamenti cui è sottoposta da molossi burocratici quali la Società per cui Lei lavora”.

Qualche giorno fa l’ennesima visita di un funzionario della società, goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. “Il suo funzionario prodigandosi davanti a un folto pubblico in ridicole minacce da bulletto, si è coperto di ridicolo arrivando perfino a chiamare la polizia – prosegue la nota -. Non stentiamo a credere che questo per Lei sia un atteggiamento «sovversivo», ma la cosa ci lascia del tutto indifferenti. Quello che non ci lascia indifferenti è, invece, essere coscienti del fatto che la S.I.A.E. impone ovunque un intollerabile controllo che nulla ha a che vedere con la tutela della produzione artistica e che, anzi, ne pregiudica pesantemente la diffusione”.

La S.I.A.E., unica in Europa, denunciano gli operatori del Teatro Coppola esercita la propria attività in regime di monopolio e decide in maniera arbitraria tariffe per molti insostenibili sulle attività di pubblico spettacolo. Artisti, operatori culturali, piccoli club e teatri, soffrono quotidianamente gli effetti nefasti delle pratiche estorsive alle quali vengono sottoposti dall’azienda. Non tutti sanno, infatti, che il Teatro Coppola da qualche anno è autogestito da un collettivo di artisti e di cittadini che lo hanno ristrutturato e salvato dall’incuria e dall’abbandono in cui versava da decenni. All’interno del Teatro si tengono spettacoli che trovano luce grazie all’autofinanziamento e alla sottoscrizione volontaria e non ha alcun fine di lucro. “Se le assurde leggi che, strumentalmente, regolano lo spettacolo in questa nazione permettono alla Sua azienda, a dispetto di diverse normative europee, comportamenti degni delle peggiori agenzie di recupero crediti, ebbene, noi non ci stiamo”.

Bisognerà attendere un po’, tuttavia, per leggere la replica dalla sede catanese della Società Italiana degli Autori e degli Editori, abbiamo infatti contattato il direttore il quale non era ancora al corrente della missiva e per questo ha risposto di non volersi esporre. “Prima di rispondere preferisco prendere accurata visione e lettura del comunicato dell’Assemblea del Teatro Coppola – ha spiegato il direttore S.I.A.E. di Catania – successivamente, parlerò con l’Agenzia e con i miei funzionari. Soltanto dopo dirò la mia”.


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