PALERMO – “Mi piace vedere la Sicilia come ultima frontiera di sbarramento al populismo”. Così il Commissario di Forza Italia Gianfranco Miccichè ha commentato i dati delle amministrative siciliane a margine della cerimonia per Pio La Torre e Rosario Di Salvo. “Mi piace – ha continuato – perché considero il populismo e il finto sovranismo un’accoppiata esplosiva. Questo non ha delle conseguenze per Forza Italia. Forse non significa nulla, però il popolo siciliano ha dato una frenata a questa accoppiata insopportabile”.
Il forzista poi ha spiegato meglio il suo pensiero con un attacco alle forze del governo giallo verde: “Il sovranismo è finto perché se questo fosse vero, avrebbe a che fare con la nazione. Non può essere sovranista chi poi porta avanti l’autonomia differenziata di due regioni. O sono pazzi o sono pericolosi. Il populismo dei Cinque stelle – ha affermato poi Miccichè – è assolutamente inaudito: sono di una scarsezza incredibile. Parlano solo alla pancia ma poi una cosa avrebbero dovuto farla. E invece niente”.
Poi Miccichè ha fatto un ragionamento sui numeri. “Salvini – ha affermato il leader di Fi – nonostante le piazze piene non ha sfondato. A Caltanissetta la Lega ha preso l’undici per cento. Il Movimento Cinque stelle di Cancelleri il quindici per cento. Lì le due forze hanno fatto quanto le due liste di Forza Italia che sono arrivate oltre al 23 per cento”. E a chi gli ha fatto notare che è comunque un test delle amministrative Miccichè ha risposto: “È chiaro. Cosa succederà domani chiaramente sarà diverso. Però una valutazione su quello che è successo ieri è di buon auspicio rispetto a quello che potrebbe succedere domani. Se il Movimento Cinque stelle e Lega altrove raggiungono il 40% e in Sicilia non è avvenuto vuol dire qualcosa”.
Infine il commissario di Fi, a margine del celebrazione, è tornato sulle sue dimissioni da Fi, annunciate e poi smentite. “Non lascio niente. – ha chiarito Miccichè – Ho solo risposto a un giornalista che mi chiedeva del mio doppio ruolo di presidente dell’Ars e commissario di Forza Italia in Sicilia: ho detto che le due figure non mi sembrano incompatibili, ma che forse lo sono per l’età dal momento che sono entrambi stancanti. Ho 65 anni e comincio a stancarmi – ha aggiunto -, inoltre non si può dedicare tutta la vita soltanto alla politica ma ci sono altri valori come la famiglia, la musica e la lettura a cui dovrei dedicare un po’ di tempo in più ma il mio – ha precisato ancora il commissario degli azzurri in Sicilia – era un ragionamento astratto. Non ho presentato alcuna dimissione”.
Il presidente dell’Ars anche stamattina in un’intervista al Corriere della Sera ha parlato di amministrative, puntando sul ballottaggio di Gela. Lì Forza Italia appoggerà il candidato espressione del Pd e ha ammesso che “servirebbe un nuovo patto del Nazareno. Non solo a Gela – ha risposto – il laboratorio è aperto da tempo. C’è una parte del Pd con cui ragioniamo. Da tempo. Mentre – ha concluso – una parte di Forza Italia pensa di potere andare con la Lega”. Il riferimento, chiaro nell’intervista, è al vicepresidente della Regione Gaetano Armao che avrebbe appoggiato il candidato leghista. Per Miccichè “Forza Italia è una anarchia dittatoriale in cui uno comanda e tutti sono e fanno quello che c… vogliono”. Nessuna possibile cacciata ma il messaggio del leader di Forza Italia in Sicilia è chiaro: “un assessore che dice di essere vicino a Berlusconi e non fa vincere i suoi potrebbe essere guardato male”.
E così alle affermazioni sono seguite le reazioni. “Le dichiarazioni di Gianfranco Miccichè – ha commentato Ignazio La Russa, senatore di Fratelli d’Italia – hanno il dono disarmante della chiarezza. Forza Italia, secondo il responsabile FI in Sicilia, deve allearsi stabilmente con la sinistra, in un nuovo patto del Nazareno col Pd. Buona fortuna, anzi buona ‘sfortuna’ così come si è già visto in passato. L’esodo di tanti verso Fratelli d’Italia e l’allontanamento del gruppo di Salvo Pogliese sono solo l’inizio. Quello che ci interessa però è innanzitutto la sorte del governo siciliano. Chiediamo a Nello Musumeci di fare subito piena chiarezza e pulizia: la Giunta regionale siciliana non può avere il sostegno equivoco di chi fosse d’accordo con Miccichè e alleabile con il Pd”.
Ma anche dal fronte M5s, Ignazio Corrao non ha risparmiato le critiche rivolte però al Partito democratico. “Il risultato delle elezioni in Sicilia e le dichiarazioni di Micciché – ha dichiarato l’europarlamentare a La 7 – dimostrano che il Partito Democratico ha finito i pop corn e adesso ritorna al vecchio amore, Berlusconi e il Patto del Nazareno. Ancora una volta Zingaretti dimostra di essere la fotocopia sbiadita di Renzi, le sue uniche proposte sono quelle relative all’aumento dello stipendio dei parlamentari e il ritorno dei vitalizi”.