"La stagione della caccia" di Camilleri in onda senza finale: è polemica - Live Sicilia

“La stagione della caccia” di Camilleri in onda senza finale: è polemica

Quei dieci minuti in meno...

PALERMO – Proprio come quando, sul più bello… “no, non si può”. Un po’ come quella pubblicità lì: quella che reclama prodotti per la passione amorosa. Forse la metafora non regge. Ma un film giallo senza finale, e quindi senza assassino, è roba che fa saltare dalla sedia un po’ tutti, assieme ai nervi. E’ infatti polemica dopo l’interruzione de “La stagione della caccia”, scritto da Andrea Camilleri, andato in onda ieri sera su Raiuno. Il regista Roan Johnson sui social ha scritto: “Come si fa a commentare il fatto che in prima serata su Rai1 un film venga tagliato a 15 minuti dalla fine perché – immagino eh – Porta a Porta sennò va troppo in là?”.

Una nota della Rai precisa: “La mancata messa in onda ieri sera su Raiuno degli ultimi 10 minuti di “La stagione della caccia”, del ciclo “C’era una volta Vigata”, è stata il risultato di uno spiacevole errore materiale nella trascrizione delle durate dei blocchi di trasmissione. Nessuna responsabilità dell’accaduto può essere attribuita al programma “Porta a Porta” trasmesso subito dopo. La Rai si scusa con i telespettatori, con la società di produzione “Palomar” di Carlo degli Esposti, con il regista Roan Johnson, il cast e tutti quelli che hanno reso possibile la realizzazione del film. “La stagione della caccia” verrà riprogrammato nella sua interezza nelle prossime settimane”. 

“Solo persone profondamente incompetenti o in clamorosa malafede – afferma Bruno Vespa – possono immaginare che io abbia l’autorità o la semplice intenzione di tagliare il programma che precede Porta a Porta per andare in onda in anticipo. Spiace vedere tra queste anche il regista del film di Camilleri, Roan Johnson. Bastava che Johnson telefonasse al produttore Carlo degli Esposti che mi ha chiamato amichevolmente di prima mattina per sapere che cosa fosse successo. E ovviamente gli ho risposto che non ne sapevo niente. Aggredire un professionista prima di avere un briciolo di informazione dimostra lo stato selvatico al quale purtroppo si è ridotta tanta gente”.


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