La strage del mare di Lampedusa |Sepoltura per tre vittime - Live Sicilia

La strage del mare di Lampedusa |Sepoltura per tre vittime

Un esempio di civiltà arriva dai comune di Aci Sant’Antonio e Caltagirone che oggi hanno offerto sepoltura a 3 delle vittime del naufragio al largo di Lampedusa.

Aci Sant'antonio e Caltagirone
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Lapide ad Aci Sant'Antonio

Aci Sant’Antonio – Una città raccolta e solidale ha dato l’ultimo saluto alle due salme giunte nei giorni scorsi ad Aci Sant’Antonio a cui il Comune ha deciso di offrire degna sepoltura. Una cerimonia multireligiosa quella che si è svolta stamane al cimitero di Aci Sant’Antonio. Preghiere e sguardi commossi hanno accompagnato i feretri delle due vittime che adesso potranno trovare pace seppur in terra straniera.

“Aci Sant’Antonio non poteva negare la disponibilità ad accogliere le vittime – dice il sindaco Santo Caruso – abbiamo provveduto alla sepoltura e alla realizzare delle due lapidi in memoria dell’accaduto, la loro esperienza insegna il valore della vita e della speranza, talmente coraggiosi da scappare da un paese che li odia verso un altro che dimostra di non volerli. Almeno noi, almeno adesso, in morte, diamo loro rifugio rispetto onore e accoglienza”.

Insieme al comune di Aci S’Antonio, anche Caltagirone ha provveduto questo pomeriggio, alla sepoltura di una delle vittime al largo di Lampedusa. Alle 16 infatti, nella sezione calamità naturali del campo di inumazione all’interno del cimitero di Caltagirone, la salma trasportata a Caltagirone dopo che il sindaco calatino Nicola Bonanno aveva manifestato la disponibilità del Comune, “quale gesto di umana pietà e di partecipazione al dolore derivante da una strage di immani proporzioni, che non può e non deve lasciare indifferente nessuno di noi e che, anzi deve costituire per tutti un preciso monito affinché drammi del genere non abbiano più a ripetersi”.

La proposta di ospitare la salma di una delle vittime del naufragio, “affinché ci si ricordi – aveva spiegato la proponente – della vergogna di tragedie troppe volte ripetute e che, invece, non dovrebbero essere possibili in un mondo civile”, era stata avanzata in Consiglio comunale da Gemma Marino.

 

 


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