ROMA – Svolta nelle indagini sul triplice omicidio di Tempio Pausania, dove madre, padre e figlio (Giovanni Azzena, di 50 anni, la moglie Giulia Zanzani, di 46, e il piccolo Pietro, di 12) sono stati uccisi brutalmente: i carabinieri hanno fermato un artigiano 35enne amico di famiglia. Si chiama Angelo Frigeri, incensurato. Fuori dalla caserma dei carabinieri si è radunato un folto gruppo di cittadini che visto l’artigiano contro il quale ha inveito urlando “Bastardo, bastardo”.
L’accusa è di omicidio plurimo aggravato dalla crudeltà. Secondo i magistrati avrebbe agito da solo, ma il difensore dell’indagato ritiene invece che abbia avuto dei complici.
L’uomo, specializzato in impiantistica, stava eseguendo dei lavori all’interno dell’abitazione della famiglia Azzena e forse proprio per questa ragione era in possesso delle chiavi. Forse proprio i cavi, fili elettrici o telefonici usati per la sua normale attività, sono stati utilizzati per strangolare le tre vittime.
Frigeri avrebbe agito da solo secondo gli inquirenti. “Elementi certi hanno portato al fermo dell’autore – ha spiegato il pm Domenico Fiordalisi – e il ragazzino, testimone scomodo, è stato ucciso con modalità atroci”.
“Al momento non esistono elementi in base ai quali poter affermare che Frigeri abbia avuto dei complici” ha spiegato il pm, al termine dell’interrogatorio al quale hanno partecipato, oltre allo stesso procuratore di Tempio, il suo sostituto Angelo Beccu, il comandante del nucleo investigativo del reparto operativo provinciale dei carabinieri, Giuseppe Urpi, e l’avvocato del fermato, che si chiama Giovanni Azzena, proprio come una delle vittime.
“In base agli elementi oggettivi a nostra disposizione abbiamo motivo di ritenere che Frigeri abbia agito da solo”, ha concluso Fiordalisi.
“Attendiamo ulteriori sviluppi dall’autopsia e dalla prosecuzione delle indagini, ma quello che ci interessa è tranquillizzare la comunità, non c’è alcun serial killer che si aggira in libertà per Tempio Pausania” ha aggiunto Fiordalisi.
Intanto si è conclusa dopo oltre cinque ore l’autopsia sui corpi delle tre vittime. L’esame autoptico è stato effettuato dal medico legale Salvatore Lorenzoni. Non è emerso nessun dettaglio, lo stesso medico ha precisato di non poter anticipare nulla ma di dover prima riferire alla Procura di Tempio Pausania. Conclusa l’autopsia, i due corpi dei coniugi Azzena sono stati trasferiti nella camera mortuaria dell’ospedale civile di Sassari, mentre la salma del piccolo Pietro si trova ancora nell’istituto di medicina legale, in via Rizzeddu, a disposizione della magistratura.