La tragedia di Birgi, ecco chi era il pilota dell'aereo - Live Sicilia

La tragedia di Birgi, ecco chi era il pilota dell’aereo

Fabio Antonio Altruda, 33 anni.

Si chiamava Fabio Antonio Altruda, era di Caserta ed aveva 33 anni, il pilota deceduto nell’incidente aereo di ieri pomeriggio avvenuto a Trapani. Era lui, il Capitano Altruda, il pilota del caccia Eurofighter Typhoon precipitato ieri attorno alle 17,30 nelle campagne vicine all’aeroporto di Trapani Birgi. Dopo una incredibile altalena di voci, poco dopo la mezzanotte i suoi resti sono stati trovati tra i rottami dell’aereo. Doveva essere una missione come le altre, una esercitazione in volo. Il caccia apparteneva al 37° Stormo della base militare di Birgi.

Partenza e rientro alla base dopo un paio di ore di addestramento. Nella fase dell’atterraggio il velivolo ha avuto alcune difficoltà che il pilota è riuscito a segnalare alla torre di controllo. Poi null’altro via radio, mentre l’aereo spariva dai radar. Immediatamente l’aeroporto, aperto al traffico civile, è stato chiuso, si sono alzati in volo due elicotteri del Sar, per le ricerche dall’alto, mentre via terra si sono mossi i militari dell’Aeronautica, i Vigili del Fuoco, e via via altri mezzi di soccorso e le forze dell’ordine.

L’aereo all’incirca verso le 18 è stato individuato in fiamme nelle campagne prossime all’aeroporto, a 5 miglia sud est, all’interno del letto del fiume Baiata, in località Granatello, tra la strada provinciale 35 e la statale 115. Appena un paio di chilometri dall’aeroporto militare, il pilota stava cercando di tenere la rotta giusta per arrivare a far toccare la pista al proprio aereo. Non è stato possibile per nessuno avvicinarsi subito al velivolo. L’area è stata isolata per parecchi metri.

L’aereo era in fiamme ed era decollato armato, per cuiera serio il pericolo di contaminazioni per chi si fosse avvicinato. I primi a poterlo fare sono stati gli specialisti dei nuclei Nbcr. E questo mentre una ridda di voci risultate infondate, davano per certo il ritrovamento in vita del pilota. Circostanza ufficialmente smentita dall’Aeronautica Militare a tarda ora. Le speranze per il giovane pilota si sono spente una ventina di minuti dopo la mezzanotte. I suoi resti sono stati trovati tra i rottami dell’aereo dai primi soccorritori che una volta spente le fiamme e circoscrito dagli specialisti ogni altro pericolo, si sono potuti avvicinare all’aereo.

La zona è stata illuminata a giorno dai Vigili del Fuoco, e purtroppo le ricerche hanno portato a scoprire il corpo del pilota. Non era riuscito a lanciarsi, ha portato semmai l’aereo lontano dalle zone abitate, cercando di raggiungere la pista non dal mare ma seguendo una rotta opposta. Alla pista però non è riuscito ad arrivare, e nemmeno è riuscito a lanciarsi. Presto quindi spiegato le ragioni per le quali la torre di controllo non è mai riuscita ad avere il segnale del sedile eiettato. I suoi resti sono stati trovati tra i rottami, è deceduto a causa dell’impatto del velivolo e della conseguente esplosione.

Sono due le inchieste aperte, una dell’Aeronautica Militare e un’altra della Procura della Repubblica di Trapani. Pilota combat ready su velivolo Eurofighter, il Capitano Altruda era in forza al 37° Stormo di Trapani dal marzo del 2021 e aveva all’attivo centinaia di ore di volo effettuate anche in operazioni fuori dai confini nazionali in attività di air policing Nato. Stanotte il ministro della Difesa Crosetto ha espresso il proprio cordoglio ai vertici dell’Aeronautica e ai familiari. Il primo messaggio a loro frattanto era giunto dal generale Luca Goretti, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare.


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