SANTA MARGHERITA BELICE (AGRIGENTO) – Era il 1967 quando a Santa Margherita Belice, paese della provincia di Agrigento, veniva costruito quello che passerà alla storia come palazzo Lombardo-Saieva, un grandissimo complesso di 7 piani, edificato pochi mesi prima di un terremoto che avrebbe sconvolto tutta la valle del Belice. Se la maggior parte delle case crollò, uccidendo diverse persone, lo scheletro di quell’enorme palazzo rimase in piedi, pur con diverse crepe e pericoli, restando visibile sia dalla parte antica del paese che dalla piazza centrale del nuovo centro.
A vederlo ogni giorno dal suo ufficio all’interno del Comune è il sindaco della piccola cittadina agrigentina, Franco Valenti, che da tempo insieme con l’ex assessore (oggi sindaco di Montevago) Margherita La Rocca, ha lottato per trovare i fondi e per risolvere le delicate questioni legate ai proprietari dell’immobile, restii alla demolizione. Espropriato dal prefetto nel 1987, come si scoprirà solo nei primi anni Duemila, dopo diverse vicissitudini, il palazzo avrebbe dovuto inizialmente essere abbassato di due piani, rimanendo comunque una “opera recuperabile”. Se da un lato i pareri dell’ufficio Tecnico riconducevano a privati la proprietà del palazzo, dall’altro il legale incaricato dal sindaco scoprì un esproprio prefettizio che cambiò le carte in tavola, non senza polemiche.
L’accelerazione nel 2015, quando il sindaco dichiarò l’edificio di proprietà pubblica, annunciandone la demolizione e un risarcimento per i proprietari dell’immobile, che nel frattempo avevano fatto ricorso al Tar Sicilia per un risarcimento danni. Risolto anche quest’ultimo ostacolo, Valenti annuncia lo stanziamento dei fondi, poco più di 421mila euro, per la demolizione del Palazzo Lombardo-Saieva, tra via Crispi e via Abruzzo, soldi che arriveranno dalla Protezione Civile. Il primo cittadino ha spiegato che comunque il ricorso riguarda il danno economico e non inficerà la demolizione dell’immobile. “Santa Margherita si libera finalmente dal pericolo per la pubblica e privata incolumità – annuncia il sindaco – rappresentata da Palazzo Lombardo, constatato che la struttura, realizzata nel 1967, non è adeguata alle caratteristiche e alle normative sopravvenute per gli edifici realizzati in zona sismica di primo grado ed inoltre è interessata da un grave degrado strutturale. Santa Margherita si libera finalmente dalla presenza di un immobile che deturpa la bellezza di una delle piazze più incantevoli e suggestive di Sicilia, Piazza Matteotti con la sua antica Palazzata del settecento e il Palazzo del Gattopardo”.