Lagalla candidato unitario: i mal di pancia dietro l'accordo

Lagalla candidato unitario: i mal di pancia dietro l’accordo

L'intesa è raggiunta. Le note stampa sprizzano giubilo. Ma, dietro le quinte...
PALERMO 2022
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Roberto Lagalla sarà il candidato sindaco unico del centrodestra a Palermo. Viva Lagalla!, è il grido unanime che viene ripetuto nei comunicati stampa, nelle note, nei whatsapp della fazione. Ed è tutto un tripudio di Ale oo! Vinciamo! E sciarpette della coalizione sventolate ovunque. Ma, dietro l’esultanza e le cascate di foto plaudenti che seguiranno, si avvertono i borborigmi dei mal di pancia, perché – a leggerla bene – tutti dicono di avere vinto, ma non tutti possono essere contenti.

La mossa di Forza Italia, con il ritiro di Francesco Cascio, ha spiazzato Fratelli d’Italia, giacché la concordia viene trovata, in questa fase, senza parlare più a fondo di Musumeci. Ricordate il ritornello dei meloniani? Ogni accordo su Palermo non può prescindere dall’intesa sulla ricandidatura del presidente della Regione. E adesso? Adesso che gli altri si fanno da parte per convergere sull’ex rettore, candidato di Fratelli d’Italia, ieri in contrapposizione a Cascio, chi alzerà il dito per rivendicare quel dossier come prioritario? Potrebbe tentare FdI che, tuttavia, indosserebbe i panni del guastafeste al ricevimento. Cosa opporre, quando i tuoi concorrenti interni si schierano al fianco del tuo campione?

La scelta di Gianfranco Miccichè – diciamolo – è stata abilissima. Il leader forzista ha capito che, più che la contrapposizione Cascio-Lagalla, sarebbe stato l’accordo su Lagalla a togliere politicamente di mezzo, per ora, Musumeci. Insomma, di Palazzo d’Orleans se ne riparlerà, anche se il borbottio dei meloniani si avverte dietro le quinte. La contromossa potrebbe essere obbligatoria e diffusa a cominciare dal vertice nazionale di domani: l’unità su Lagalla precede naturalmente quella su Musumeci. Ora che la coalizione si è ricompattata, la parola d’ordine sarà non disperdere il patrimonio acquisito e puntare forte sull’uscente.

Infatti, lo stesso presidente Musumeci ha già orientato la discussione sul canovaccio previsto: “Sono felicissimo di questo accordo. La nostra forza politica ha fatto la scelta, fin dal primo momento, sul mio ex assessore Lagalla e mi fa piacere che la prova del governo efficiente oggi consenta a un pezzo importante del mio governo di poter diventare sindaco di questa città”.

Ma il clima, per quanto di sintesi, non è disteso. C’è un po’ di maretta pure tra i salviniani. La convergenza su Lagalla toglierà, verosimilmente, alla Lega, che aveva già rinunciato a Scoma, il gagliardetto del vicesindaco, che potrebbe essere appannaggio dello stesso Cascio. E non c’è nemmeno alcuna ragionevole certezza a cui aggrapparsi sulla sfida delle regionali.


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