PALERMO – “Lagalla è il candidato giusto per vincere”. Le parole del segretario regionale dell’Udc non lasciano adito a fraintendimenti. Decio Terrana sulle amministrative palermitane torna a insistere sulla candidatura dell’assessore alla formazione e vede “nelle primarie” un tentativo di metterlo fuori dai giochi. Terrana rinnova la lealtà del partito nei confronti di Musumeci, mentre sul caso “Pogliese” si mostra molto deluso. La ferita sembra difficile da ricucire. “L’Udc non può essere mortificato dal segretario regionale di un partito”, dice portando la crisi a un livello superiore: quello regionale, appunto. E dicendosi indisponibile in futuro a sostenere Pogliese in caso di ricandidatura.
Segretario, partiamo dal tavolo del centrodestra palermitano e dell’esclusione di Totò Cuffaro. Che cosa è successo?
La riunione non l’abbiamo indetta noi quindi non so che cosa sia successo. Noi siamo stati invitati e abbiamo inviato i nostri delegati a rappresentare l’Udc, come era giusto fare. Poi se chi ha convocato il tavolo delle trattative ha ritenuto di escludere Cuffaro è un problema suo. Io penso che in politica vadano sentite tutte le parti che vogliono partecipare: quindi credo che la domanda vada posta a chi ha organizzato.
Lagalla è ancora in corsa? L’idea delle primarie le piace?
Ritengo che possiamo fare tutto, però ho l’impressione che nel centrodestra non si rendano conto che nelle altre città italiane abbiamo perso a causa delle divisioni. Oggi in politica ciascuno si innamora di se stesso. Fermo restando che ho rispetto e stima per tutti i candidati, ritengo che oggi Lagalla sia il candidato giusto per vincere a Palermo. Una persona molto stimata, un moderato in grado di fare sintesi tra tutte le forze del centrodestra. Credo sia negativo mettere fuori campo Lagalla. Ricordo ancora le dichiarazioni di Miccichè quando Lagalla passò all’Udc: disse che andava bene come sindaco di Palermo. Lo ha detto lui, non io.
Un eventuale allargamento a Italia Viva sarebbe positivo?
Ritengo che allargare la piattaforma politica sia sempre un fatto positivo, soprattutto a Italia Viva. Un partito moderato che ha lasciato la sinistra e si è avvicinata a noi.
Caso Catania. La decisione di Pogliese avrà delle ripercussioni a livello regionale?
Sì. Inoltre ci restiamo male perché parliamo di una decisione presa dal segretario regionale di un partito. L’Udc ha contribuito alla sua vittoria con 4600 voti e ci ha dato un assessore. Noi democristiani, noi moderati siamo abituati sin dai tempi della Dc a rispettare tutte le forze politiche. Davamo anche i ministri ai partiti che prendeva il 2% perché in democrazia chi contribuisce alla vittoria di un progetto politico deve avere la rappresentanza.
Ma Porto aveva già cambiato partito non era più nell’Udc quindi il problema con voi era già a monte. No?
Porto oggi si lamenta di essere stato esautorato senza che nessuno gli avesse comunicato niente, ma ai tempi da assessore nominato dall’Udc (che abbiamo premiato) è andato via senza comunicarci nulla: lo abbiamo appreso da facebook. Il problema però non è Porto. Io avevo avuto un incontro con Pogliese e gli avevo parlato della necessità di rappresentanza dell’Udc all’interno del governo. Catania è uno dei comuni più grandi d’Italia e l’Udc ha contribuito alla sua vittoria ed era giusto che il sindaco ci desse la rappresentanza.
Ci saranno conseguenza?
Faremo delle scelte consequenziali. In futuro non ci potranno chiedere di sostenere un sindaco di Fratelli d’Italia che ci tiene fuori dal governo locale. Se a lui non serviamo, faremo altro. Il partito si riunirà e farà delle scelte condivise, ma è chiaro che l’Udc non può essere mortificato dal segretario regionale di un partito che è anche il sindaco della città.
Regionali: Musumeci è ancora il vostro candidato?
Non ci sono fatti nuovi. Siamo all’interno del governo e siamo leali a Musumeci. Lo abbiamo detto nei giorni scorsi: noi siamo pro Musumeci.